La vasta gamma di lettori multiuso offre agli utenti una grande varietà di scelte per le loro attività di raccolta dati.
La domanda più frequente che mi viene rivolta è “quale lettore mi consigli?” Domanda alla quale rispondo a mia volta con una serie di quesiti per identificare il lettore più idoneo ad una specifica esigenza.
Cerchiamo quindi di fare un po’ di chiarezza tra la gamma di proposte, fermo restando che personalmente preferisco dispositivi di costruttori che hanno fatto la storia del mondo dell’identificazione automatica per una questione di affidabilità, performance, ergonomia, durata.
Sinceramente risparmiare qualche decina di euro per l’acquisto di un lettore di un brand secondario non ne vale proprio la pena: nell’acquisto di un dispositivo che durerà anni è importante valutare la garanzia, l’assistenza, la disponibilità di parti di ricambio, la capacità di decodificare un codice danneggiato o stampato male, eventuali accessori e soprattutto un manuale utente che permetta al lettore di essere configurato secondo le diverse esigenze.
Quindi da dove iniziare per orientarsi nella scelta?
Il primo criterio di scelta è la forma. Principalmente possiamo classificare i lettori in manuali o a presentazione.
Esempi di lettori manuali sono quelli brandeggiabili, con una forma comunemente definiti a “pistola”, vengono impugnati dall’operatore il quale per leggere un codice deve premere un grilletto. Hanno una modalità di scansione a singola linea e sono particolarmente comodi quando si devono leggere codici vicini tra loro o nelle condizioni in cui sia necessario puntare il codice con precisione.
I lettori a presentazione vengono invece poggiati su un banco e si attivano ogni volta che un codice viene presentato davanti al lettore fornendo una griglia di scansione che decodificherà tutti i codici intercettati. Hanno la comodità di lasciare le mani libere dell’operatore come quelli utilizzati solitamente nei supermercati
Un secondo criterio di classificazione del lettore è in base al codice che dovrò leggere, monodimensionale o bidimensionale.
Un lettore in grado di leggere un codice 2D leggerà sempre anche un codice monodimensionale, diversamente un lettore monodimensionale leggerà sempre e solo un codice 1D, a meno che non sia un modello particolare in cui sia possibile aggiornare il firmware del lettore per abilitare anche la lettura dei codici 2D.
Un altro importante parametro per la scelta del lettore è la robustezza, in base all’ambiente e alle condizioni di utilizzo.
Esistono lettori adatti per il punto cassa, per l’ufficio o per ambienti ostili ed industriali.
Un lettore di classe industriale ha una meccanica collaudata per resistere alle condizioni ambientali più estreme, è protetto da acqua e particelle secondo una classificazione basata sull’IP e resiste a cadute su cemento da 2 mt di altezza. Consiglio comunque sempre di approfondire questi aspetti tecnici sul datasheet del lettore
Connettività: come devo collegare il lettore?
Con quale cavo: usb, seriale o PS2? Oppure mi è più comodo lavorare a distanza con connessione bluetooth? Se lavoro a distanza quale portata radio mi occorre? 10 mt o 30 mt o più?
Quindi un lettore può essere collegato direttamente via cavo ad un PC tramite le porta USB/RS232/PS2 o in alternativa possiamo optare per una soluzione cordless bluetooth o radiofrequenza.
In questo secondo scenario è importante quantificare quanto distante devo lavorare dal PC per scegliere il modello che riesca a coprire la distanza operativa che mi occorre.
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Ancora una volta torno a sottolineare l’importanza del brand: un dispositivo di marca garantisce affidabilità e una riduzione delle interferenze con altri dispositivi wireless. Inoltre quando si è fuori copertura immagazzinano i codici letti e li trasmettono successivamente quando si torna in copertura radio.
Questa breve sintesi non esaurisce tutti i criteri di classificazione per la scelta del lettore e se avete la necessità di approfondire ulteriori aspetti potete contattarmi alla mail sotto indicata
Cristina Urbisaglia
Tel. 06.51848187