Quando il lettore di codice a barre non esegue la scansione come si determina cosa c’è che non va?
La risposta è usando un verificatore di codice a barre.
verificatori di codice barre
Solitamente, ma non sempre, quando uno scanner non può decodificare un codice a barre, può farlo un verificatore. Questo perché un verificatore ha un algoritmo di decodifica speciale che rende possibile leggere anche un codice a barre di qualità molto scadente.
La qualità di un codice a barre è fondamentale per garantire l’efficienza del processo di automazione.
La qualità di un codice a barre può stabilirla solamente un verificatore e non può essere valutata da un lettore di codice a barre.
La motivazione che sta alla base dell’utilizzo di un lettore di codici a barre come strumento di verifica di un codice è solitamente guidata dall’investimento economico. Il costo di uno scanner di codici a barre è circa un decimo di quello di un verificatore
Inoltre, poiché non esistono delle specifiche internazionali che standardizzano le prestazioni di un lettore di codice a barre, se utilizziamo 2 scanner differenti le performance di lettura potrebbero dare risultati diversi. Quindi lo scanner A potrebbe leggere correttamente il codice, mentre lo scanner B no.
La leggibilità di un codice deve essere garantita per tutti i lettori in uso, che differiscono per tipologia del gruppo ottico e algoritmi di decodifica. Per assicurare la leggibilità è necessario effettuare una convalida del codice secondo standard qualitativi di riferimento.
CODICE A BARRE DANNEGGIATO
Il controllo della qualità di un codice deve essere effettuato da un sistema automatico, formalizzato da uno standard di riferimento che analizza la struttura dei dati codificati ma anche aspetti legati alla larghezza delle barre e degli spazi, al contrasto tra gli elementi, al rispetto delle quite zone, alla riflettanza minima e massima, ai bordi, alla modulazione ed eventuali difetti causati dal processo di stampa
È proprio questa abilità che rende un verificatore così costoso.
Il compito di un verificatore è di testare e classificare un codice a barre
Un verificatore di codice è uno strumento di precisione che garantisce la leggibilità e la qualità di un codice a barre o di un codice bidimensionale in conformità con gli standard di codifica e di stampa (ISO/ANSI).
Il compito di un lettore invece è di decodificare un codice a barre, quindi legge oppure non legge il codice.
Quindi lo scanner non segnala nulla fino a quando non raggiunge una soglia tra “scansione” o “non scansione”.
Quando un lettore non legge il codice non dice il perché, ma segnala solo che quel codice da quel determinato lettore non viene letto. Lo stesso codice da un altro lettore potrebbe essere correttamente decodificato.
Nel primo trimestre del 2017, il 18,1% dei principali richiami farmaceutici sono stati causati da un’etichettatura errata. Per un’azienda farmaceutica affrontare il costo logistico del richiamo di un prodotto è una fonte di grande preoccupazione.
I sistemi di verifica rappresentano la soluzione migliore per prevenire e risolvere questi problemi perché garantiscono un codice conforme agli standard e leggibile. Verificare la struttura del codice e la qualità di stampa prima della spedizione dei farmaci è un’operazione semplice per evitare multe e perdite economiche.
Un verificatore di codice determina e classifica la qualità del codice rispetto a nove parametri. Ognuno di questi parametri, se non conforme allo standard, potrebbe causare malfunzionamenti e problemi di scansionabilità a prescindere dal modello di lettore utilizzato
Un codice a barre ad alte prestazioni sarà classificato come grado A o B: questo significa che potrà essere correttamente letto da qualsiasi scanner. I codici a barre classificati come C o D non sono facilmente decodificabili e con alcuni modelli di scanner potrebbero non funzionare.
I codici a barre F possono funzionare bene con alcuni scanner dotati di algoritmi di ricostruzione del codice evoluti, ma causano problemi di lettura con la maggior parte degli scanner.
Il rapporto di verifica fornirà informazioni specifiche sul motivo della mancata lettura del codice a barre.
Le motivazioni per verificare un codice a barre sono molteplici:
per prevenire errori di stampa e imprecisioni
per garantire una codifica secondo normative internazionali
per garantire che il codice a barre sia letto senza alcun problema dall’intera filiera, dalla produzione, alla distribuzione fino al cliente finale
per eliminare resi e contestazioni
per eliminare l’oneroso problema della ri-etichettaura dovuta a codici non leggibili
per evitare l’inserimento manuale di dati non leggibili
per sfruttare tutti i vantaggi offerti da un sistema di identificazione automatica
Esistono modelli di verificatori per qualsiasi esigenza operativa, dai modelli con dimensioni molto contenute, strumenti leggeri e portatili a sistemi di ispezione qualità estremamente professionali, installabili direttamente sulle linee di produzione o sui macchinari di stampa dei codici a barre.
Selezionare il verificatore giusto per lo specifico processo richiede una pre-analisi dei requisiti specifici, tra cui:
> la superficie su cui è stampato il codice (forma e materiale)
> la famiglia di codici da verificare
> la dimensioni dei codici da verificare
> la larghezza del modulo più piccolo
Ing. Cristina Urbisaglia
Hai bisogno di un consiglio? Devi scegliere un verificatore?
In questo articolo analizziamo le differenti possibilità per la stampa del lotto e la data di scadenza di produzione con i marcatori manuali.
Il processo di marcatura manuale è orientato a tutte le medie e piccole aziende che non sono dotate di un sistema automatizzato di confezionamento tramite nastro trasportatore.
I marcatori manuali a iniezione d’inchiostro sono la soluzione sicuramente più economica con caratteristiche industriali, sono semplici e rapidi da utilizzare.
Questo dispositivo è idoneo per la timbratura di un numero limitato di oggetti, perché l’esecuzione è completamente manuale.
marcatore a timbro
La struttura è in metallo, la timbratura avviene tramite una base con autoclips per il fissaggio dei caratteri e logotipi, l’area di stampa e l’altezza dei caratteri sono fissi da 2 o 3 mm.
Possono essere utilizzate 2 tipologie di inchiostro, in funzione della superficie da marcare.
Gli inchiostri a rapida essiccazione sono specifici per la stampigliatura sulle superfici non porose come vetro, metallo, plastica, superfici lucide
Gli inchiostri base acqua sono idonei per la marcatura di superfici porose come carta e cartone
La marcatrice grafica portatile a getto d’inchiostro può marcare su differenti superfici tra cui carta, cartone, plastica, legno cuoio, metallo e vetro.
La marcatura può essere effettuata anche su superfici leggermente curve e in verticale, con inchiostri normali oppure a rapida essiccazione.
Essendo un marcatore a getto di inchiostro grafico, può stampare oltre a data e lotto anche codici a barre, grafica e loghi.
L’area di stampa massima è 60 mm x 12,7 mm.
Come funziona
È sufficiente appoggiare il dispositivo sopra l’oggetto e tramite un pulsante si azione la funzione di stampa che permette lo scorrimento della testina sopra l’oggetto.
Il marcatore è efficiente per stampare su superfici di piccole dimensioni ed un utilizzo su lotti di produzione non elevati.
Soluzione n.3 – Marcatore a getto di inchiostro a scorrimento manuale tecnologia HP
Il marcatore a scorrimento manuale è un ottimo strumento utilizzabile anche per lavori molto intensi.
marcatore manuale a pistola
La stampa a getto d’inchiostro con tecnologia HP tiene bassi i costi di manutenzione del dispositivo, perché ad ogni cambio di cartuccia viene sostituita anche la testina di stampa.
Questo marcatore lavora completamente in mobilità ed autonomamente in quanto è alimentato da batterie ricaricabili di grande capacità con ciclo operativo di 6/8 ore.
È in grado di stampare su superfici piane, sia porose che non porose: carta, cartone, plastica, legno cuoio, metalli e vetro.
Può essere utilizzato per stampare data e lotto, ma anche codici a barre, caratteri, loghi, testi e contatori.
L’ altezza massima di stampa è 12,7mm, mentre la larghezza può arrivare fino a 400 mm.
Non necessita di PC in quanto possiede un touch-screen incorporato che permette all’operatore di creare, modificare e salvare messaggi e/o parametri di stampa.
È uno strumento idoneo per superfici piane ed ingombranti, la stampa avviene tramite lo scorrimento della testina sopra l’oggetto da marcare e per questo motivo si utilizza su superfici di grandi dimensione.
Soluzione n.4 – Marcatore a getto di inchiostro manuale semiautomatico
E’ una soluzione integrata di marcatura a getto di inchiostro completa di base in acciaio per lo scorrimento degli oggetti di fronte alla testina di stampa.
Il marcatore permette la stampa di codici a barre, caratteri, loghi, data/ora su molti tipi di materiali dalla carta alla plastica, PET, PP, PT.
La tecnologia di stampa utilizzata è HP con cartuccia che integra la testina di stampa, questo significa che ad ogni cambio di cartuccia si avrà la testina nuova eliminando così tutte le parti di usura e i costi di manutenzione.
Con questa soluzione si possono stampare prodotti con varie forme e dimensione.
L’ altezza massima di stampa di 12,7 mm.
La differenza operativa dalle precedenti soluzioni è che l’oggetto viene portato davanti il marcatore evitando di poggiare lo strumento sulla superficie da marcare.
Per scegliere la soluzione di marcatura manuale più adatta alle proprie esigenze operative è opportuno analizzare e valutare 5 aspetti peculiari:
1. Volume di marcatura. Quanti oggetti si devono marcare quotidianamente o per lotti di produzione?
Se la produzione è di centinaia di oggetti considerate che un timbro manuale non è la soluzione più efficiente perché richiede la sistemazione manuale dei caratteri.
Tipologia di superficie da marcare. Superfici curve o irregolari devono essere marcate con dispositivi senza contatto
Stringa da stampare. Alcuni marcatori consentono la stampa di loghi, testi, codici a barre, immagini. Diversamente strumenti come i timbri consentono la stampa solo di stringhe alfanumeriche (come lotto, data, lettere)
Dimensione della stampa. Ogni dispositivo è caratterizzato da una dimensione minima e massima dell’area di stampa
Numero di righe o quantità di informazioni da stampare
Se vuoi approfondire le nostre soluzioni contattaci
In questo articolo presentiamo la nostra soluzione di un marcatore a getto di inchiostro DeskMark semi-automatico dotato di nastro trasportatore motorizzato da scrivania per produzioni artigianali.
Il marcatore può essere utilizzato per la stampa del lotto, della data scadenza o di produzione, codici a barre, loghi, testi e grafica.
Il processo di marcatura completamente automatico garantisce precisione e velocità di esecuzione, pur mantenendo l’immediatezza e la semplicità operativa di un dispositivo manuale
Inoltre il nastro trasportatore lungo solamente 60 cm, consente la collocazione della stampa sempre nella stessa posizione, eliminando le imperfezioni dovute ad un’esecuzione manuale del processo di marcatura.
Quando i volumi di produzione sono elevati questa è sicuramente una soluzione di marcatura efficiente e produttiva
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Vantaggi:
Investimento iniziale contenuto
Sistema plug&play che non necessita di installazione
Velocità di stampa
Alta risoluzione, con un’ottima qualità e precisione di stampa di codici a barre, loghi e testi alfanumerici, sia su superfici porose come carta e cartoneche non porose come alluminio, vetro, film flessibile, astucci plastificati, etichette prestampate in carta patinata
Software di gestione e creazione del layout semplice da utilizzare
Costo stampa economico
Cartucce dotate di microchip per il rilevamento automatico del tipo e del livello di inchiostro in uso
Semplicità di manutenzione: la cartuccia ha la testina di stampa incorporata che viene sostituita ad ogni cambio della stessa
Funzionamento
Il DeskMark è una soluzione di marcatura semplice da installare e permette una velocissima operatività lavorando tranquillamente su una scrivania o un tavolo da lavoro.
Utilizzando il software che viene fornito con il dispositivo si stabiliscono le dimensioni e le informazioni dell’area di stampa.
Nell’esempio illustrato abbiamo un’area di stampa di 40mm x 10mm, all’interno della quale inseriamo il codice lotto, la data di scadenza ed il QR-code.
Attraverso il software inoltre, si configurano tutti i parametri del marcatore: tipologia della cartuccia utilizzata, velocità di stampa, risoluzione, posizione della stampa, questo renderà il processo di stampa completamente automatizzato e l’operatore dovrà solamente occuparsi di posizionare gli oggetti all’inizio del nastro trasportatore
Una volta ultimata la configurazione i dati vengono salvati su di una chiavetta USB e trasferiti al marcatore.
Prima di procedere con la marcatura si eseguono due semplici regolazioni sul nastro:
regoliamo le guide in funzione delle dimensioni del prodotto da marcare
regoliamo l’altezza di stampa sul prodotto
La linea, sebbene di dimensioni contenute, consente la regolazione della larghezza e dell’altezza per poter marcare prodotti sia di piccole dimensioni, come barattoli e piccoli contenitori che oggetti di dimensioni più grandi come bottiglie
Per procedere con la stampa e sufficiente posizionare gli oggetti da marcare all’inizio del nastro trasportatore: l’oggetto scorrerà automaticamente davanti al DeskMark che stamperà le informazioni precedentemente salvate.
L’automazione del processo di stampa assicura una marcatura uniforme, posizionata sempre alle stesse coordinate ed evita qualsiasi imprecisione dovuta ad un’azione manuale
Il DeskMark può marcare su qualsiasi tipologia di superficie, sia porosa come carta e cartone che non porosa, come plastica, vetro e metallo grazie all’utilizzo di una gamma completa di inchiostri, base acqua, base solvente, pigmentati e colorati.
Caratteristiche tecniche:
Marcatore a getto di inchiostro con tecnologia TIJ HP
In questo articolo approfondiamo le potenzialità dei marcatori a getto di inchiostro ad alta risoluzione con tecnologia TIJ o comunemente chiamati a tecnologia inkjet HP.
Molti produttori stanno investendo in questa tecnologia che risulta essere vincente ed economica per adattarsi sempre di più a qualsiasi esigenza di mercato.
La diffusione di questa metodologia di marcatura sta sostituendo proficuamente la più diffusa e storica tecnologia a getto d’inchiostro continuo (CIJ)
L’avanzamento tecnologico consente l’integrazione di un sistema di stampa di piccole dimensioni per marcare qualsiasi tipologia di superficie sia porosa che non porosa e l’utilizzo di una gamma completa di inchiostri, base acqua, base solvente, pigmentati e colorati riesce a soddisfare qualsiasi richiesta del mercato
Caratteristiche principali e punti di forza
Investimento iniziale contenuto
Sistema plug&play
Velocità di stampa
Alta risoluzione: in alcuni modelli può arrivare fino a 2400 dpi, con un’ottima qualità e precisione di stampa di codici a barre, loghi e testi alfanumerici
Versatilità di stampa su imballi primari e secondari, sia su superfici porose che non porose (carta, alluminio, film flessibile, astucci plasticati, etichette pre-stampate)
Software di gestione e creazione layout semplici da utilizzare
Costo marcatura sotto controllo tramite il software di gestione
Cartucce dotate di microchip per il rilevamento automatico del tipo e del livello di inchiostro in uso
Velocità nell’ installazione e integrazione sulla linea di produzione grazie alle dimensioni ridotte e le diverse opzioni di connettività
Semplicità di manutenzione: la cartuccia ha la testina di stampa incorporata che viene sostituita ad ogni cambio della stessa
Questi dispositivi vengono forniti con un software di gestione molto semplice che permette la creazione del layout di stampa e la parametrizzazione del dispositivo
Il layout creato si trasferisce al marcatore tramite una penna USB o, in funzione dei modelli, tramite connessione USB o Ethernet collegandolo ad un Pc.
Esistono anche versioni avanzate in cui il marcatore è dotato di una consolle touch screen che consente la parametrizzazione e la configurazione senza l’utilizzo del PC direttamente sulla linea
Le testine hanno una altezza di stampa di 12,7mm o 25,4mm e tramite consolle si possono integrare più testine affiancate e sovrapposte per aumentare l’altezza di stampa
Considerando l’affidabilità e le dimensioni ridotte ci sono molte integrazioni con questi dispositivi:
INTEGRIAMO SOLUZIONI TIJ SU UNA LINEA DI PRODUZIONE ESISTENTE O PROGETTIAMO MINI LINEE DA SCRIVANIA PER LA MARCATURA MANUALE DI PICCOLI LOTTI DI PRODUZIONE
Le etichette con codici a barre sempre più spesso vengono impiegate in ambienti difficili e in condizioni estreme per i processi di identificazione automatica.
L’utilizzo di materiali resistenti alle più dure condizioni operative, come temperature molto basse o elevate ha condotto all’incremento delle soluzioni di etichettatura in applicazioni impegnative dove prima era impensabile.
Il successo di una soluzione di etichettatura dipende da una serie di fattori che vanno analizzati quando si seleziona il materiale su cui stampare.
È fondamentale valutare l’ambiente in cui verrà utilizzata l’etichetta, il ciclo di vita dell’etichetta e in applicazioni particolari è necessario testarla nelle condizioni più critiche a cui sarà sottoposta.
Quali sono gli elementi in cui è consigliato effettuare dei test sull’etichetta?
Caldo
L’adesivo delle etichette reagisce alle temperature molto alte e ammorbidendosi perde tenacia degradando la capacità adesiva sulla superficie. Alle alte temperature anche la dimensione dell’etichetta e quindi del codice a barre sovrastampato può essere distorta. Questa deformazione può dare luogo ad un codice a barre difettoso che non riesce ad essere decodificato dai lettori.
Le etichette termiche sono sensibili oltre che al calore anche alla luce del sole.
Il tempo di esposizione prolungato a temperature molto elevate crea una degradazione dell’etichetta irreversibile se non si utilizza il materiale idoneo.
Quindi quando si seleziona il materiale per temperature molto calde è necessario valutare la temperatura massima operativa unitamente al tempo di esposizione a cui può resistere a quella data temperatura mantenendo inalterata la sua struttura e la stabilità dimensionale del prodotto
Un materiale specifico per alte temperature è il 7812 della 3M
È un film in poliammide stampabile a trasferimento termico con adesivo resistente fino a 232°C che offre anche un’eccellente resistenza ai solventi e ai processi di lavorazione più aggressivi.
Come le temperature elevate, anche il freddo estremo ha un impatto negativo sulle etichette.
Un’etichetta applicata a temperatura ambiente su una superficie fredda può perdere la sua forza adesiva e non aderire sul materiale: generalmente il potere adesivo delle superfici viene deteriorato dalle temperature estremamente fredde. In questi casi è necessario utilizzare adesivi specificatamente studiati per la catena del freddo, come quelli per i surgelati o per le applicazioni criogeniche.
L’8000T Cryocool della Zebra ha un range di temperatura molto esteso da 196° a +121°C. È un polipropilene lucido protetto con adesivo permanente acrilico adatto ad applicazioni di etichettatura da laboratorio e cicli di lavoro di congelamento e disgelo
Assicurarsi che la resistenza adesiva sia mantenuta alle temperature di esercizio in cui il materiale deve essere utilizzato per tutto il ciclo di vita dell’etichetta
Abrasione
In alcune applicazioni le possibilità di abrasione dell’etichetta sono elevate. In questi casi è indicato utilizzare etichette in materiali durevoli come il poliestere, il polipropilene, il PVC resistenti alle condizioni esterne più dure.
Per proteggere la stampa, nei casi più estremi, è possibile utilizzare dei film di sovra-laminazione
Quando l’etichetta è esposta in un ambiente umido può danneggiarsi con conseguente perdita dei dati sovrastampati. Etichette protette con uno strato di laminazione o in materiali sintetici possono resistere a condizioni di umidità estrema senza danneggiarsi. Esistono adesivi che mantengono inalterate le loro proprietà anche se immersi in acqua
Ad esempio le etichette Zebra della linea Z-Extreme in poliestere con adesivo acrilico sono adatte per applicazioni sia all’interno che in esterno, hanno un’ottima resistenza all’umidità e all’esposizione occasionale all’acqua
Solventi
Alcuni solventi possono non danneggiare la superficie dell’etichetta, ma influiscono negativamente sull’adesivo che può essere deteriorato da una soluzione detergente utilizzata ad esempio per la pulizia o la disinfettazione.
In questo caso l’utilizzo di un materiale appropriato con adesivo resistente ai solventi risolve qualsiasi problema legato all’uso di sostanze detergenti
Grasso, olio e sporcizia
Un problema frequentemente riscontrato è la mancanza di adesione dell’etichetta su una superficie grassa e/o sporca. La soluzione in questo caso è molto semplice: applicare l’etichetta dopo aver pulito la superficie su cui deve aderire. Inoltre la scelta di un collante particolarmente aggressivo assicurerà una maggiore adesione anche su superfici non perfettamente pulite
Sostanze chimiche
La base alcalina o acida e l’umidità presenti nelle sostanze chimiche hanno entrambi un effetto dannoso sull’etichetta. Utilizzare un materiale che abbia uno strato di laminazione può proteggere le etichette ma è sempre opportuno effettuare una verifica preliminare delle etichette a contatto con i solventi specifici che si utilizzeranno per evitare in seguito qualsiasi problema legato alla non leggibilità dei dati stampati
Alcune superfici richiedono adesivi particolarmente tenaci e collanti specifici per garantire una perfetta adesione. Superfici irregolari o ruvide o a bassa energia come la plastica richiedono adesivi specifici.
Assicurarsi che le specifiche tecniche dell’adesivo dell’etichetta siano idonee alla superficie di applicazione
Ad esempio l’adesivo acrilico 350 della 3M è un collante particolarmente tenace che stabilisce legami permanenti con superfici ad alta e bassa energia, superfici sagomate e metalli leggermente oleosi. Ha un’ottima resistenza agli agenti chimici e mantiene la forza adesiva anche a temperature elevate mantenendo le sue caratteristiche invariate in un range da -40°C fino a 149°C
Luci intense
I lettori di codici a barre possono essere accecati dalla luce riflessa dalla superficie di un’etichetta molto riflettente. Quando le luci di un’ambiente creano problemi sulla corretta scansione di un barcode è opportuno scegliere un materiale opaco e dimensionare adeguatamente l’illuminazione dell’ambiente. In questi casi è consigliato trovare un adeguato angolo di scansione del lettore e selezionare un gruppo ottico che sia meno sensibile ai problemi di riflessione
Perché un software deve essere idoneo per tutte le esigenze?
Perché esistono due macro tipologie di organizzazione aziendale a livello software:
1 – Aziende o imprese individuali che utilizzano ancora la carta con DDT scritti a penna. In questi casi la fatturazione viene effettuata con semplicissimi programmi o in alcuni casi anche con Word.
In questo modo gli errori dovuti ad un’errata comprensione della calligrafia portano ad una gestione disorganizzata e lenta
Soluzione:
Il software di tentata vendita installato su un tablet o smartphone connesso a fogli Excel salvati in cloud consente la lettura e la scrittura delle informazioni operative dell’intero flusso di lavoro (anagrafica clienti\articoli, listini, giacenza articoli, fatture e incassi).
Con questa soluzione chiunque può utilizzare un software di tentata vendita e automatizzare il processo, eliminando definitivamente i DDT scritti a penna.
2 – Azienda organizzata con un gestionale strutturato su base dati accessibile dall’esterno (SQL, Oracle …)
Soluzione:
Ogni palmare o smartphone tramite dei connettori software effettua una sincronizzazione performante e intelligente al sistema ERP aziendale per la gestione delle principali funzioni:
Registrare vendite;
Gestire resi contestuali alla vendita;
Effettuare vendite utilizzando differenti unità di misura e formule di calcolo personalizzabili;
Gestire omaggi;
Gestire listini;
Gestire incassi e scadenziario;
Gestire ordini;
Emettere documenti contabili;
Tracciare e consultare riepiloghi di vendita, resi e incassi.
Perché un software deve essere semplice da utilizzare?
Alcuni utenti potrebbero non avere una conoscenza dei sistemi informatici e quindi abituarsi ad una gestione automatizzata potrebbe richiedere tempo e fatica.
L’implementazione software deve migliorare e velocizzare il processo di vendita e non rallentarlo.
Un software di tentata vendita deve dare all’operatore informazioni essenziali e veloci con maschere intuitive.
L’impiego di un sistema per la tracciabilità e l’identificazione automatica con codice a barre evita qualsiasi errore dovuto alla digitazione e permette di avere un magazzino allineato in tempo reale con la gestione anche del lotto
Inoltre, l’utilizzo di un software di tentata vendita permette la stampa del documento di trasporto o della fattura direttamente dal cliente con l’utilizzo di stampanti portatili. In questo modo è possibile evitare qualsiasi tipo di contestazione inerente la fornitura
La connessione con il proprio gestionale aziendale velocizza le operazioni e permette una vendita organizzata ed efficiente
Se hai necessità di una nuova soluzione di tentata vendita contattaci
Le prestazioni di una soluzione di tracciabilità e identificazione si deteriorano in modo significativo quando un’etichetta RFID tradizionale viene applicata su una superficie metallica o su un contenitore riempito con liquidi.
Questo limita l’uso della tecnologia RFID per il monitoraggio di beni ad elevato contenuto tecnologico come strumenti, parti automobilistiche e macchine, attrezzature informatiche, dispositivi medici.
Zebra e Confidex hanno collaborato per sviluppare una soluzione innovativa per la stampa e la codifica di tag RFID per i metalli e i liquidi.
Questa efficiente combinazione di stampante e tag assicura:
qualità di stampa eccellente
precisione nella codifica dei tag
funzionamento su qualsiasi tipo di superficie, compresi metalli e flaconi contenenti liquidi
facilità di implementazione e di utilizzo
Le etichette Silverline, offerte esclusivamente da Zebra, sono disponibili in differenti dimensioni per soddisfare le esigenze di un’ampia varietà di applicazioni.
In combinazione con i lettori RFID di Zebra, la soluzione Silverline consente di sfruttare la tecnologia RFID per tracciare i beni aziendali di qualsiasi settore: produzione, sanità, tracciabilità risorse IT
La ZT410 Silverline è stata modificata per consentire la stampa di etichette RFID standard che etichette spesse, come la linea Silverline con spessore fino a 0,8 mm, necessario per garantire un affidabile range di lettura sui metalli e su contenitori con liquidi.
Questa particolare versione del modello ZT410 implementa una tecnologia di codifica adattiva: in questo modo offre dei vantaggi per la codifica RFID eliminando le complesse linee guida relative al posizionamento di tag RFID
Infatti la ZT400 RFID non richiede impostazioni specifiche per la collocazione dell’inlay o per l’alimentazione RFID: la tecnologia di codifica adattativa seleziona automaticamente le impostazioni RFID ottimali per il sistema sia che si stampi un’etichetta piccola che per un’etichetta di spedizione di grandi dimensioni
Le etichette Silverline, sono disponibili in diversi formati differenti per soddisfare le esigenze applicative più varie:
mm 100×40
mm 110×13
mm 55×14
mm 60×25
Ottimizzate per le applicazioni su metalli e contenitori con liquidi, costituiscono una soluzione efficiente con eccellenti performance su qualsiasi materiale e anche su superfici curve, con un range di lettura esteso fino a 5 mt
Le etichette Silverline RFID sono tag UHF passivi in PET bianco stampabili a trasferimento termico con adesivo acrilico ad alte prestazioni ottimizzato per aderire su qualsiasi tipologia di superficie, incluse quelle a bassa energia come la plastica
Offrono una durata eccellente in un’ampia gamma di temperature operative da -35 a + 85°C, sono resistenti all’acqua e ai prodotti chimici.
La loro durata, le versatili proprietà di applicazione su qualsiasi superficie e la gamma di lettura da 1 mt fino a 5 metri rendono le etichette Silverline Zebra adatte alla tracciabilità di qualsiasi bene.
Troviamo i codici a barre ovunque: sui prodotti che compriamo al supermercato, sui libri, sui dispositivi elettronici e su tanti altri oggetti che utilizziamo quotidianamente. L’utilizzo del codice a barre ci permette di SEMPLIFICARE e OTTIMIZZARE qualsiasi processo, riducendo l’errore umano e automatizzando procedure ripetitive, noiose e soggette all’errore umano.
Analizziamo i passi da seguire per chi deve iniziare un’attività di codifica ed etichettatura per gestire i prodotti e il magazzino
COME FUNZIONANO I CODICI A BARRE?
Diverse combinazioni di barre e spazi vengono utilizzati per codificare stringhe di caratteri in codici a barre
Il susseguirsi di elementi chiari e scuri insieme alla larghezza degli elementi sono le variabili utilizzate per la codifica.
Il lettore di codici a barre illumina il simbolo e misura la quantità di luce che viene riflessa. La decodifica del simbolo restituisce l’informazione contenuta nel codice a barre.
QUANTI TIPI DI CODICI A BARRE CI SONO?
Sono state create centinaia di simbologie di codici, ma quelli più frequentemente utilizzati si limitano a meno di 20. Ogni simbologia ha il proprio modello di barre e spazi e le proprie regole per la codifica dei dati.
I codici si dividono in 2 categorie principali: codici a barre lineari e codici bidimensionali (2D)
I codici lineari codificano i dati in barre e spazi e gli elementi si susseguono in una linea singola: l’esempio più noto di un codice a barre lineare è l’EAN13 utilizzato per i prodotti della grande distribuzione.
I codici bidimensionali codificano i dati in 2 dimensioni.
Le due principali tipologie di codici 2D sono simbologie Stacked (cioè impilate una sopra l’altra) e simbologie a matrice (come il QR Code).
QUALE È LA DIFFERENZA FRA LE VARIE SIMBOLOGIE DI CODICI?
Le simbologie differiscono principalmente per il tipo e la quantità di dati che possono contenere. Alcune famiglie di codici offrono una codifica alfanumerica completa, mentre altre codificano solo i numeri. Inoltre le simbologie possono avere lunghezza fissa o variabile.
Tuttavia la dimensione non è illimitata, poiché il codice a barre deve rimanere abbastanza compatto in modo da poter essere correttamente scansionato dai comuni lettori barcode.
Le simbologie bidimensionali possono contenere molti più dati rispetto ai codici lineari e possono rappresentare numeri, stringhe di caratteri, indirizzi web, immagini, testi.
QUALE SIMBOLOGIA DI CODICE A BARRE SI DEVE UTILIZZARE?
La varietà di formati di codici a barre disponibili ci permette di trovare una simbologia che soddisfi le proprie esigenze applicative. Le variabili più importanti che determinano la simbologia ottimale sono la quantità di dati da codificare, lo spazio disponibile per stampare il codice a barre e il tipo di dati da codificare.
I codici a barre lineari codificano, in funzione della famiglia, un numero limitato di caratteri, mentre i codici 2D codificano migliaia di caratteri in una dimensione contenuta
UN LETTORE DI CODICE BARRE PUO’ LEGGERE PIU’ DI UN TIPO DI CODICE?
Si, i lettori di codici a barre supportano la decodifica dei simboli più comuni.
È fondamentale tenere in considerazione che i lettori di codici 2D possono decodificare sia codici 2D che codici lineari, mentre i lettori di codici a barre lineari possono decodificare solo simboli 1D.
Quindi se si adotta una simbologia di codice 2D, tipo il QR Code o il Data Matrix, bisogna verificare se i lettori a disposizione sono in grado di decodificare la simbologia scelta.
In ogni caso il supporto di una determinata simbologia varia dal costruttore e dal modello di lettore scelto, quindi è consigliato verificare sul datasheet tecnico del lettore le famiglie supportate
HO BISOGNO DI ETICHETTARE I MIEI PRODOTTI CON IL CODICE A BARRE: COSA DEVO FARE?
Se il tuo prodotto deve essere venduto nella grande distribuzione il primo passo è iscriversi alGS1 Italy (Indicod-Ecr) che in pochi giorni ti darà 1000 numeri per i codici EAN dei tuoi prodotti. I numeri che ricevi da GS1 Italy, nuova denominazione di Indicod-Ecr, per i codici EAN-13 sono univoci e accettati in tutto il mondo, anche per la vendita online.
Se invece ti occorre un codice a barre per la gestione interna del magazzino e dei prodotti puoi scegliere un codice a barre che soddisfi le tue esigenze di codifica
DI COSA HO BISOGNO PER STAMPARE UN CODICE A BARRE?
Per stampare etichette con i codici a barre, è necessario creare un’etichetta con un software che supporti la codifica del codice a barre utilizzato.
Quindi gli strumenti necessari sono:
software
stampante
etichette o cartellini
Se si utilizza un gestionale aziendale da cui si vuole stampare il codice dei prodotti è opportuno verificare che il software supporti il codice a barre
Dopo che è stato creato il layout dell’etichetta bisogna stamparla con una stampante in grado di produrre codici a barre nitidi e leggibili e che supporti la specifica simbologia utilizzata. La scelta di una stampante di buona qualità e di etichette idonee all’applicazione assicura una stampa accurata e scansionabile dai comuni lettori barcode.
Le stampanti laser e a getto d’inchiostro possono produrre etichette con codice a barre, ma spesso non hanno il supporto nativo per le simbologie del codice a barre e non producono stampe di buona qualità e durevoli nel tempo.
L’analisi del ciclo di vita dell’etichetta, l’eventuale esposizione all’esterno, a fonti di calore o al freddo, la durata, il volume di stampa, il metodo di stampa (a trasferimento termico o termico diretto), la risoluzione sono parametri che determinano la scelta della stampante giusta per la propria esigenza operativa
QUALE È LA DIFFERENZA TRA STAMPA TERMICA E A TRASFERIMENTO TERMICO?
Esistono 2 metodi comunemente usati per la stampa di etichette con codici a barre: trasferimento termico e termico diretto.
La stampa a trasferimento termico usa un nastro di stampa che viene riscaldato e produce stampe durevoli nel tempo su una gamma molto vasta di materiali sia in carta che sintetici.
La stampa termica non utilizza alcun nastro di stampa, ma produce l’immagine direttamente sull’etichetta che deve essere di un materiale termico, cioè sensibile al calore.
Le stampanti a trasferimento termico possono stampare una più ampia varietà di materiali e sono di solito utilizzate per applicazioni di etichettatura permanenti o su materiali speciali sintetici come il polipropilene, il poliestere, il PVC, il TNT. Le stampanti termiche dirette vengono utilizzate per produrre etichette di spedizione, etichette picking, ricevute e altri lavori di stampa con un ciclo di vita più breve.
Per configurare la rete WIFI su un Datalogic Memor, bisogna utilizzare un’applicazione specifica per la gestione della radio chiamata SCU (Summit Client Utility).
Per accedere alla SCU possiamo utilizzare 2 metodi:
1- Start > Programs > Summit > SCU
oppure
2- dal Pannello di controllo, eseguire un doppio clic sull’icona WIFI per aprire l’utility SCU
A questo punto si apre la maschera di gestione della connessione WIFI divisa in 4 sotto-maschere: MAIN, PROFILE STAUTUS DIAGS, GLOBAL
3- Andiamo sotto la maschera Profile e creiamo un nuovo profilo. Se il terminale è sotto copertura premere il tasto SCAN per individuare la rete
In questa maschera possiamo settare tutti parametri della rete WIFI.
4- Selezionare l’SSID tra quelli visualizzati nella schermata SCAN
5- Premere il pulsante Configure per procedere con la creazione del nuovo profilo e immettere le chiavi di rete
6- Seguire la procedura guidata per settare le chiavi di sicurezza della rete
7- Terminato l’inserimento dei parametri premere il tasto COMMIT per salvare le impostazioni effettuate
8- Ritornare alla schermata Main (Principale) e selezionare il profilo appena creato
9- Nella schermata Status verificare le informazioni di connessione del terminale alla rete