Vengono chiamati companion scanner o datacollector: cosa sono?
Sono dei lettori di codici a barre leggerissimi con dimensioni così ridotte da essere contenuti nel palmo di una mano o essere attaccati al collo tramite un laccetto
I campi di applicazione sono innumerevoli
Gestione eventi
Vendita
Inventario
Verifica scorte magazzino
Merchandising
Servizi sul campo
Settore sanitario
Sono lettori dotati di memoria e connessione Bluetooth che permettono la raccolta dati mediante codici un’operazione versatile e immediata
I più importanti costruttori di lettori come Motorola, Honeywell, Datalogic e Opticon hanno integrato i motori di lettura ad alte prestazioni presenti nei tradizionali palmari e lettori in una dimensione ridotta, rendendo questi scanner gli strumenti ideali di lettura per le applicazioni che utilizzano tablet e smartphone.
La fotocamera di uno smartphone o di un tablet, pur riuscendo ad acquisire un codice a barre ha diverse limitazioni:
> E’ inadatta per alti volumi di lettura
> Ha una velocità di scansione lenta
> Non performante in condizioni di scarsa illuminazione
> Non legge codici stampati male o danneggiati
> Poca tolleranza al movimento: per una corretta decodifica è necessaria una mano perfettamente ferma
> Non è confortevole dal punto di vista operativo
Questi fattori rendono il ciclo operativo di lettura di un codice con smartphone o tablet inaffidabile e improduttivo
Questi lettori compatti sono ingegnerizzati con motori di scansione altamente performanti omnidirezionali 1D e 2D e consentono la lettura di qualsiasi codice anche a basso contrasto o di scarsa qualità e di codici visualizzati su display
La tecnologia Bluetooth offre la libertà di movimento per applicazioni di raccolta dati in tempo reale.
Il collegamento Bluetooth permette un accoppiamento veloce a qualsiasi dispositivo: Apple, Android, Windows.
Progettati appositamente per la mobilità sono dotati di una batteria a lunga durata che assicura l’autonomia di scansione per un intero turno di lavoro
Approfondisci sul nostro sito tutti i modelli di datacollectors
Implementano le più avanzate funzioni di programmazione per soddisfare qualsiasi esigenza di lettura, formattazione e trasmissione del codice letto
LA FUNZIONE INVENTARIO: programmare il lettore in batch mode
Questi efficienti lettori tascabili sono dotati di memoria per memorizzare i codici letti.
A seconda del modello possono memorizzare da 2.000 a più di 25.000 codici.
Programmando il lettore in “batch mode” i codici letti vengono memorizzati all’interno del dispositivo, in un file che potrà essere elaborato in un momento successivo all’acquisizione.
Utilissima la funzione di cancellazione del codice: qualora si legga un codice errato per cancellarlo è sufficiente rileggere il codice tenendo premuto il pulsante apposito(la procedura può variare a seconda del modello).
È possibile programmare alcuni modelli in modo che il file generato in modalità batch contenga, oltre al codice letto, anche la quantità, la data e l’ora
La lettura di codici a barre lineari o bidimensionali rappresenta per molte aziende un’operazione fondamentale per i processi automatizzati di acquisizione dati.
Quando i codici a barre sono stampati male o danneggiati e la qualità del codice è così compromessa che il lettore non riesce a decodificare, la perdita di dati può avere conseguenze disastrose sul processo logistico.
Analizziamo le cause principali e più frequenti di codici a barre illeggibili e le soluzioni idonee per la risoluzione del problema.
Codici con basso contrasto
Violazioni della Quiet Zone
Posizione di lettura impropria
Codice a barre danneggiato o distorto
Stampa o marcatura inconsistente
La leggibilità dei codici a barre è determinata dalla capacità di un lettore di decodificare i dati memorizzati nel simbolo. La leggibilità di un codice è influenzata da una serie di fattori sia tecnici che ambientali. Sebbene un codice a barre possa non presentare difetti evidenti all’occhio umano, incongruenze nel codice, superficie del materiale o anche il posizionamento del lettore rispetto al codice possono provocare delle non letture.
La causa principale di codici a barre illeggibili è spesso dovuta ad un numero circoscritto di problemi comuni che possono essere facilmente risolti con semplici adattamenti del codice a barre o della tecnologia utilizzata per decodificarlo.
Basso contrasto tra gli elementi del codice
Per estrarre i dati dagli elementi di un codice 1D o 2D, un lettore di codice a barre deve essere in grado di distinguere tra gli elementi chiari e scuri del simbolo. A seconda del metodo utilizzato per la stampa di un codice a barre (stampa a trasferimento termico, marcatura o abrasione della superficie del un materiale in caso di simboli DPM) e del tipo di materiale utilizzato, gli elementi chiari e scuri possono avere un contrasto insufficiente al lettore per la decodifica. Poco contrasto può tradursi in una NON LETTURA del codice.
Condizioni di illuminazione inappropriata
Non uniformità degli elementi del codice
Ombre
Substrato di stampa non omogeneo
possono ugualmente rallentare il processo di decodifica del lettore e limitare la distanza di lettura
Soluzioni
Assicurarsi che gli elementi del codice siano ben distinti e stampati uniformemente.
Nel caso in cui il metodo di stampa o marcatura produca codici con basso contrasto regolare opportunamente le apparecchiature in modo che venga generato un codice nitido ad alto contrasto.
Anche il substrato su cui è applicato il codice può compromettere il contrasto tra gli elementi. Per substrati irregolari, altamente riflettenti o molto scuri la componente dell’illuminazione è fondamentale e va opportunamente regolata qualora si riscontrino problematiche di decodifica
La Quiet Zone è l’area che circonda un codice a barre o un simbolo 2D che deve essere mantenuta libera da testo, grafica o altri segni.
In codici a barre 1D, la Quiet Zone si trova alle estremità sinistra e destra del codice a barre. Come regola generale, la zona non stampabile dovrebbe avere una dimensione di almeno 10 volte maggiore la larghezza della barra più stretta del codice.
Nei codici 2D la Quiet Zone è lo spazio che circonda l’intero simbolo e dovrebbe avere una dimensione del 10% più grande dell’elemento minore
Un lettore può non essere in grado di scansionare se eventuali segni cadono nella Quiet Zone, oppure può decodificare erroneamente la stringa se interpreta elementi estranei che cadono nella Quiet Zone come facenti parte del codice
Soluzione
Le violazioni della Quiet Zone possono essere facilmente risolte generando un layout dell’etichetta con le opportune zone bianche intorno al codice
Posizionamento improprio del lettore
La non corretta posizione del lettore rispetto al codice da decodificare può generare delle non letture. A seconda della tecnologia utilizzata i lettori decodificano a distanze focali specifiche. La profondità di campo di un lettore determina a quale distanza deve essere posto un lettore per garantire una decodifica affidabile in funzione della densità del codice.
Il montaggio di uno scanner in posizione perpendicolare rispetto al codice può causare un problema di riflessione speculare del raggio emesso che viene riflettuto dalla superficie su cui è stampato il codice causando un “accecamento” del lettore che non riesce a decodificare anche se il codice è impeccabile.
Problemi di lettura si possono avere anche quando il codice viene presentato al lettore con una rotazione o orientamento non idoneo alla tecnologia di scansione utilizzata. Ad esempio i lettori laser devono essere sempre montati in modo che la linea di scansione attraversi sia perpendicolare alle barre del codice: se la linea di scansione non attraversa tutti gli elementi del codice si verifica una NON LETTURA
Soluzione
È importante fare riferimento alle specifiche tecniche di un lettore di codici a barre per garantire che le limitazioni e requisiti riguardanti la posizione del lettore in relazione a un codice siano correttamente rispettati in fase di installazione
Esistono lettori con autofocus che sono in grado di decodificare a distanze variabili , consentendo la massima flessibilità nella lettura del codice.
Se l’orientamento del codice non è prevedibile la scelta di uno scanner con tecnologia 2D imager può essere la scelta ottimale
Codici danneggiati o distorti
La qualità del codice a barre può degradare in un momento successivo alla stampa a causa di graffi, macchie, fattori ambientali, escursioni termiche e non integrità della superficie su cui è stampato.
Soluzioni
Le condizioni per cui un codice può essere danneggiato e quindi illeggibile sono infinite. I mezzi per prevenire e risolvere il problema sono limitati.
Presupposti fondamentali, in fase di generazione del codice, sono:
la scelta della superficie di stampa
l’utilizzo di materiali idonei
la tecnologia di stampa appropriata all’applicazione
Ad esempio in caso di stampa con metodo a trasferimento termico esistono dei materiali specifici per l’esterno e per condizioni ambientali estreme: è importante selezionare il materiale dell’etichetta giusto ed il corrispondente nastro di stampa adatto al materiale su cui stamperemo il codice
Stampa o marcatura inconsistente
Le variazioni nel metodo di stampa o di marcatura, la distribuzione di inchiostro non uniforme per i codici stampati o la pressione irregolare nei processi di marcatura diretta può contribuire a generare problemi di leggibilità
Soluzioni
E’ importante controllare e fare manutenzione regolare sui sistemi di stampa del codice.
In caso di codici marcati a getto d’inchiostro occorre verificare che la distanza della testina sia corretta, che la testina e gli ugelli siano puliti, la velocità opportunamente regolata.
Nella stampa a trasferimento termico utilizzare un nastro di stampa idoneo al materiale dell’etichetta, evitare le grinze nel ribbon e usare nastri di qualità
Quando un’analisi accurata dei requisiti dell’applicazione non evita che i codici sino danneggiati, allora è opportuno concentrarsi sulla scelta del lettore di codice a barre .
Per le situazioni più impegnative, in cui il danno sul codice è imprevedibile, esistono lettori progettati con i più efficaci algoritmi di decodifica, in grado di operare una ricostruzione e decodifica di codici all’apparenza illeggibili
Nei settori in cui sono richiesti degli standard qualitativi rispondenti a requisiti specifici è opportuno implementare un sistema di verifica del codice
Un verificatore di codice a barre è uno strumento che garantisce la leggibilità e la qualità di un codice a barre o di un codice bidimensionale in conformità con gli standard di stampa (ISO/ANSI).
L’uso di un comune lettore per la verifica ci garantirà solamente che quel codice sarà letto da quel particolare scanner utilizzato, un verificatore di codice ci assicurerà che la qualità del codice stampata sarà leggibile da qualsiasi lettore e che soddisfi i requisiti di qualità convenuti
In questo articolo vedremo come stampare etichette in rotolo con una stampate Zebra in modalità trasferimento termico da Microsoft Word.
L’ impostazioni che cambia rispetto ad una comune stampante laser o a getto di inchiostro è la dimensione della pagina: da foglio A4(larghezza 21 cm e altezza 29,7cm) a dimensione personalizzata che coincide con il formato dell’etichetta utilizzata.
Nell’esempio che segue utilizziamo una stampante di etichette Zebra GX430 ed un formato dell’etichetta di larghezza 80 mm e altezza 40mm, GAP di 3 mm.
Per approfondire come misurare in modo corretto la dimensione delle etichette leggi l’articolo
Impostare la velocità di stampa e intensità di stampa in valori medi, ovviamente possono essere modificati in funzione del materiale da stampare (etichetta in carta termica, a trasferimento termico o in materiale sintetico);
Impostare la dimensione della etichetta;
3. Impostare il tipo di materiale, in questo caso è stato selezionato trasferimento termico perché utilizziamo il nastro di stampa per stampare un’etichetta in carta a trasferimento termico;
4. Impostare modalità sensore carta in percezione web, poichè utilizziamo una etichetta con GAP.
Per maggiori informazioni leggete il nostro articolo:
Nel menù Layout impostare la dimensione della pagina che corrisponde all’etichetta, compresi i 3 mm di GAP.
Quindi utilizzando un’etichetta 8×4 cm, dovremmo impostare i seguenti valori:
Larghezz a= 8 cm, che corrisponde alla base dell’etichetta
Altezza = 4,3 cm, valore dato dalla somma dell’altezza dell’etichetta più 3 mm di GAP.
Nella sezione Margini impostare tutti i margini a “0” ad esclusione del margine superiore che imposteremo a 3 mm, dimensione che corrisponde alla misura del GAP, in questo modo l’area di stampa coinciderà con l’etichetta.
Step 3 Inserire il testo o il codice a barre nel nuovo layout da stampare
Step 4 stampa della etichetta.
L’etichetta è pronta, dal menù stampa dovete solamente selezionare dall’elenco la stampante Zebra ed il numero di copie.
Per qualsiasi approfondimento potete contattarci ai seguenti riferimenti
I nastri a trasferimento termico possono avere inchiostrazione interna (ink in o CSI) o esterna (ink out o CSO).
Assicurarsi quale tipologia di inchiostrazione richiede la stampante che si utilizza per stampare le etichette è un requisito necessario per effettuare un acquisto corretto, diversamente il ribbon non produrrà alcuna stampa.
Alcuni modelli di stampanti, come le Intermec ad esempio, possono alloggiare nastri sia con inchiostrazione interna che esterna, altre, come le stampanti Zebra utilizzano nastri solo ink out, altre ancora come Sato e Datamax richiedono inchiostrazione interna.
La differenza tra un nastro ink in o out risiede nella direzione dell’avvolgimento del lato inchiostrato del nastro.
Un nastro ink out ha la parte inchiostrata rivolta verso l’esterno del nastro (come in FIG.1), mentre un ribbon ink in (come in FIG.2) ha l’inchiostro spalmato sulla parte interna.
Come verificare l’inchiostrazione del nastro?
Visivamente, la parte inchiostrata del nastro ha una finitura più opaca. Un’ altro modo per verificare l’inchiostrazione del nastro è applicare un’etichetta adesiva sul film del ribbon e verificare se una volta staccata ha portato con sé l’inchiostro.
La parte inchiostrata del ribbon è quella che deve essere rivolta verso l’etichetta nel processo di stampa, quindi quando si inseriscono i materiali di consumo nella stampante a trasferimento termico, assicurarsi che il lato inchiostrato del ribbon sia rivolto verso la parte stampabile dell’etichetta, quindi verso il basso
Molte aziende produttrici e/o distributrici di piccole e medie dimensioni non fanno uso di un software di tentata vendita per gli agenti o i distributori.
Facciamo un po’ di chiarezza sui software di tenta vendita, analizzandone i vantaggi, le funzionalità principali e l’aspetto operativo.
Premessa sui punti critici nella gestione della tentata vendita non automatizzata:
La gestione della tentata vendita con una operatività non informatizzata presenta una serie di criticità che si traducono in perdite di tempo, fatturato e qualità del servizio offerto.
Analizziamo gli aspetti principali:
La programmazione degli ordini e il carico del mezzo affidata all’esperienza dell’agente ha come conseguenza un carico non ottimizzato del volume occupato dalla merce e un giro visite non produttivo;
Poiché l’agente non ha la giacenza in tempo reale del furgone, durante il corso della giornata, dopo le prime consegne, può presentarsi la difficoltà nella gestione degli ordini successivi con perdita di tempo notevole;
La gestione dei resi merce, del lotto e della data di scadenza è demandata al magazzino centrale creando inevitabili ritardi e sprechi di merce;
La produzione di documenti di trasporto o fatturazione cartacei comporta un successivo inserimento manuale dei dati nel gestionale aziendale;
La gestione manuale degli incassi aumenta la complessità ed il margine di errore, ottenere una contabilità allineata tra clienti e fornitori diventa un processo laborioso e impegnativo;
Vantaggi:
Ottimizzazione dei costi e delle risorse
2. Emissione richieste di approvvigionamento al magazzino centrale da remoto
Magazzino viaggiante aggiornato in tempo reale
4. Fatturazione ed incassi aggiornati in tempo reale
Funzionalità principali:
Le funzioni standard di un software di tentata vendita sono
Anagrafica cliente, articoli e listini;
Programmazione giri visita;
Ordine e\o pre-ordini al magazzino centrale da remoto;
Consultazione e stampa giacenze magazzino viaggiante in tempo reale;
Gestione e stampa di differenti documenti e causali (Fattura, DDT, Reso cliente, Nota di credito)
Vendite con o senza gestione lotti e data scadenza;
Gestione resi, omaggi o cambio merci contestuali alla vendita;
Incassi e scadenziario;
Statistiche di vendita e magazzino per articolo\cliente
Visualizzazione e stampa di resi e incassi
Carico e scarico merci tramite la lettura di codici a barre
Cosa bisogna sapere prima dell’acquisto di un software di tentata vendita
Il primo aspetto da verificare è se il vostro software gestionale permette l’esportazione e l’importazione delle anagrafiche e dei documenti, perché il software di tentata vendita deve necessariamente interfacciarsi al database aziendale.
Quali sono i dati che vengono scambiati tra gestionale aziendale e sw di tentata vendita?
◼ Documenti: Ordini clienti, DDT, Fatture, documenti di carico e scarico magazzini ( magazzino centrale e viaggiante per singolo autista );
◼ Mastrino clienti e incassi
Il secondo aspetto da analizzare è relativo all’hardware che vogliamo utilizzare:
➡ smartphone e tablet oppure palmari industriali integrati con lettore di codice a barre ;
➡ stampante portatile Bluetooth per la stampa di rivcevute
Aspetto operativo
Dal punto di vista operativo un processo automatizzati di tentata vendita è così strutturato
L’agente inserisce il pre-ordine direttamente sul dispositivo a lui assegnato (tablet, smartphone, etc).
L’agente effettua il carico del mezzo attraverso il lettore di codice a barre: in questo modo si ha una giacenza reale del magazzino viaggiante.
L’integrazione del software con Google Maps garantisce una maggiore ottimizzazione del percorso.
Contestualmente alla vendita l’agente può gestire incassi, eventuali resi, omaggi, cambi merci, stampa dei documenti e inserimento di un nuovo pre-ordine.
Trasmissione in tempo reale del pre-ordine
Trasmissione immediata all’ufficio amministrativo di tutti i documenti: Fatture, DDT, Note di credito e Report incassi della giornata
Rientrato al magazzino centrale l’agente restituisce la merce invenduta con eventuali resi.
Con questo semplice flusso operativo si evince l’ottimizzazione del:
Tempo dell’agente e degli operatori del magazzino e del personale amministrativo,
Attraverso il driver è possibile controllare molte impostazioni della stampante Zebra GK420.
La non corretta configurazione del driver di stampa comporta errori che rallentano o addirittura fermano il processo di produzione delle etichette. Gli errori più frequenti riscontrati sono
layout di stampa non centrato sull’etichetta
stampa troppo chiara o poco nitida
salto di etichette durante il processo di stampa
stampa non allineata
la stampante avanza ma non stampa nulla
Il settaggio dei parametri corretti solitamente risolve la maggior parte degli errori di stampa.
Le impostazioni principali da settare nel driver sono
Velocità di stampa
Temperatura (indicata come Intensità)
Misura dell’etichetta
Modalità operativa
Tipo di materiale
Modalità sensore carta
Nella cartella stampanti selezioniamo con il tasto destro del mouse il driver della GK420 e andiamo su Preferenze di Stampa.
IMPOSTAZIONE DELLA VELOCITA’, DELLA TEMPERATURA, DEL FORMATO ETICHETTA
Nella maschera Opzioni impostiamo i seguenti parametri:
Velocità: consigliamo di settare un valore medio (7,6 o 10,1 cm/sec)
Intensità: l’intensità è un parametro che indica la temperatura di stampa. Questo valore va da 1 a 30. La scelta deve essere effettuata in funzione di alcune linee guida:
Se si stampa in termico diretto (quindi senza uso del nastro di stampa) la temperatura deve essere impostata su un valore medio-alto (da 15 in poi) in correlazione con il tipo di materiale termico che si utilizza. Per un’etichetta in carta termica protetta dovrà essere impostata una temperatura più elevata rispetto ad una carta termica economica
Se si stampa a trasferimento termico le indicazioni generali in funzione della composizione dei nastri di stampa sono: Nastro cera: temperature bassa Nastro cera-resina temperature media Nastro resina: temperatura alta
Nella sezione Formato Foglio impostiamo l’unità di misura dell’etichetta che andremo a stampare e l’orientamento
Misura: impostiamo la larghezza e l’altezza dell’etichetta (attenzione esprimere la misura in funzione dell’unità di misura selezionata precedentemente)
IMPOSTAZIONE DEL METODO DI STAMPA E DEL SENSORE
Ci spostiamo nella schermata Impostazioni stampante avanzate dove dobbiamo settare i parametri:
Modalità di operazione: selezioniamo una tra le opzioni indicate, strappo quando preleviamo a mano l’etichetta stampata, spellicolatore se la stampante è dotata di spellicolatore oppure riavvolgitore se si utilizza un riavvolgitore di etichette
Tipo di materiali: selezioniamo trasferimento termico se utilizziamo un nastro di stampa (ribbon) per la stampa di etichette, diversamente scegliere termico diretto se stampiamo su un supporto termico senza l’uso del nastro di stampa
Modalità sensore carta: scegliere percezione web se si stampano etichette che hanno uno spazio tra un’etichetta e l’altra, modulo continuo se stampiamo su supporti continui (ad esempio un rotolo di carta termico per le ricevute) oppure rivelazione tacca di riferimento per etichette che hanno una linea nera che delinea la fine di ogni etichetta sul retro della siliconata.
A questo punto è possibile stampare un’etichetta di prova
Andiamo nella cartella stampanti e selezioniamo con il tasto destro il driver della GK420 e scegliamo Proprietà stampante, dove in basso a destra si trova il pulsante “stampa pagina di prova“.
A questo punto potete stampare la pagina di prova e verificare la qualità della stampa, se non risponde ai vostri criteri ritornate nelle Preferenze di stampa e modificate i valori impostati fino ad ottenere una stampa nitida e allineata