Qual è l’aspetto più importante nel design dell’etichetta di un prodotto?
Progettare un aspetto visivamente attraente e usare immagini accattivanti non sempre è sufficiente a indurre nel consumatore una scelta d’acquisto.
Sebbene questi siano mezzi efficaci per creare un design distinguibile, quanto è importante per le vendite che siano etichette leggibili?
In 3 punti chiave affronteremo la questione della leggibilità, un dettaglio che rende l’etichetta funzionale e comunicativa.
Indice
Premessa: cos’è la leggibilità
La leggibilità è la facilità con cui un lettore percepisce un testo, riuscendo senza sforzo a distinguere le varie lettere e i passaggi da un rigo al successivo. Se questo processo avviene con fluidità, il consumatore sarà invogliato a terminare la lettura e infonderà fiducia nel prodotto, grazie alla completezza delle informazioni acquisite.
Viceversa, istruzioni o ingredienti illeggibili potrebbero invogliare il cliente a rivolgersi ad una concorrenza con etichette più chiare e trasparenti.
Suggerimento n. 1: scegli font facili da leggere
Sebbene la tentazione di scegliere un font elaborato e stilizzato sia alta, per i testi lunghi è preferibile optare per un font minimale.
Un font calligrafico, denso e privo di spaziatura, è la scelta meno opportuna per le informazioni importanti, perché richiede molto più sforzo per essere letto.
Un font stravagante, semmai, si addice ad esaltare parole chiave, grandi titoli e promozioni.
Un font serif con le caratteristiche grazie ai piedi e agli apici delle lettere, ha caratteri meno nitidi che complicano la lettura.
Un font sans serif è più basilare (Arial, Gothic, Montserrat, Futura, Helvetica, Gill Sans…) e più facile da leggere.
Minore è il tempo necessario per leggere un’etichetta, meglio è.
Suggerimento n. 2: fai attenzione al contrasto
Attenersi ad una palette di colori riconoscibile crea unicità al marchio.
Tuttavia, impiegare qualsiasi elemento dell’etichetta all’esaltazione dei colori del marchio può compromettere la funzionalità dell’etichetta: informare.
Il colore esercita un ruolo importante nella leggibilità del testo.
Anziché scegliere un colore che si abbini al design dell’etichetta, è meglio prediligere un colore che generi contrasto.
È scorretto mettere un testo bianco su un colore pastello chiaro.
Meglio scegliere toni fortemente diversi dello stesso colore.
L’ottimo della scelta è abbinare testi neri su sfondo chiaro.
Suggerimento n. 3: caratteri con dimensioni generose
Secondo la normativa, i testi non devono essere inferiori a 1,2 mm di altezza. Se la superficie maggiore dell’imballaggio è inferiore a 80 cm2, il carattere minimo a norma è 0,9 mm.
I valori limite dei caratteri secondo la normativa, in realtà, non garantiscono affatto una leggibilità confortevole per l’utente.
Spesso le produzioni cercano di abbattere i costi di approvvigionamento delle etichette risparmiando sui millimetri.
In realtà l’aggiunta di spazio disponibile da stampare permette di fare ordine e rende l’etichetta molto più leggibile.
Hai scelto per le tue etichette un materiale lucido? Per evitare che i bagliori infastidiscano la lettura utilizza caratteri semi-bold, più corposi.
Vuoi esaltare il tuo prodotto con una carta lavorata? Poiché le trame in rilievo tolgono luce al fondo e le lettere si distorcono, aumenta la spaziatura tra i caratteri.
Le tue etichette vengono stampate a trasferimento termico? Meglio evitare i colori metallizzati per i testi obbligatori.
Soluzioni di stampa in autonomia
Le produzioni artigianali traggono innumerevoli vantaggi dalla stampa in azienda delle etichette:
stampi il quantitativo esatto di etichette che ti occorre
puoi inserire i dati variabili in etichetta (lotto, scadenza, PAO…)
puoi rinnovare la grafica, i colori e i testi come e quando vuoi
non hai uno stock di etichette in eccedenza che si invecchiano in magazzino.
Approfondiscinel seguente articolo
Conclusioni
Per realizzare una grafica efficace non contano solo le apparenze. Mettersi dal lato dei consumatori è una strategia vincente.
Da un punto di vista legislativo gli integratori e i nutraceutici sono prodotti alimentari e come tali vanno etichettati, facendo riferimento alla Direttiva 2002/46/CE.
Sono prodotti destinati ad un pubblico attento e desideroso di informazioni, per cui sia l’etichetta frontale, che ha la funzione di attirare l’attenzione con grafiche e slogan, sia quella posteriore, dove vengono posizionati i testi informativi più approfonditi, giocano un ruolo fondamentale.
Questa ricchezza di contenuti va organizzata sull’etichetta con lo scopo di invogliare il cliente all’acquisto.
Una composizione tipografica di scarsa qualità potrebbe generare l’effetto contrario e demotivare il consumatore nella ricerca di quelle informazioni che lo interessano.
Per comprendere come si può rendere un testo empatico con il lettore, analizziamo quali sono i meccanismi di lettura.
La lettura di una riga di testo avviene a intervalli, della durata di 1-2 parole, che si chiamano saccadi.
Tra una saccade e l’altra avviene la cosiddetta fissazione, cioè l’assorbimento dell’informazione.
L’ampiezza delle saccadi e i tempi di fissazione dipendono dall’esperienza del lettore e dalla sua familiarità con il testo.
Quando leggiamo un testo su un argomento nuovo e complicato, ci soffermiamo spesso sulle parole o le rileggiamo.
Differenza tra visibilità e leggibilità di un testo
La visibilità riguarda la facilità con cui è possibile distinguere le forme delle singole lettere.
La visibilità dipende dalla scelta del tipo di carattere, dalla sua dimensione, dalla spaziatura tra i caratteri, dalla nitidezza, dal contrasto con lo sfondo… e dalla stampante con cui realizzerai le tue etichette… davvero? Sì!
A causa della ridotta dimensione delle confezioni degli integratori e la numerosa lista di informazioni da riportare in etichetta, i caratteri saranno certamente piccoli, e se stampati con una stampante inadeguata non risulteranno mai nitidi.
La leggibilità indica la facilità di lettura globale del testo e il grado di affaticamento o coinvolgimento indotto nel lettore.
Un testo che si presenta in un formato troppo compatto, privo di una struttura che evidenzi l’indipendenza dei vari paragrafi, che non ha i giusti spazi bianchi per guidare il lettore nelle pause fisiologiche, che non ha distinzione di gerarchia tra informazioni importanti e secondarie, risulterà impegnativo per la vista e per la comprensione.
Poiché un nutraceutico viene spesso venduto in confezioni di varie dimensioni, a seconda del peso, va anche considerato che visibilità e leggibilità non sono assolutamente scalabili.
Il layout adatto ad un contenitore piccolo non può essere semplicemente espanso su un contenitore grande, rischiando di perdere l’allineamento delle informazioni in curvature sproporzionate.
Vanno progettati layout su misura per ogni specifico contenitore.
Il testo perfetto
Prima del formato si elaborano i contenuti.
Devono essere corretti, fluidi e accattivanti, con una selezione di parole efficaci e di valore.
I testi promozionali sono i primi che saltano all’occhio del lettore e devono invogliare all’approfondimento e alla successiva scelta d’acquisto.
Come ottimizzare la visibilità di un testo?
Un carattere adatto ai testi lunghi ha caratteristiche diverse rispetto a un carattere destinato ai titoli, agli annunci, alle copertine o con fini decorativi.
Storicamente, nella tipografia stampata, i caratteri serif (con i piedini) sono stati prediletti per il corpo del testo perché consentono una lettura più veloce.
Agli albori della tipografia computerizzata, i caratteri sans serif (senza piedini) erano spesso preferiti per tutti gli usi, perché le forme più semplici delle lettere erano molto più visibili su schermi a bassa risoluzione.
Man mano che i display hanno raggiunto una risoluzione più elevata, tuttavia, il testo serif si è confermato ancora una volta vincente.
Per una coerenza stilistica del testo, è bene non affiancare più di due tipi di carattere, eventualmente scegliendo un sans serif per i titoli ed un serif per i paragrafi.
Comunque, la scelta tra i tipi serif o sans serif non comporta notevoli differenze, purché siano ben ponderati altri fattori. Vediamo quelli fondamentali.
Altezza della x minuscola
Questo termine si riferisce all’altezza delle lettere minuscole in proporzione alle maiuscole.
Più alta è l’altezza della x, più visibile sarà il carattere tipografico.
Quindi, è opportuno selezionare un carattere che abbia una proporzione delle minuscole favorevole a una lettura distensiva.
Larghezza dei caratteri
I caratteri più facili da leggere sono quelli che hanno una larghezza complessiva “media”.
I tipi molto ridotti, come il Condensed, e quelli molto estesi sono meno leggibili, specialmente per le impostazioni più piccole come le linee di testo.
Peso del carattere
Anche lo spessore del tratto influisce sulla visibilità.
I pesi estremamente leggeri, come il Thin e il Light, o estremamente pesanti, come l’Heavy e il Black, sono più difficili da leggere nei testi lunghi, quindi è meglio attenersi a una scelta prossima al Regular.
Un font Bold è invece adatto ad evidenziare i titoli o le singole parole.
Contrasto del tratto del carattere
Il contrasto del tratto, ovvero il rapporto tra tratti spessi e sottili, può ridurre la nitidezza.
Alcuni caratteri serif presentano eccessivamente questa varianza tra linee magre e linee grasse.
Considerando il carattere Bodoni, nella seconda colonna della figura, è possibile che i tratti fini non siano riprodotti nitidamente dalla stampante.
Contrasto tra il testo e lo sfondo
In generale si osserva che il testo scuro su sfondo chiaro ottiene sempre punteggi maggiori dell’analoga coppia opposta. Ciò è evidente già nella semplice opzione bianco/nero.
Come si vede nella figura seguente, sono veramente poche le combinazioni di colori che diano un contrasto adeguato a una lettura non stressante, anche per un normo vedente.
I contrasti migliori si ottengono usando i colori complementari, diametralmente opposti, sulla famosa ruota dei colori.
Come ottimizzare la leggibilità di un testo?
Quando un lettore si cimenta in un testo, prima di iniziare a leggere le singole parole osserva il loro insieme e percepisce le ripartizioni.
Lo spazio bianco è un ottimo strumento per organizzare gli elementi di testo e bilanciare meglio i contenuti.
I margini attorno al corpo del testo servono a non impacchettarlo contro un bordo e aiutano il lettore a trovare la fine di una riga e l’inizio della successiva.
La lunghezza della riga è un’altra considerazione importante da fare. Le linee abbastanza corte sono più veloci da leggere e preferite dagli utenti.
Come è evidente nella figura sopra, un testo destrutturato (1) non stimola interesse e non guida il lettore.
Un testo con una divisione visibile (2) fa capire al lettore i punti in cui l’argomento cambia: i paragrafi.
Un testo che ha sia ripartizione dei paragrafi che variazioni di grandezza e peso dei caratteri (3) stabilisce una gerarchia tra le informazioni e trasmette al lettore la loro subordinazione.
Il testo del terzo tipo è strutturato esclusivamente con il sapiente utilizzo degli spazi bianchi.
Nelle confezioni più voluminose, puoi inserire del microspazio bianco anche tra le singole linee di testo, offrendo un’interlinea più generosa per la lettura.
Come accennato, la progettazione di un layout grafico che sullo schermo genera un buon impatto, potrebbe sortire un risultato deludente in fase di stampa.
Se produci una linea di integratori con una tiratura contenuta, puoi pensare di stampare le tue etichette in completa autonomia, ma devi farlo con la stampante giusta, perché la concorrenza è numerosa e di alto livello.
Suggerimento:
Potresti prestampare le tue etichette e destinare un riquadro bianco per inserire successivamente i dati variabili, come data di scadenza e lotto di produzione. Questa operazione può essere eseguita, sia sull’etichetta che sul contenitore, con un dispositivo di marcatura manuale o semiautomatico, installabile su una piccola linea di produzione o anche in combinazione con un applicatore di etichette.
Nel video che segue troverai una piccola panoramica di esempio:
Quali sono i fattori da valutare e che rendono conveniente una soluzione di stampa in autonomia?
Se devi stampare dati variabili, come lotto, data di scadenza o specifiche del prodotto
Se non sai in anticipo le informazioni da stampare
Se il tuo processo di stampa richiede flessibilità e immediatezza
Se devi stampare in base alle esigenze di utilizzo e non hai dei volumi di stampa prevedibili e costanti
Quando hai bisogno di qualche etichetta aggiuntiva
Quando devi stampare poche etichette con layout differenti
Quando ti occorrono etichette di dimensioni diverse e non vuoi avere uno stock di magazzino che potrebbe rimanere inutilizzato
Le tipologie di stampante da poter valutare per la stampa on-demand di etichette sono due:
Sono adatte a realizzare grafiche monocromatiche dal gusto minimale, tipico dei prodotti più naturali o delle preparazioni galeniche.
Entrambe le tipologie di stampante possono lavorare su un’ampia scelta di materiali, dalla carta naturale o patinata, ai materiali sintetici più resistenti opachi, lucidi, riflettenti o trasparenti.
Un altro parametro fondamentale da cui dipende la scelta di una stampante è la quantità di etichette che dovrai stampare l’anno:
per produzioni medio-basse potrai scegliere una stampante desktop compatta
per elevati volumi di stampa dovrai riferirti ad una stampante di classe industriale
Vendita stampanti – installazione – formazione tecnica – assistenza post vendita – progetto grafico – fornitura di materiali di stampa. Non sarai mai solo!
Contattaci per trovare insieme a noi la soluzione ideale.
Se vuoi approfondire l’argomento stampanti, ti segnalo di seguito alcuni articoli del nostro blog e dei video descrittivi.
Le informazioni obbligatorie da riportare in etichetta sono:
la denominazione di vendita del prodotto (integratore alimentare / complemento alimentare / supplemento alimentare;
l’effetto nutritivo o fisiologico attribuito all’integratore alimentare sulla base dei suoi costituenti;
i nomi delle categorie di sostanze che caratterizzano il prodotto e un’indicazione della natura di tali componenti;
l’elenco degli ingredienti in ordine decrescente di peso, non tralasciando antiagglomeranti, coloranti, aromi ed evidenziando in grassetto gli allergeni;
le modalità d’uso includenti la quantità di prodotto e la frequenza per l’assunzione giornaliera, con l’avvertenza di non superare la dose raccomandata;
le quantità delle sostanze nutritive o aventi effetto fisiologico o nutritivo riportate in forma numerica e riferite alla dose giornaliera di prodotto raccomandata dal produttore;
la raccomandazione di non usare gli integratori come sostituti di uno stile di vita sano e di un’alimentazione varia ed equilibrata;
l’indicazione “non è un medicinale”;
l’avvertenza di tenere il prodotto fuori dalla portata dei bambini;
le precauzioni d’uso in corso di certe terapie farmacologiche, gravidanza, allattamento, in previsione di interventi chirurgici ecc.;
il produttore o, se diverso, il confezionatore;
il lotto di appartenenza;
la data di scadenza;
le modalità di conservazione del prodotto ed eventuale indicazione di conservare in luogo fresco ed asciutto, al riparo dalla luce, dall’umidità e da fonti dirette di calore;
il formato (capsule, compresse, granulato…);
il peso netto unitario (cioè per una capsula, una compressa e così via) e il peso netto totale del prodotto;
il riferimento al codice con il quale il prodotto è stato registrato per essere immesso in commercio, secondo la seguente dicitura: “Prodotto incluso nel Registro degli integratori del Ministero della Salute, codice …”;
Sull’etichetta degli integratori alimentari non devono esserci indicazioni con le quali si attribuiscono al prodotto proprietà di prevenire, curare o guarire una determinata patologia.
La confezione di un integratore alimentare può riportare una breve descrizione del prodotto, comprensiva del nome delle sostanze funzionali e dei possibili benefici ottenibili (claims nutrizionali o salutistici)
Apprezzata dai consumatori è la tabella con gli ingredienti per dose giornaliera consigliata (RDA) o valori nutritivi di riferimento (NVR).
Altre note possono indicare che l’integratore alimentare non contiene glutine, né lattosio e se può essere adatto ai vegani.