La stampa termica esiste da decenni, eppure molte convinzioni sbagliate su questo metodo di stampa comportano una non corretta comprensione della tecnologia e soprattutto la scelta sbagliata delle etichette.
In questo articolo cerchiamo di fare chiarezza sui concetti di base della stampa a trasferimento termico, cercando di comprendere il funzionamento di un metodo di stampa versatile, veloce ed economico
# 1 – Tutte le stampanti termiche sono uguali
Esistono in realtà due tipi di stampanti termiche:
- termica diretta
- trasferimento termico.
Entrambe utilizzano il calore della testina per generare una stampa, ma lo fanno usando metodi differenti.
Le stampanti termiche dirette utilizzano carta termica o materiale sintetico termico che cambia colore quando viene riscaldato.
Questo significa che le stampanti termiche dirette, a differenza di altre tecnologie di stampa, non richiedono alcuna fonte di inchiostro aggiuntiva, rendendole la scelta migliore da chi deve stampare etichette per le spedizioni, peri laboratori di analisi e per tutte quelle applicazioni che richiedono un’etichetta con un ciclo di vita breve.
Una stampante termica diretta è semplice da utilizzare, veloce ed ha costi contenuti.
Le stampanti a trasferimento termico invece stampano usando un nastro d’inchiostro, chiamato anche ribbon. La testina di stampa applica calore al nastro per trasferire l’inchiostro dal nastro all’etichetta.
La scelta del metodo di stampa più idoneo dipende dall’applicazione specifica: le etichette a trasferimento termico offrono una maggiore resistenza agli agenti chimici e atmosferici, mentre le etichette in materiale termico sono adatte per applicazioni con durata limitata nel tempo.
# 2 – Le etichette a trasferimento termico sono più resistenti
Si presume spesso che la resistenza delle etichette a trasferimento termico sia indipendente dal materiale delle etichette.
Esiste un’ampia gamma di materiali adatti alla stampa a trasferimento termico, sia in carta che in materiali sintetici.
La resistenza di un’etichetta dipende da molteplici fattori che devono essere valutati in base all’applicazione e alle condizioni a cui verrà sottoposta.
Un’etichetta in carta se utilizzata in presenza di acqua o altro liquido si bagnerà compromettendo l’integrità e la leggibilità dei dati. Quindi anche utilizzando una stampante a trasferimento termico non otterrai un’etichetta resistente ai liquidi
La resistenza e la durata dell’etichetta dipendono dal materiale scelto e dall’adesivo, che devono essere selezionati in relazione alla specifica applicazione.
Un’etichetta che resiste a condizioni atmosferiche sfavorevoli, non è la stessa che puoi utilizzare per applicazioni criogeniche o per prodotti chimici, solventi o detergenti.
# 3- Tutti i nastri a trasferimento sono uguali
Il nastro a trasferimento termico viene prodotto in diverse qualità che possiamo raggruppare in tre categorie principali
- Ribbon cera
- Ribbon cera-resina
- Ribbon resina
Ci sono inoltre formulazioni particolari adatte ad applicazioni che richiedono una resistenza della stampa a specifici solventi e sostanze chimiche aggressive oppure a lavaggi industriali o a temperature molto elevate
La qualità più idonea deve essere selezionata in base al materiale dell’etichetta e alla durata/resistenza della stampa che si vuole ottenere.
I ribbon sono prodotti in diverse misure sia in larghezza che in lunghezza e il confezionamento dipende dal modello di stampante utilizzato.
Quindi se hai una stampante a trasferimento termico e devi ordinare dei ribbon ricordati di specificare marca e modello della stampante che utilizzi.
# 4 – Le etichette a trasferimento termico si attaccano a qualsiasi superficie
Non tutti i materiali sono uguali quando si tratta di etichette a trasferimento termico.
Una stampa a trasferimento termico rimarrà leggibile a lungo, ma l’adesivo determina se l’etichetta rimarrà saldamente attaccata sulla superficie di applicazione.
Esistono collanti specifici per il freddo, per il caldo, ma anche per superfici irregolari o rugose o progettati per resistere a solventi aggressivi come xilene, toluene e alcol
# 5 – Le stampanti a trasferimento termico sono più costose
Esistono modelli desktop per bassi volumi di stampa e modelli di classe semi-industriale o industriale per elevati volumi di stampa e per gli ambienti più ostili, dove è presente polvere e umidità.
Il prezzo per una stampante a trasferimento termico può variare da 250-300 euro fino a migliaia di euro ,in funzione del modello, della configurazione e di eventuali accessori come taglierina, spellicolatore o riavvolgitore.
La tecnologia di stampa a trasferimento termico si contraddistingue per la sua affidabilità, velocità di stampa e per il costo/ stampa assolutamente conveniente rispetto ad altri metodi di stampa.
È la tecnologia più diffusa per stampare dati variabili e codici a barre.
In conclusione
Frequentemente con il termine “stampante termica” si denotano sia stampanti termiche dirette che stampanti a trasferimento termico.
In realtà le 2 tecnologie di stampa sono differenti, offrono caratteristiche e materiali di stampa specifici e se si vuole ottenere un risultato di etichettatura efficace per la propria applicazione è fondamentale non confondere le due metodologie di stampa.
Le caratteristiche principali che hanno contribuito alla rilevante diffusione di stampanti a trasferimento sono:
- velocità
- qualità di stampa eccellente di testi grafica e codice a barre
- scelta ampia e versatile dei materiali di stampa
- basso costo stampa
- stampa in funzione del fabbisogno
- produzione di modelli idonei a qualsiasi esigenza operativa (desktop, industriali, semi-industriali, per integrazione sulle linee, portatili)
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Ing. Cristina Urbisaglia
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