Tutte le piante e prodotti vegetali, semi e frutti esclusi, necessitano di un passaporto fitosanitario al fine di garantire la tracciabilità sul territorio dell’Unione Europea, in caso sia necessario eseguire delle ricerche e interventi per eventuali contaminazioni.
La normativa 2016/2031/EU (PHR) relativa al passaporto delle piante è entrata in vigore dal 14 dicembre 2019. Tutti i passaporti rilasciati prima di tale data, mantengono la loro validità e accompagnano i prodotti fino al 14 dicembre 2023.
Il passaporto può essere emesso in autonomia, ma si deve prima ricevere l’autorizzazione dalla rispettiva agenzia competente.
A cosa serve il passaporto delle piante?
La salute della flora è fondamentale per la produzione di piante, per l’agricoltura, per l’ambiente, per la biodiversità, per l’agricoltore e per il consumatore.
A causa della globalizzazione economica e dell’effetto serra, la possibilità che in Europa arrivino delle specie vegetali nocive è sempre più elevata.
Il passaporto fitosanitario può aiutare a garantire una miglior tracciabilità e impedire che elementi potenzialmente nocivi sfuggano al controllo.
Cosa fare per essere conformi?
Il passaporto delle piante è un’etichetta ufficiale che attesta il rispetto di alcune condizioni fitosanitarie, divenute obbligatorie per la movimentazione di piante e prodotti vegetali nel territorio dell’Unione Europea.
Questa normativa va applicata anche per le più piccole attività commerciali.
L’aspetto e i contenuti presenti nel passaporto delle piante 2019 sono stati stabiliti dal regolamento fitosanitario del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
Il formato dell’etichetta deve essere conforme al modello europeo standard, rettangolare o quadrato e strutturato nel seguente modo:
- In alto a sinistra la bandiera dell’Unione Europea, a colori o in bianco e nero
- Nell’angolo in alto a destra la scritta “Plant Passport“.
- La lettera “A” seguita dal nome botanico della specie vegetale.
- La lettera “B” seguita dal codice ISO del Paese produttore, seguito da un trattino e dal numero di registrazione fitosanitaria a 9 cifre.
- La lettera “C” seguita dal codice di rintracciabilità della pianta. Questa parte può essere integrata con un codice a barre, un QR code o un chip.
- La lettera “D” seguita dal codice ISO del Paese di origine o di produzione.
Il passaporto deve essere realizzato con caratteri semplici e facilmente leggibili da un occhio umano. Deve essere subito distinguibile da qualunque altro elemento grafico o testo presente sulla pianta.
Il passaporto fitosanitario può essere allegato alla pianta in varie posizioni. Può essere stampato sul vaso della pianta, sulla scheda della pianta, su un vassoio o su un’etichetta.
Marcatura su vasi, schede ed etichette per piante
In base alle vostre necessità potrete scegliere se adottare una marcatura diretta sul vaso laser o a getto di inchiostro, manuale o in linea di produzione.
http://www.acsistemisrl.com/marcatori-manuali.html
http://www.acsistemisrl.com/marcatori-automatici.html
Oppure potreste stampare a trasferimento termico delle etichette da applicare al vaso o direttamente alla pianta.
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Potrete anche scegliere se utilizzare un sistema stampa e applica, oppure un applicatore di etichette.
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Qualsiasi sia la superficie scelta per la marcatura del passaporto fitosanitario,
- etichette adesive bianche o prestampate
- vasi in plastica
- collarini o puntali da frutto
bisogna sempre tenere in forte considerazione le condizioni ambientali di esposizione delle marcature (sole, acqua, sostanze chimiche) e optare per un sistema di marcatura indelebile a tutto tondo.
Per la modulistica delle autorizzazioni consultate il sito ufficiale:
https://www.politicheagricole.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/14624
CONCLUSIONI
Gli aspetti normativi coinvolgono qualsiasi settore e richiedono una modernizzazione dei sistemi per integrare i prodotti nei rispettivi mercati.
Se ti occorre una consulenza personalizzata al tuo settore merceologico, chiamaci.
Elisabetta Urbisaglia
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