In questo articolo parliamo di come realizzare un’etichetta per prodotti preconfezionati in modo efficiente e flessibile.
Molte produzioni artigianali preferiscono promuovere il loro marchio con un’etichetta che abbia un design distinguibile e attraente per il consumatore.
Al tempo stesso hanno la necessità di contenere i costi e ottimizzare il magazzino.
Per queste aziende una fornitura di etichette prestampate in tipografia non assolverebbe le loro esigenze.
Infatti, qualsiasi modifica nella lista degli ingredienti, nella grammatura dei prodotti, nella normativa sull’etichettatura invaliderebbe la congruità delle etichette prestampate, che diventerebbero una spesa da cestinare.
La stampa in autonomia delle proprie etichette ha numerosi vantaggi ma non sempre è fattibile per vari motivi: il costo di una stampante di etichette a colori, la carenza di tempo, la mancanza di attitudine.
Una soluzione conveniente è ordinare etichette prestampate a colori, solo con la grafica del logo aziendale e qualche decorazione di fondo, su cui successivamente provvedere alla stampa degli ingredienti e dei dati variabili in azienda.
Stampa degli ingredienti con una stampante termica di etichette
Le stampanti termiche sono economiche, performanti e realizzano una stampa monocromatica sfruttando il calore della testina di stampa.
Si suddividono in 2 sottoclassi con funzionamento differente:
La stampante a trasferimento termico funziona con un nastro inchiostrante (ribbon) che viene fuso dal calore della testina di stampa e aderisce all’etichetta realizzando una stampa persistente.
Il trasferimento termico può avvenire con ribbon nero o colorato, offre una disponibilità di materiali di stampa molto variegata ed è la tecnologia raccomandata per produrre etichette nitide e con un lungo ciclo di vita.
La stampante termica diretta stampa direttamente su specifiche etichette termosensibili che reagiscono al calore scurendosi.
Sono etichette con un ciclo di vita corto (pochi giorni) adatte per alimenti a breve scadenza.
Se devi etichettare alimenti con una scadenza più lunga, dovrai utilizzare etichette termiche di qualità superiore (termiche protette) in cui le stampe resisteranno per qualche mese.
La disponibilità di materiali per la tecnologia termica diretta è nettamente inferiore a quella del trasferimento termico e realizza stampe esclusivamente in nero.
N.B. Una stampante a trasferimento termico può funzionare anche in modalità termica diretta (senza ribbon) e non viceversa, perché una stampante termica diretta non ha il meccanismo di inserimento del ribbon.
Materiali idonei per la ristampa
Nell’ordinare etichette prestampate a colori devi far attenzione a specificare la tecnologia che userai per la ristampa.
I materiali che consentono stampe a trasferimento termico di qualità sono quelli con superficie liscia: carta patinata, polipropilene opaco e lucido, polipropilene trasparente, poliestere.
La prestampa non deve includere lavorazioni come laminazioni metalliche, embossing, debossing che rendono irregolare lo spessore del supporto.
Etichette con superfici porose come le carte vergate o goffrate non sono idonee per il trasferimento termico.
Le stampanti delle marche più prestigiose hanno un software grafico incluso, che consente di inserire facilmente testi, forme, immagini e codici a barre.
La versione a pagamento del software include funzionalità di importazione dei dati da un database.
Sia nel software grafico che nel driver della stampante imposti una dimensione di etichetta pari a quella dell’etichetta prestampata a colori.
Per la ristampa completi solo i campi nelle zone destinate a ingredienti, valori nutrizionali, codice a barre, lotto e scadenza.
Gli ingredienti e i valori nutrizionali vanno inseriti utilizzando un carattere leggibile, con altezza delle lettere minuscole di almeno 1,2 mm (0,9 mm per etichette con area inferiore a 80 cm2).
I font migliori per il trasferimento termico sono quelli compatti, senza grazie e assottigliamenti: Arial, Calibri, Helvetica, Montserrat, Roboto, Gothic e tanti altri.
Risoluzione della stampante
Le stampanti termiche possono avere varie risoluzioni di stampa in funzione del modello scelto: 203, 300 , 400 e 600 dpi.
Per le esigenze più comuni una risoluzione di 203 dpi garantisce la giusta nitidezza dei testi.
Per testi particolarmente ridotti occorre una risoluzione di 300 dpi.
La risoluzione di stampa è una caratteristica che cambia sostanzialmente il prezzo d’acquisto di una stampante.
Inoltre, la scelta del modello deve tener conto di altri parametri fondamentali:
dimensione dell’etichetta (esistono modelli con larghezze di stampa differenti)
volume di stampa (modelli desktop per bassi volumi di stampa e modelli industriali per alti volumi di stampa)
Etichette per prodotti in barattolo: quale è il modo migliore per progettarle e stamparle in autonomia?
Analizziamo in 5 passaggi come creare un’etichette adesiva personalizzata, dall’idea fino all’applicazione sulla tua confezione.
Sono tantissime le imprese agricole che coltivano i loro prodotti a partire dalla terra e a finire sullo scaffale.
Prodotti che l’acquirente riconosce immediatamente nella loro genuinità e qualità.
Sono barattoli di vetro selezionato che racchiudono colori e consistenze antiche, con apposte etichette distinguibili dalle omologhe concorrenti dei prodotti industriali.
Se sei un produttore di una ricetta tipica o di un’eccellenza regionale e desideri difendere la tua artigianalità, il confezionamento giusto è l’unico modo per trasmettere questo valore.
Delegare una tipografia per la stampa delle etichette, in caso di produzioni limitate, potrebbe non essere la scelta ideale , dovendo comunque eseguire in azienda un successivo processo di stampa dei dati variabili come data e lotto.
Certamente in tipografia si possono realizzare finiture come embossing, debossing, serigrafia, stampa a caldo per aggiungere dettagli pregiati sulle etichette, incrementando il prezzo rispetto ad una lavorazione di base.
Questo perché per ogni particolare aggiuntivo va creata una fustella dedicata, il cui costo di impianto viene diluito sul totale solo per una tiratura elevata di etichette.
In questo articolo vi presentiamo delle soluzioni di stampa in azienda per creare etichette dal carattere artigianale e al tempo stesso professionale, con tutti i passaggi per individuare la simbiosi perfetta tra contenitore ed etichetta.
1° Passaggio
Scelta della grafica da stampare in base al budget aziendale
Sembra affrettato parlarne, ma è l’elemento primordiale in base al quale si calibra tutto il progetto.
L’investimento iniziale per l’acquisto di una stampante a colori è molto più consistente di quello di una stampante a trasferimento termico, che invece produce etichette monocromatiche.
Da entrambe le tecnologie di stampa si possono ottenere eccellenti risultati grafici: la stampante a colori è adatta per tutti gli stili, mentre una stampante a trasferimento termico è più indicata per grafiche minimali e moderne.
Ecco due esempi di etichette con le due tecnologie di stampa:
ETICHETTA A COLORIETICHETTA A TRASFERIMENTO TERMICO
Qual è quella che adotteresti per il tuo prodotto?
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Scelta della forma e della dimensione dell’etichetta
Un prodotto artigianale va mostrato al cliente e non nascosto con un’etichetta completamente avvolgente e per tutta l’altezza del barattolo.
Puoi optare per un’etichetta rettangolare unica o doppia fronte-retro, purché lasci ai golosi una finestra per ispezionare il prodotto.
Se avessi bisogno di spazio aggiuntivo per inserire tutte le informazioni, potresti sfruttare l’area offerta dal tappo, semmai con un’etichetta che includa nella sua fustellatura un sigillo di integrità anziché inserirlo come elemento a parte.
Una forma di etichetta fuori dall’ordinario, che sia tonda, ovale o con un profilo irregolare che segue un disegno, può essere una strategia per attrarre i clienti.
Le forme particolari vanno ben progettate perché potrebbero creare problemi al momento in cui l’etichetta viene applicata sul contenitore, sia nel caso in cui l’operazione avvenga manualmente, e ancor di più se si utilizzerà un’etichettatrice automatica.
3° Passaggio
Scelta del materiale dell’etichetta
Le stampanti di etichette sono delle macchine estremamente versatili e in grado di lavorare su un’ampia selezione di materiali.
Per le stampanti a colori puoi spaziare dalla carta naturale (opaca, patinata o lucida), alle carte goffrate con una trama in rilievo, alla carta craft con il suo aspetto grezzo, ai materiali sintetici con finitura opaca, lucida, perlata o metallizzata.
Gli inchiostri pigmentati sono resistenti e persistenti, ma la scelta del materiale influisce sulla saturazione del colore, per cui se nella tua grafica vuoi usare colori brillanti e pieni è consigliabile optare per un materiale con texture liscia.
Se il tuo prodotto contiene olio è preferibile una carta con trattamento antiolio o un materiale sintetico.
Per le stampanti a trasferimento termico la gamma dei materiali disponibili è altrettanto ampia, ad esclusione dei materiali con trame in rilievo che renderebbero difficile il trasferimento del colore. Puoi scegliere tra le carte naturali e i materiali sintetici come il poliestere, il polipropilene e il polipropilene trasparente.
La stampa monocromatica avviene per trasferimento del colore di un nastro inchiostrante (ribbon) per effetto del riscaldamento della testina di stampa. I ribbon sono disponibili in vari colori, anche tinte metallizzate.
Per etichette ultraresistenti e indelebili la combinazione ideale è un materiale sintetico stampato con nastro inchiostrante in resina.
4° Passaggio
Scelta della stampante di etichette idonea
La stampa in autonomia è un processo flessibile e vantaggioso, che puoi continuamente modellare secondo le tue esigenze
◾ Stampi al momento del bisogno la quantità di etichette necessaria
◾ Eviti scorte in magazzino di etichette obsolete
◾ Puoi sempre rinnovare la grafica modificando colori, testi, immagini sull’etichetta come preferisci
◾ Puoi integrare i dati variabili (come data di scadenza e lotto di produzione) nello stesso processo di stampa
Che si tratti di tecnologia a colori o a trasferimento termico, la scelta della stampante idonea per la tua azienda dipende da alcuni parametri, tra cui:
>>> la dimensione dell’etichetta (esistono modelli con larghezza di stampa differenti)
>>> il volume di stampa (se devi stampare svariate migliaia di etichette l’anno una stampante desktop non ha la velocità di una stampante di classe industriale)
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Applica le tue etichette in maniera professionale con un’etichettatrice
In alcune circostanze, dove l’applicazione completamente manuale risulta difficoltosa e complessa, sia per il prodotto da etichettare che per i volumi di produzione giornaliera, un’etichettatrice semiautomatica è la soluzione ideale perché l’investimento non è oneroso e risolve i problemi comuni dell’applicazione manuale:
Un processo di stampa in autonomia, come del resto in ogni settore, richiede una formazione iniziale tutto sommato semplice ed intuitiva.
Dalle innumerevoli telefonate che riceviamo dagli utenti del nostro blog, possiamo affermare che l’acquisto delle giuste macchine non basta per automatizzare un processo, in assenza di un’adeguata istruzione.
Siamo sempre più orgogliosi del nostro lavoro che mette nelle mani dei nostri clienti una vera conoscenza degli strumenti che gli forniamo.
Un acquirente che si trova di fronte ad uno scaffale nella fase di scelta di un prodotto, percepisce in primis le vibrazioni estetiche dell’etichetta e poi, forse, approfondirà la lettura delle informazioni.
Viceversa, un produttore che vuole vendere il suo olio deve prima accertarsi della conformità delle diciture da inserire in etichetta, per poi trovare una soluzione grafica che sia contemporaneamente idonea e accattivante.
Solo allora potrà procedere alla stampa delle sue etichette.
In questo articolo riassumiamo la complessa normativa per la compilazione dell’etichetta dell’olio d’oliva, presentiamo le nostre idee grafiche per la creazione di un’etichetta che sia attraente per il cliente target e proponiamo soluzioni di stampa in completa autonomia ma guidate dalla nostra immancabile assistenza.
Le informazioni non devono indurre l’acquirente in errore sull’identità, la quantità, e la presunta azione terapeutica del prodotto.
LEGGIBILITÀ
Le informazioni obbligatorie sugli alimenti vanno situate in un punto evidente in modo da essere facilmente visibili, chiaramente leggibili, indelebili e non oscurate da altri elementi grafici.
Con riferimento alla lettera x minuscola il carattere usato deve avere un’altezza minima di 1,2 mm; in caso di confezioni la cui superficie più ampia è inferiore a 80 cm2 è tollerata un’altezza minima di 0,9 mm.
COME DEVONO ESSERE LE CONFEZIONI?
Vediamole in base alle destinazioni d’uso
LE CONFEZIONI DESTINATE AL CONSUMATORE FINALE
Recipienti chiusi della capacità massima di 5 litri, provvisti di un sistema di chiusura che perde la sua integrità dopo la prima utilizzazione e forniti di un’etichetta conforme alle disposizioni vigenti.
LE CONFEZIONI DESTINATE A RISTORANTI E MENSE PER LA PREPARAZIONE DEI PASTI
Recipienti di capacità massima di 25 litri, provvisti di un sistema di chiusura che perde la sua integrità dopo la prima utilizzazione ed etichettati conformemente alla normativa vigente.
LE CONFEZIONI DESTINATE A RISTORANTI E MENSE MESSE A DISPOSIZIONE DEI CLIENTI
Recipienti di capacità massima di 5 litri, provvisti di un sistema di chiusura che perde la sua integrità dopo la prima utilizzazione, forniti di tappo antirabbocco ed etichettati conformemente alla normativa vigente.
Ricorda! È vietata la vendita di olio allo stato sfuso per tutte le destinazioni d’uso.
LE INFORMAZIONI OBBLIGATORIE IN ETICHETTA
DENOMINAZIONE DI VENDITA
PAESE DI ORIGINE (SOLO PER L’EXTRA VERGINE ED IL VERGINE)
INFORMAZIONE SULLA CATEGORIA DI OLIO
QUANTITÀ NETTA
TERMINE MINIMO DI CONSERVAZIONE
CONDIZIONI PARTICOLARI DI CONSERVAZIONE
RESPONSABILE COMMERCIALE DEL PRODOTTO (IL NOME O LA RAGIONE SOCIALE E L’INDIRIZZO)
SEDE DELLO STABILIMENTO DI CONFEZIONAMENTO
LOTTO
ETICHETTA NUTRIZIONALE
CAMPAGNA DI RACCOLTA (PER L’EXTRA VERGINE ED IL VERGINE)
Olio di oliva-composto di oli di oliva raffinati e oli di oliva vergini
Olio di sansa di oliva
LA DESIGNAZIONE DELL’ORIGINE
È obbligatoria per l’OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA e per l’OLIO DI OLIVA VERGINE
È vietata per l’OLIO DI OLIVA e per l’OLIO DI SANSA DI OLIVA
Le designazioni dell’origine riportabili possono essere:
nel caso di oli di oliva originari di un solo Stato membro o di un paese terzo, un riferimento allo Stato membro, all’Unione o al paese terzo (es. prodotto italiano, spagnolo, etc);
nel caso di miscele di oli di oliva originari di più di uno Stato membro o paese terzo, una delle seguenti diciture:
«miscela di oli di oliva originari dell’Unione europea» oppure un riferimento all’Unione;
«miscela di oli di oliva non originari dell’Unione europea» oppure un riferimento all’origine esterna all’Unione;
«miscela di oli di oliva originari dell’Unione europea e non originari dell’Unione» oppure un riferimento all’origine interna ed esterna all’Unione,
una denominazione di origine protetta (DOP) o un’indicazione geografica protetta (IGP)
quando le olive sono state raccolte in uno Stato membro o un paese terzo diverso da quello in cui è situato il frantoio nel quale è stato estratto l’olio, la dicitura corretta è
«Olio (extra) vergine di oliva ottenuto (nell’Unione o in denominazione dello Stato membro interessato) da olive raccolte (nell’Unione o in denominazione dello Stato membro o del paese terzo interessato)» (Esempio: “Olio extra vergine di oliva ottenuto in Italia da olive raccolte in Tunisia”).
In etichetta non si possono riportare riferimenti ad origini più piccole dello Stato membro come ad esempio le regioni, le provincie, le località e generiche aree geografiche
COME RIPORTARE L’ORIGINE E LA DENOMINAZIONE DI VENDITA
La denominazione di vendita e l’origine devono apparire raggruppate e ravvicinate nel campo visivo principale (immediatamente distinguibile dall’acquirente), o sull’etichetta o sul recipiente stesso.
Queste indicazioni obbligatorie devono apparire integralmente (niente sigle o abbreviazioni) e ognuna in un corpo di testo omogeneo (font omogeneo e grandezza carattere omogenea)
INFORMAZIONE SULLA CATEGORIA DELL’OLIO
OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA: «olio d’oliva di categoria superiore ottenuto direttamente dalle olive e unicamente mediante procedimenti meccanici»
OLIO DI OLIVA VERGINE: «olio d’oliva ottenuto direttamente dalle olive e unicamente mediante procedimenti meccanici»
OLIO DI OLIVA COMPOSTO DA OLI D’OLIVA RAFFINATI E DA OLI D’OLIVA VERGINI: «olio contenente esclusivamente oli d’oliva che hanno subito un processo di raffinazione e oli ottenuti direttamente dalle olive»
OLIO DI SANSA DI OLIVA: «olio contenente esclusivamente oli derivati dalla lavorazione del prodotto ottenuto dopo l’estrazione dell’olio d’oliva e oli ottenuti direttamente dalle olive» oppure «olio contenente esclusivamente oli provenienti dal trattamento della sansa di oliva e oli ottenuti direttamente dalle olive»
Queste indicazioni possono essere riportate in etichetta dove si vuole, non è necessario che siano vicine alla denominazione di vendita
LA QUANTITÀ NETTA
Le cifre che indicano la quantità netta hanno un’altezza minima variabile con la quantità stessa, secondo la seguente tabella:
fino a 50 ml: 2 mm
oltre 50 ml e fino a 200 ml: 3 mm
oltre 200 e fino a 1.000 ml: 4 mm
oltre 1.000 ml: 6 mm
Il valore numerico deve essere seguito dal simbolo dell’unità di misura usata (ml, cl, l) o eventualmente dal suo nome per esteso (esempi corretti: 1 L / 1 Litro / 0,75 litri)
TERMINE MINIMO DI CONSERVAZIONE
Il termine minimo di conservazione di un alimento è la data fino alla quale tale prodotto conserva le sue proprietà specifiche in adeguate condizioni di conservazione.
Il TMC si indica con la specifica frase seguita dalla data
«da consumarsi preferibilmente entro il …» quando la data è indicata in giorno/mese/anno
«da consumarsi preferibilmente entro fine …» quando la data è indicata in mese/anno
Il TMC si può indicare anche con la specifica frase seguita dall’indicazione del punto in cui essa è marcata sulla confezione
«da consumarsi preferibilmente … vedi data sul collo della bottiglia»
L’etichetta dell’olio d’oliva deve riportare obbligatoriamente le informazioni sulla corretta conservazione del prodotto: tenere al riparo della luce e dal calore.
IL RESPONSABILE COMMERCIALE
Il responsabile delle informazioni in etichetta è l’operatore con il cui nome o con la cui ragione sociale è commercializzato il prodotto nell’Unione o l’importatore nel mercato dell’Unione.
Si deve riportare il nome o la ragione sociale e l’indirizzo completo.
Il “marchio depositato” può essere ancora utilizzato purché come indirizzo venga riportato quello del titolare del marchio stesso
LA SEDE DEL CONFEZIONAMENTO
Si deve riportare la località e l’indirizzo dello stabilimento.
– Nel caso che il confezionamento sia svolto da una ditta terzista non è necessario indicarne anche il nome
– Nel caso in cui si dispone di più stabilimenti di confezionamento è possibile indicare tutti gli stabilimenti purché quello effettivo sia evidenziato mediante punzonatura o altro segno.
L’obbligo dell’indicazione della sede di confezionamento non si applica agli oli preimballati, fabbricati o commercializzati in un altro Stato membro dell’Unione europea o in Turchia o fabbricati in uno Stato membro dell’Associazione europea di libero scambio (EFTA), parte contraente dell’Accordo sullo Spazio economico europeo (SEE).
La sede dello stabilimento di confezionamento si può omettere nei seguenti casi:
se coincide con quella del responsabile commerciale
se l’eventuale marchio in etichetta contiene già l’indicazione della sede dello stabilimento
IL LOTTO
Il Lotto consente di identificare la partita, alla quale appartiene una derrata alimentare, che viene prodotta, fabbricata o confezionata in circostanze praticamente identiche.
Il lotto è determinato dal produttore o dal confezionatore del prodotto alimentare o dal primo venditore stabilito nella Comunità economica europea ed è apposto sotto la propria responsabilità.
Deve essere facilmente visibile, chiaramente leggibile e indelebile ed è preceduto dalla lettera «L», salvo nel caso in cui sia riportato in modo da essere distinto dalle altre indicazioni di etichettatura.
Il lotto non è richiesto quando il termine minimo di conservazione è espresso in giorno/mese/anno
La «campagna di raccolta» è disciplinata sia a livello dell’Unione europea che a livello nazionale.
Sostanzialmente sia per la normativa UE che per la normativa italiana le etichette dell’OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA e DELL’OLIO DI OLIVA VERGINE possono riportare l’indicazione della campagna di raccolta esclusivamente se il 100% dell’olio contenuto nella confezione proviene da tale raccolta.
La campagna di raccolta, quindi, non può mai essere indicata se l’olio confezionato proviene da una miscelazione di oli di due o più campagne.
Tale obbligo non si applica agli oli di oliva vergini prodotti o commercializzati in un altro Stato membro dell’Unione europea o in Turchia, né ai prodotti fabbricati in uno Stato membro dell’Associazione europea di libero scambio (EFTA), aderente all’Accordo sullo Spazio economico europeo (SEE).
La campagna di raccolta deve precedere il termine minimo di conservazione
Esempi:
Se si vogliono indicare i due anni di raccolta
Campagna di raccolta olive 2018/2019 Da consumarsi preferibilmente entro il……
Se si vuole indicare un solo anno di raccolta va specificato il mese
Campagna di raccolta olive novembre 2018 Da consumarsi preferibilmente entro il……
Si possono inserire informazioni sui metodi di produzione a freddo (temperature < 27°C), sulle caratteristiche organolettiche e il grado di acidità secondo le direttive del Reg. (CEE) n. 2568/91.
LE INDICAZIONI FACOLTATIVE «NON REGOLAMENTATE»
Le informazioni volontarie non devono indurre in inganno il consumatore e non possono invadere lo spazio disponibile per le informazioni obbligatorie.
In etichetta può essere indicata la varietà (o le varietà) di olivo coltivata (CULTIVAR) dalla quale sono state ottenute le olive che hanno prodotto l’olio, purché sia dimostrabile e riscontrabile nel «fascicolo aziendale» dell’olivicoltore.
Per inserire tutte le informazioni obbligatorie e dare spazio ad una grafica coinvolgente per il pubblico di destinazione, la maggior parte delle confezioni di olio presentano 2 etichette, una frontale ed una sul retro della bottiglia.
La cura dell’aspetto estetico e la sua originalità sono i promotori assoluti del tuo olio agli occhi del cliente.
Spesso un semplice rinnovo della grafica apre nuovi orizzonti di popolarità, quindi, anche se il tuo olio posa sullo scaffale da anni, è fondamentale mantenersi al passo dei cambiamenti, soprattutto ora che il carrello viene riempito con un click del mouse.
Contattaci per un progetto grafico personalizzato che interpreti la filosofia del tuo marchio e faccia innamorare i tuoi acquirenti ideali
Dopo averti fornito tutti gli elaborati grafici, potremmo fare ancora di più: renderti autonomo nel processo di stampa delle tue etichette.
Valuta insieme a noi la stampante perfetta per le tue esigenze
La scelta della stampante dipende dallo stile della tua etichetta:
per una grafica classica con più di un colore devi optare per una stampante a colori
Entrambe le tecnologie di stampa possono lavorare su tantissimi materiali, dalla carta naturale, liscia o vergata, ai materiali sintetici lucidi o trasparenti.
Un confronto verbale diretto è decisamente più costruttivo, ma se vuoi prendere qualche informazione per un colloquio più consapevole, ti indirizzo alla lettura di questi articoli sulle due tipologie di stampante.
L’applicazione dei principi normativi all’etichettatura dei prodotti agroalimentari ha il duplice beneficio di informare i consumatori, che desiderano sempre più scelte d’acquisto consapevoli, e di tutelare il buon operato di quei produttori che immettono sul mercato un alimento di qualità e vogliono differenziarlo da prodotti omonimi scadenti o fraudolenti.
I più recenti aggiornamenti apportati nel regolamento UE per il miele riguardano le informazioni che devono comparire nello stesso campo visivo, i principi di leggibilità delle etichette e facoltativamente l’introduzione dell’etichetta nutrizionale.
CAMPO VISIVO
La denominazione di vendita e la quantità netta devono essere riportate nello stesso campo visivo.
Rispetto alle norme precedenti decade l’obbligo di riportare nel suddetto campo visivo il termine minimo di conservazione (TMC).
LEGGIBILITÀ
Per rendere le informazioni riportate in etichetta più leggibili, il nuovo regolamento impone una grandezza minima del carattere usato.
Con riferimento alla lettera x minuscola il carattere deve avere un’altezza minima di 1,2 mm; in caso di confezioni la cui superficie più ampia è inferiore a 80 cm2 è tollerata un’altezza minima di 0,9 mm.
CONFEZIONAMENTO
Per la vendita al dettaglio il contenuto della confezione non deve poter essere modificato senza che sia evidente l’apertura per manomissione.
Si consiglia l’uso di un sigillo di garanzia per tutelare il consumatore ed il produttore da eventuali manipolazioni.
Sul sigillo di garanzia si possono riportare alcuni dati dell’etichetta.
Nella commercializzazione di miele in favo, miele con pezzi di favo e miele filtrato, la denominazione di vendita minima dovrà essere: MIELE in favo, MIELE con pezzi di favo o sezioni di favo nel miele, MIELE Filtrato.
Denominazioni facoltative: Miele di nettare, Miele di fiori, Miele di melata, Miele scolato, Miele centrifugato, Miele torchiato.
Ad esclusione del miele filtrato, la denominazione minima può essere ampliata con altre informazioni che riguardano:
l’origine botanica: miele millefiori, mieli unifloreali, miele di melata, miele di bosco
l’origine geografica: per mieli provenienti esclusivamente da una determinata zona
qualità specifiche previste dalla normativa UE: (Apicoltura biologica, DOP, IGP…
È opportuno sottolineare che diversi mieli monofloreali miscelati artificiosamente fra loro non possono essere classificati “Millefiori”.
L’indicazione floreale multipla (per esempio miele di acacia e agrumi) è consentita se ciascuna delle origini botaniche è significativa, purché i fiori indicati producano nettare nello stesso periodo e nella medesima zona geografica.
In caso contrario si può indicare la duplice origine floreale solo se il termine “miscela” appare chiaramente in etichetta.
QUANTITÀ NETTA (PESO NETTO)
Le unità di misura da utilizzare devono essere grammi (g) o chilogrammi (kg).
Non si deve far precedere l’indicazione dalle diciture “peso netto”, “contenuto netto”.
Dopo l’unità di misura non va messo il punto.
C’è una regola per le altezze minime dei caratteri da usare in base al peso del prodotto:
fino a 50 g: altezza carattere di 2 mm
oltre 50 g e fino a 200 g: altezza carattere di 3 mm
oltre 200 g e fino a 1.000 g: altezza carattere di 4 mm
La nuova legge sul miele introduce l’obbligo di indicare il “termine minimo di conservazione” (TMC), data fino alla quale il prodotto alimentare conserva le sue proprietà in adeguate condizioni di conservazione.
Per il miele tale termine non è definito e va deciso sotto la responsabilità di chi lo mette in commercio. Il TMC è diverso dalla “scadenza”, che per il miele non esiste.
Si ritiene valido per il miele un TMC di 18 mesi (in questo caso va indicato con mese ed anno), alcuni però ritengono corretto un TMC di due anni (in questo caso può essere indicato con il solo anno)
La terminologia corretta per il TMC è:
“da consumarsi preferibilmente entro il…” quando la data è riportata in giorno/mese/anno (in questo caso il T.M.C. può sostituire il lotto)
“da consumarsi preferibilmente entro fine…” quando la data si indica in mese/anno o solo l’anno.
NOME O RAGIONE SOCIALE E INDIRIZZO DELL’OPERATORE
Deve essere presente il nome o la ragione sociale e l’indirizzo dell’operatore del settore alimentare e, quando differente da quest’ultimo, anche quello della sede di confezionamento.
I termini da utilizzare sono
“Prodotto da…”
“Confezionato da…”
“Prodotto e confezionato da…”
PAESE DI ORIGINE
Sull’etichetta devono essere indicati il Paese o i Paesi di origine in cui il miele è stato raccolto. La sola indicazione “Miscela di mieli…” non è sufficiente. Esempi:
Paese di origine: Italia
Paese di origine: Argentina
Paesi di origine: Italia e Argentina
Paesi di origine: Italia, Cina e Ungheria
Miscela di mieli originari dell’UE: Italia e Ungheria
Miscela di mieli originari e non originari dell’UE: Argentina, Italia
Miscela di mieli non originari dell’UE: Argentina, Messico
La dizione “Miele italiano” può essere sufficiente a definire il Paese di origine (Circolare 31 maggio 2012, n. 4).
LOTTO
Il lotto identifica il prodotto finito ottenuto durante un unico processo produttivo e in circostanze sostanzialmente identiche.
La sua indicazione obbligatoria rappresenta una tutela merceologica e non è richiesta quando il TMC è espresso in giorno/mese/anno.
Il lotto va indicato facendo precedere la lettera “L” (non puntata) ad un codice alfanumerico.
Sono ammesse altre informazioni a patto che non inducano in inganno il consumatore su provenienza, qualità, caratteristiche e benefici terapeutici del miele.
ETICHETTA NUTRIZIONALE
Seppur facoltativa, qualora la si voglia includere deve essere conforme alle indicazioni del regolamento.
I valori devono essere espressi in grammi e riferiti a 100 g/100 ml o, se del caso, alla porzione o all’unità di consumo.
Valori Nutrizionali
Per porzione (20 g): Valore energetico 273 kJ/64 kcal – Grassi 0 g – Carboidrati 16 g – di cui Zuccheri 16 g – Proteine 0.04 g – Sale 0 g
Per 100 g: Valore energetico 1363 kJ/321 kcal – Grassi 0 g – Carboidrati 80 g – di cui Zuccheri 80 g – Proteine 0.2 g – Sale 0 g
La dichiarazione nutrizionale, che per il solo miele è facoltativa, diventa invece obbligatoria per il MIELE CON ALTRI ALIMENTI, nella cui etichetta, oltre alle voci sopra illustrate, occorre inserire anche l’elenco degli ingredienti e gli allergeni, potendo però omettere il paese d’origine.
L’ ETICHETTATURA DI POLLINE, PROPOLI E PAPPA REALE
Polline e pappa reale possono essere commercializzati sia come alimenti che come integratori alimentari per cui l’etichettatura sarà soggetta ad obblighi differenti.
ETICHETTATURA DELLA PAPPA REALE E DEL POLLINE COME PRODOTTO ALIMENTARE
L’etichettatura prevista è come per il miele con l’aggiunta di:
Istruzioni per l’uso
indicazione per una corretta conservazione obbligatoria (pappa reale fresca e polline congelato)
Non esiste l’obbligo del Paese di origine e la data di produzione è facoltativa.
ETICHETTATURA DI PAPPA REALE E DEL POLLINE COME INTEGRATORI ALIMENTARI
L’etichettatura prevista è come per il miele con l’aggiunta di:
Nome commerciale
Istruzioni per l’uso
Indicazioni per la conservazione
Elenco e quantità degli ingredienti presenti
Data di scadenza
Dose giornaliera raccomandata con un’avvertenza a non eccedere
L’avvertenza: “gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta variata e un sano stile di vita” obbligatoria per gli integratori contenenti sostanze nutritive o ad effetto nutritivo
L’avvertenza: “tenere fuori dalla portata dei bambini al di sotto dei tre anni”
L’effetto nutritivo e fisiologico attribuito al prodotto sulla base dei suoi costituenti
Non è, inoltre, possibile attribuire agli integratori alcun tipo di attività terapeutica né affermare o sottintendere che una dieta bilanciata non fornisca tutte gli apporti necessari all’organismo.
PROPOLI
Il propoli è una sostanza resinosa che le api raccolgono dalle gemme e dalla corteccia delle piante.
Sebbene non sia un prodotto alimentare, può entrare a far parte della composizione di prodotti alimentari, integratori, preparazioni magistrali e prodotti cosmetici.
Spesso la burocrazia delle autorizzazioni non consente agli apicoltori la commercializzazione di prodotti a base di propoli, ma è possibile che l’apicoltore utilizzi laboratori autorizzati per la sua trasformazione.
ETICHETTATURA DEL PROPOLI NELLE FASE PRECEDENTE ALLA VENDITA AL CONSUMATORE FINALE
I documenti commerciali che accompagnano l’imballaggio del prodotto devono riportate le informazioni relative a:
denominazione dell’alimento
termine minimo di conservazione o la data di scadenza
le condizioni particolari di conservazione e/o le condizioni d’impiego
il nome o la ragione sociale e l’indirizzo dell’operatore del settore alimentare
lotto
GRAFICA E METODI DI STAMPA
Una volta sviscerata la questione normativa, le informazioni devono essere organizzate in etichetta per restituire un effetto grafico gradevole, oltre che funzionale.
Parla con noi dei tuoi clienti, delle tue ambizioni, della filosofia del tuo marchio… coordineremo ogni elemento nell’etichetta giusta per te!
Oppure cerca nella nostra galleria di template una soluzione grafica che ti soddisfi, la personalizzeremo per le tue esigenze.
Entrambe le tecnologie di stampa possono lavorare su tantissimi materiali, dalla carta naturale, liscia o vergata, ai materiali sintetici lucidi o trasparenti.
Il miele è un prodotto che non viene esposto a condizioni d’uso che implicano presenza di umidità, fonti di calore, sostanze chimiche e olii, per cui si ha la piena libertà di scegliere qualsiasi materiale di stampa, seguendo semplicemente il gusto estetico.
Un altro parametro fondamentale da cui dipende la scelta di una stampante è la quantità di etichette che dovrai stampare l’anno:
per produzioni medio-basse potrai scegliere una stampante desktop compatta
Un confronto verbale diretto è decisamente più costruttivo, ma se vuoi prendere qualche informazione per un colloquio più consapevole, ti indirizzo alla lettura di questi articoli sulle due tipologie di stampante.
Le etichette nutrizionali sulla confezione degli
alimenti servono per aumentare la consapevolezza dei consumatori sulle
caratteristiche del cibo che stanno per acquistare.
Nel 2018 un’indagine sulle differenze tra le varie
tipologie di etichette ha eletto la Nutri–Score come la
più chiara ed efficace rispetto alle altre opzioni.
Come funziona?
Molto semplice: l’etichetta fornisce un punteggio nutrizionale globale al prodotto grazie ad una sorta di semaforo composto da cinque spazi con lettere e colori (A verde, B verde chiaro, C giallo, D arancione, E rosso
IL LOGO NUTRI-SCORE VA RIPORTATO SULL'ETICHETTA FRONTALE DELLA CONFEZIONE
Tale etichetta divide i prodotti in cinque categorie, attribuendo un punteggio in base alla quantità di nutrienti contenuti in 100 grammi di prodotto, distinguendo tra componenti buoni e negativi: quelli buoni sono frutta, verdura, noci, fibre e proteine, mentre quelli negativi sono grassi saturi, zucchero, sodio e calorie.
La formula Nutri-Score dettagliata è
pubblicamente disponibile sul sito web della Santé Publique France.
Come posso vedere il Nutri-Score dei prodotti
alimentari?
Il Nutri-Score compare sull’etichetta dei prodotti
alimentari solo in alcuni paesi e per un numero attualmente limitato di marchi,
ma è calcolato per tutti i prodotti di tutti i paesi su Open Food Facts dal
2014.
Puoi vedere il Nutri-Score di prodotti alimentari con l’app mobile per iPhone e Android di Open Food Facts e sul sito web di Open Food Facts al seguente link https://it.openfoodfacts.org/.
Se il prodotto non è ancora su Open Food Facts, puoi
aggiungerlo in un minuto aggiungendo i dati nutrizionali e selezionando una
categoria, e il Nutri-Score sarà calcolato e mostrato immediatamente.
Oltre al Nutri-score, che fornirà indicazioni globali del prodotto, anche i singoli nutrienti verranno canonizzati secondo le stesse disposizioni. A tale scopo sono state pubblicate dagli organi competenti delle tabelle di riferimento per la classificazione dei vari range.
Nasce così un nuovo stile anche per la tabella nutrizionale, che guiderà il consumatore alla scelta del prodotto da acquistare con una segnaletica esplicita sui nutrienti considerati nocivi, un’innovazione rispetto alle vecchie tabelle che riportano una griglia di numeri non indicativi per le conoscenze del consumatore medio.
ETICHETTA NUTRI-SCORE: COME STAMPARLA?
La caratterizzazione volontaria delle etichette con il
sistema Nutri-Score da parte dei produttori che desiderano allinearsi, è
possibile grazie all’utilizzo di stampanti di etichette a colori.
La scelta tra le varie stampanti offerte sul mercato
dipende sostanzialmente dal volume di etichette da produrre, nonché dalla
grafica in adozione sulle etichette dei prodotti, che può richiedere parametri
di risoluzione più o meno performanti e dal materiale sul quale si deve
stampare.
Il mercato offre un’ampia gamma di stampante di etichette a colori.
Guarda il VIDEO-TUTORIAL
Di seguito illustriamo una breve lista di stampanti a colori, che potete approfondire per caratteristiche e modelli sul nostro sito
Con Epson TM-C3500, è facile personalizzare e stampare etichette a colori di ogni tipo: dalle etichette per imballaggi con loghi e immagini colorati ai biglietti ai cartellini identificativi con codici a barre e informazioni di prodotto importanti.
Grazie agli inchiostri a pigmenti DURABrite Ultra contenuti
nelle cartucce, è possibile creare etichette estremamente
definite e ricche di dettagli, ad asciugatura rapida e resistenti alle
sbavature, all’acqua e allo scolorimento.
È possibile stampare facilmente su un’ampia gamma di materiali, tra cui carta opaca e lucida e su pellicole per etichette. Il display LCD visualizza il livello dell’inchiostro e le informazioni sullo stato della stampante, mentre i comandi frontali e l’intuitivo software di configurazione permettono di far funzionare la stampante senza necessità di avere una formazione specifica.
Primera LX1000e & LX2000e veloci
e con inchiostri pigmentati
La LX1000e e LX2000e sono stampanti con inchiostri
pigmentati in grado di produrre etichette di lunga durata
Quattro cartucce di inchiostro separate CMYK ad alta
capacità, consentono di mantenere basso il costo stampa per etichetta. Le
etichette stampate possono includere foto, grafiche, illustrazioni, testi e
codici a barre lineari o bidimensionali ad alta risoluzione.
La combinazione di inchiostri pigmentati e vari materiali sintetici, rendono le etichette stampate resistenti all’acqua e ai raggi UV: ideali per applicazioni come prodotti da bagno e doccia, prodotti surgelati o refrigerati, bevande e molto altro.
Epson ColorWorks C7500 stampante industriale per etichette a colori
Il modello ColorWorks C7500 è perfetto per la stampa
di etichette a colori in ambito industriale. Questa stampante consente di
eliminare i costi di etichette prestampate realizzando on demand etichette
personalizzate.
Questa stampante consente di ottenere diverse
etichette di alta qualità in modo rapido, comprese quelle per i prodotti
alimentari e gli imballaggi, le etichette per la certificazione
energetica europea e le etichette GHS. Con una velocità di
stampa fino a 300 mm/sec, la stampa di etichette a colori avviene ora alla
stessa velocità offerta da alcune stampanti termiche monocromatiche.
Utilizzando il modello C7500 per stampare etichette on demand è anche possibile ridurre i costi di prestampa, evitando gli sprechi e lo stoccaggio di grandi quantità di etichette prestampate.
Le cartucce di inchiostro separate ad alta capacità permettono di sostituire solo il colore più usato, per un risparmio sui costi di stampa.
> Risoluzione delle immagini di 600×1200 dpi
> Testina di stampa fissa e tecnologia NVT per la procedura di manutenzione automatica
I modelli di stampanti di etichette a colori sono molteplici: la stampante giusta per te dipende dalle tue specifiche esigenze di stampa.
Per scegliere il modello che soddisfa le tue necessità ti consigliamo di chiamarci per approfondire i tuoi requisiti di stampa.
Il Regolamento 1169/2011 relativo all’etichettatura
alimentare ha lo scopo di tutelare la salute dei consumatori e assicurare un’informazione
chiara e leggibile.
Negli ultimi anni le persone sono estremamente caute sulle
loro scelte alimentari e l’etichetta alimentare viene scrupolosamente letta per
conoscere ogni aspetto di quello che viene mangiato o bevuto.
Ma nonostante tutti i regolamenti e le verifiche
sull’etichettatura degli alimenti, i produttori continuano a commettere errori
di etichettatura che penalizzano i loro articoli.
Un’etichetta alimentare, che rispetti le regole, tutela i
produttori onesti e i consumatori che possono fare scelte consapevoli e
informate.
Quali sono gli errori più frequenti?
ETICHETTE ILLEGIBILI
Non è raro imbattersi in etichette che presentano alcune
informazioni illeggibili.
I consumatori di oggi sono preparati e pretendono di
essere correttamente informati sui prodotti che acquistano.
Avere parti dell’etichetta difficilmente comprensibili
comporta che il tuo prodotto non sarà acquistato dai consumatori che desiderano
chiarezza.
Gli studi
dimostrano che la buona leggibilità costituisce un elemento importante per far
sì che l’informazione contenuta nell’etichetta possa influenzare positivamente
il pubblico e che le informazioni illeggibili sul prodotto sono una delle cause
principali dell’insoddisfazione degli acquirenti nei confronti delle etichette
alimentari.
Un prodotto con un’etichettatura illeggibile può essere
richiamato oppure non viene acquistato.
La normativa in questo senso è molto esplicita:
le dimensioni del carattere, lo spessore, il colore e il contrasto tra scritta e sfondo devono garantire una facile ed immediata leggibilità.
La soluzione è semplice: rendi leggibili le tue etichette!!!
ERRATA ESPOSIZIONE DELL’ELENCO DEGLI
INGREDIENTI
Partiamo dalla definizione di ingrediente.
“«ingrediente»: qualunque sostanza o prodotto, compresi gli aromi, gli additivi e gli enzimi alimentari, e qualunque costituente di un ingrediente composto utilizzato nella fabbricazione o nella preparazione di un alimento e ancora presente nel prodotto finito, anche se sotto forma modificata; i residui non sono considerati come ingredienti”
La non chiara leggibilità o non completa esposizione
degli ingredienti è un altro errore comune che i produttori commettono.
I singoli ingredienti devono essere sempre tutti elencati con la loro denominazione specifica.
Inoltre:
“L’elenco degli ingredienti deve recare un’intestazione o è preceduto da un’adeguata indicazione che consiste nella parola «ingredienti» o la comprende. L’elenco comprende tutti gli ingredienti dell’alimento, in ordine decrescente di peso, così come registrati al momento del loro uso nella fabbricazione dell’alimento”
È importante
fornire informazioni sulla presenza di additivi alimentari, coadiuvanti
tecnologici e altre sostanze con effetti allergenici o di intolleranza
scientificamente dimostrati, in modo da consentire ai consumatori, in
particolare quelli che soffrono di allergie o intolleranze alimentari, di
effettuare scelte consapevoli per la loro sicurezza.
CARATTERI
E STAMPA NON ADEGUATA
Quando si
cerca di essere troppo artistici o creativi si rischia di utilizzare font poco
leggibili.
Il consiglio
è di testare sempre le etichette dei prodotti alimentari per verificarne la
leggibilità prima di immettere il prodotto sul mercato.
In
particolare, si deve prestare particolare attenzione alla stampa della data di
scadenza e del codice a barre.
Oltre al
font utilizzato è consigliabile assicurarsi che il contrasto del colore sia
efficace per garantire una qualità professionale.
DICHIARAZIONE
NUTRIZIONALE
La
dichiarazione nutrizionale fa riferimento alle informazioni relative alle
calorie e ai macronutrienti dell’alimento.
La tabella nutrizionale è obbligatoria e deve essere facilmente
leggibile e comprensibile dal consumatore.
Se
l’alimento è preimballato e sono precisate porzioni o unità di consumo,
dovrebbe essere indicata una dichiarazione nutrizionale per porzione o per
unità di consumo, come integrazione all’espressione per 100 g o per 100 ml.
Inoltre, alcuni elementi nutrizionali ritenuti
importanti per la salute pubblica, come i grassi saturi, gli zuccheri o il
sodio, se presenti dovrebbero essere riportati nella tabella nutrizionale.
Una tabella nutrizionale completa ed esplicita infonde
fiducia nel consumatore che tende ad acquistare prodotti che presentano informazioni
chiare, complete e trasparenti.
Vuoi stampare le etichette dei tuoi prodotti in completa autonomia?
Vuoi evitare stock di etichette inutilizzate e renderti indipendente nel processo di stampa?
La normativa vigente relativa all’etichettatura dei
prodotti alimentari stabilisce che le etichette devono essere chiare e
comprensibili per aiutare i consumatori che intendono effettuare scelte
alimentari e dietetiche più consapevoli.
Gli studi dimostrano che la buona leggibilità costituisce un elemento importante per far sì che l’informazione contenuta nell’etichetta possa influenzare positivamente il pubblico e che le informazioni illeggibili sul prodotto sono una delle cause principali dell’insoddisfazione dei consumatori nei confronti delle etichette alimentari.
Pertanto, per tener conto di tutti gli aspetti relativi
alla leggibilità, compresi carattere, colore e contrasto, è opportuno dotarsi
degli strumenti di stampa adeguati per produrre un’etichetta conforme alle
normative vigenti e assicurarsi che il
consumatore finale comprenda facilmente le informazioni fornite sulle etichette.
Quali
sono le informazioni obbligatorie da stampare sull’etichetta?
L’etichetta deve contenere le informazioni obbligatorie e
può contenere informazioni facoltative. Le indicazioni obbligatorie sono molte
e devono rispecchiare le caratteristiche del prodotto preconfezionato.
Le informazioni obbligatorie sono:
a) la denominazione dell’alimento;
b) l’elenco degli ingredienti;
c) qualsiasi ingrediente o coadiuvante tecnologico che
provochi allergie o intolleranze usato nella fabbricazione o nella preparazione
di un alimento e ancora presente nel prodotto finito, anche se in forma
alterata;
d) la
quantità di taluni ingredienti o categorie di ingredienti;
e) la quantità netta dell’alimento;
f) il termine minimo di conservazione o la data di
scadenza;
g) le condizioni particolari di conservazione e/o le
condizioni d’impiego;
h) il nome o la ragione sociale e l’indirizzo
dell’operatore del settore alimentare che commercializza l’alimento
i) il paese d’origine o il luogo di provenienza ove
previsto
j) le istruzioni per l’uso, per i casi in cui la loro
omissione renderebbe difficile un uso adeguato dell’alimento;
k) per le bevande che contengono più di 1,2 % di alcol
in volume, il titolo alcolometrico volumico effettivo;
l) una
dichiarazione nutrizionale
Dove posizionare le informazioni
obbligatorie?
Le
informazioni obbligatorie sugli alimenti preconfezionati devono apparire
direttamente sull’imballaggio o su un’etichetta applicata sulla confezione.
Come devono essere presentate le
informazioni obbligatorie?
Le
informazioni obbligatorie sugli alimenti sono apposte in un punto evidente in
modo da essere facilmente visibili, chiaramente leggibili ed indelebili.
Le
indicazioni non devono essere in alcun modo nascoste, oscurate, limitate o
separate da altre indicazioni scritte o grafiche o altri elementi che ne
impediscono l’immediata leggibilità.
Le
indicazioni obbligatorie che appaiono sull’imballaggio o sull’etichetta a esso
apposta sono stampate in modo da assicurare chiara leggibilità, in caratteri la
cui parte mediana è pari o superiore a 1,2 mm.
Come stampare un’etichetta per
prodotti preimballati?
Per stampare
un’etichetta da apporre su prodotti preconfezionati la soluzione più indicata è
una stampante di etichette.
Possiamo
optare per una stampante di etichette a trasferimento termico o termica diretta
oppure per una stampante di etichette a colori .
Analizziamo
i vantaggi di ciascuna tecnologia e quali sono le linee guida per effettuare una
scelta adatta alle specifiche esigenze di stampa.
Stampa a trasferimento termico
Le stampanti a trasferimento termico utilizzano il calore della testina per sciogliere un nastro inchiostrato, detto ribbon, che trasferisce l’inchiostro sul supporto.
Le caratteristiche principali che hanno contribuito
alla rilevante diffusione di stampanti a trasferimento sono:
velocità
qualità di stampa eccellente di testi, grafica e
codice a barre
scelta ampia e versatile dei materiali di stampa
basso costo stampa
stampa in funzione del fabbisogno
produzione di modelli idonei a qualsiasi esigenza
operativa (desktop, industriali, semi-industriali, per integrazione sulle
linee, portatili)
La tecnologia
termica diretta richiede l’uso di un’etichetta in materiale termico,
cioè sensibile al calore della testina che provoca un cambiamento di colore sul
materiale per creare l’immagine stampata.
L’utilizzo di questa
tecnologia è indicato per prodotti che hanno un ciclo di vita breve, perché l’etichetta
termica con il tempo tende a sbiadire.
Pertanto, per tutti
i prodotti preconfezionati a breve scadenza una stampante termica diretta è un’opzione
da tenere in considerazione.
La richiesta per la stampa di etichette
a calori sta diventando sempre più diffusa.
L’uso del
colore è importante non solo per il riconoscimento del marchio, ma ha
anche un forte potere comunicativo.
Testi o immagini in bianco e nero
possono passare inosservati in un’etichetta monocromatica, mentre il colore
richiama l’attenzione sulle informazioni essenziali.
Sull’etichetta alimentare i produttori
devono indicare chiaramente gli allergeni. Secondo la normativa vigente, per
garantire un acquisto consapevole da parte del consumatore, è richiesta
un’etichetta che attraverso l’uso intelligente del carattere, del colore, del
grassetto, del corsivo, delle dimensioni minime garantisca al consumatore
un’informazione chiara e leggibile.
Se
il colore è un requisito essenziale una stampante di etichette a colori a getto
d’inchiostro può essere una soluzione proficua ed efficiente, specialmente per
le aziende che devono stampare molte etichette con grafiche differenti.
Nel
complesso, le stampanti a getto d’inchiostro per etichette a colori richiedono
costi di avvio minimi e hanno un costo relativamente basso di gestione. Le
cartucce d’inchiostro possono essere acquistate singolarmente (CMYK) e
facilmente caricate nella stampante. L’acquisto e la sostituzione di ciascun
colore in base alle specifiche necessità consentono di risparmiare tempo e
denaro riducendo al contempo lo spreco complessivo.
Una
stampante di etichette a colori rappresenta quindi una soluzione efficace quando
si vuole stampare un’etichetta comunicativa che catturi immediatamente l’attenzione.
L’etichetta alimentare riporta informazioni sulla dichiarazione nutrizionale del prodotto e fornisce una serie di caratteristiche che consentono al consumatore di fare una scelta consapevole e rispondente alle proprie esigenze
Per migliorare l’informazione e la tutela del consumatore una delle novità introdotte dal Reg. UE 1169/2011 riguarda la chiarezza e la leggibilità delle informazioni riportate.
Le informazioni quindi devono essere stampate con caratteri che presentino una dimensione tale da poter essere letti con facilità e per questo motivo è stata stabilita una dimensione minima al di sotto della quale non è possibile scendere.
Dimensione minima dei caratteri
Affinché un’etichetta possa venire letta con immediatezza il Regolamento (UE) 1169/2011 fornisce una precisa indicazione sulla grandezza dei caratteri utilizzati stabilendo che tutte le indicazioni devono essere stampate in modo chiaro e leggibile con carattere pari o superiore a 1,2 mm.
Nelle confezioni più piccole, la cui superficie maggiore misura meno di 80 cm2, il carattere deve essere pari o superiore a 0,9 mm.
L’etichetta alimentare dovrà inoltre riportare gli allergeni che dovranno essere evidenziati con un carattere diverso rispetto agli altri ingredienti per dimensioni, stile o colore, in modo da permettere un’immediata visualizzazione da parte del consumatore.
Alcune informazioni obbligatorie devono essere riportate nello stesso campo visivo, in modo da poter essere individuate immediatamente.
Inoltre bisogna evitare di stampare informazioni in punti nascosti o in punti rimovibili (ad esempio sul sigillo della confezione)
Indelebilità delle informazioni
Le informazioni dovranno essere leggibili per tutta la vita commerciale del prodotto
Un’etichetta chiara, comprensibile e facilmente leggibile instaura un rapporto di fiducia tra il produttore ed il consumatore, che oramai pretende un’informazione trasparente ed esaustiva.
Sulla base di queste direttive, se l’etichetta viene stampata a trasferimento termico, è utile fare una serie di considerazioni sugli accorgimenti per ottenere una stampa nitida, leggibile e indelebile.
La prima valutazione riguarda la risoluzione della stampante di etichette.
Se l’etichetta ha dimensioni contenute e le informazioni sono molte allora bisogna scegliere una stampante con risoluzione pari o maggiore a 300 dpi
È utile effettuare delle prove di stampa per assicurarsi che le informazioni stampate rispettino la dimensione minima indicata nel Regolamento (UE) 1169/2011.
La seconda considerazione è sul materiale di consumo utilizzato per produrre etichette indelebili.
Per l’indelebilità delle informazioni è necessario utilizzare etichette e nastri di stampa di una qualità tale da garantire la permanenza delle informazioni durante tutto il ciclo di vita dell’etichetta
Nella stampa a trasferimento termico, una testina di stampa termica applica calore a un nastro inchiostrato il quale si scioglie sull’etichetta per formare la stampa.
Questa metodologia di stampa fornisce qualità d’immagine e durata della stampa senza eguali se confrontata con altre tecnologie.
Il trasferimento termico ha il vantaggio di poter stampare su una gamma infinita di materiali e scegliendo la soluzione adatta si possono ottenere etichette resistenti al calore, al freddo, agli agenti esterni, alle sostanze chimiche e a qualsiasi tipo di aggressione esterna.
Per ottenere un risultato di stampa durevole nel tempo è necessario che il materiale specifico dell’etichetta e il nastro debbano essere accuratamente abbinati.
Selezionando la giusta combinazione di nastri di stampa, materiale dell’etichetta e tipologia di adesivo è possibile creare etichette resistenti a temperature estreme, esposizione ai raggi ultravioletti, sostanze chimiche, ambienti freddissimi e tanto altro. I nastri a trasferimento termico sono disponibili in formulazioni di cera, cera-resina e resina per soddisfarei requisiti di durata di una vasta gamma di applicazioni di etichettatura.
Non esiste la soluzione migliore, ma bisogna adottare una combinazione opportuna tra etichette e nastro di stampa che garantisca il risultato nella specifica situazione
La sicurezza alimentare è fondamentale per il nostro benessere: attraverso l’etichettatura il produttore fornisce una corretta e trasparente informazione al consumatore.
Tutta la catena alimentare, dalla produzione alla trasformazione, fino alla distribuzione e vendita degli alimenti, deve garantire il rispetto di una serie di misure previste dalle normative vigenti che preservino la qualità del cibo garantendo al tempo stesso la nostra salute.
I prodotti ittici della pesca e dell’acquacoltura freschi, refrigerati e congelati posti in vendita al dettaglio per il consumo finale debbono essere etichettati con una serie di informazioni obbligatorie per garantire la tracciabilità e la rintracciabilità in tutta la filiera ittica
Vediamo quali sono le informazioni obbligatorie che disciplinano la tracciabilità del prodotto ittico, dal momento della cattura alla prima vendita
Denominazione commerciale e nome scientifico della specie
Tutti i prodotti ittici devono essere commercializzati con un’appropriata identificazione ovvero la DENOMINAZIONE OBBLIGATORIA IN LINGUA ITALIANA accompagnata dal NOME SCIENTIFICO
Metodo di produzione
Deve essere indicato il metodo di produzione: ad esempio “pescato in mare…” oppure ” allevato…”
Per i miscugli di specie identiche ottenute con metodi di produzione diversi occorre indicare il metodo di produzione di ogni partita
Zona di cattura e paese di produzione
Deve essere indicata la zona dove è stato catturato il pesce
Per il pesce allevato deve essere indicato il paese di produzione
Per i miscugli di specie identiche catturate in zone di cattura diverse o raccolte in paesi di allevamento differenti si devono indicare almeno la zona della partita con quantità maggiore e deve essere indicato che i prodotti provengono da zone/ diverse
NotaLa zona di cattura non è più indicata con un codice alfanumerico (es. Zona FAO n 18) ma con la denominazione per esteso della zona di cattura (es Mar Artico), per renderla più comprensibile al consumatore.
Attrezzi da pesca
Per il pesce selvatico si devono indicare gli attrezzi da pesca utilizzati per la cattura: ad esempio «sciabiche», «reti da traino», «reti da imbrocco e reti analoghe», «reti da circuizione e reti da raccolta», «ami e palangari», «draghe» e «nasse e trappole».
Per i miscugli di specie identiche catturate utilizzando categorie di attrezzi da pesca diversi devono essere indicati gli attrezzi utilizzati per ogni partita.
Pesce scongelato
L’etichetta deve indicare se il prodotto è stato scongelato.
Inoltre sull’etichetta deve essere indicato il Termine minimo di conservazione/data di scadenza
Allergeni
Per i prodotti preimballati deve comparire un riferimento chiaro degli eventuali allergeni. Tale riferimento deve essere evidenziato attraverso un tipo di carattere chiaramente distinto dagli altri ingredienti elencati, per esempio per stile o colore di sfondo.
Per i prodotti non preimballati le informazioni sugli allergeni sono ugualmente obbligatorie
Requisiti aggiuntivi per i prodotti preimballati
Le informazioni di seguito riportate devono essere fornite per i prodotti preimballati in aggiunta a quelle sopra citate:
Elenco degli ingredienti:
Accanto alla dicitura «ingredienti» va riportato un elenco di tutti gli ingredienti in ordine decrescente di peso.
Quantità degli ingredienti:
Va espressa in percentuale.
Quantità netta (peso netto):
Va espressa in grammi o chilogrammi.
Va anche indicato il peso netto sgocciolato dell’alimento quando un alimento è presentato in un liquido di copertura (anche congelato o surgelato).
Condizioni di conservazione e impiego:
Occorre indicare le eventuali condizioni particolari di conservazione e/o le condizioni d’impiego.
Il nome o la ragione sociale e l’indirizzo dell’operatore del settore alimentare:
Occorre indicare il nome e l’indirizzo dell’operatore del settore alimentare responsabile delle informazioni sugli alimenti e con il cui nome viene commercializzato il prodotto.
Se tale operatore non è stabilito nell’UE, vanno indicati il nome e l’indirizzo dell’importatore.
Paese d’origine o luogo di provenienza:
Tale indicazione è obbligatoria nel caso in cui la sua omissione possa indurre in errore il consumatore.
Dichiarazione nutrizionale (dal 13 dicembre 2016):
La dichiarazione include il valore energetico e la quantità di grassi, grassi saturi, carboidrati, zuccheri, proteine e sale per 100 g o 100 ml. Possono figurarvi anche le vitamine, i minerali e altri nutrienti specificati.
Tali valori possono inoltre essere espressi «per porzione» o come percentuale dell’«assunzione di riferimento».
I prodotti non trasformati che comprendono un solo ingrediente o una sola categoria di ingredienti sono esenti.
Data di congelamento o data di primo congelamento:
Questo requisito si applica unicamente ai prodotti non trasformati.
La data va indicata come segue: «Congelato il giorno/ mese/anno».
Acqua aggiunta:
L’acqua aggiunta va indicata nell’elenco degli ingredienti
Proteine aggiunte provenienti da altre specie animali:
La denominazione dell’alimento deve recare l’indicazione della presenza di proteine aggiunte e della loro origine animale.
Pesce ricomposto:
I prodotti che possono sembrare costituiti da un unico pezzo di pesce ma che in realtà sono frutto dell’unione di diverse parti legate insieme grazie ad altri ingredienti, tra cui additivi ed enzimi alimentari oppure con altri sistemi, devono indicarlo.
L’operatore è tenuto a utilizzare il termine «pesce ricomposto».
Contrassegno di identificazione:
Il nome del paese, il numero di riconoscimento dello stabilimento di produzione e il marchio CE, o la sua traduzione in altre lingue dell’UE, devono figurare quando l’alimento è prodotto nell’UE.
Per i prodotti importati sono obbligatori soltanto il nome del paese e il numero di riconoscimento dello stabilimento di produzione.
Modalità di presentazione delle informazioni obbligatorie ai consumatori
Le informazioni obbligatorie devono essere rese disponibili e facilmente accessibili.
Sui prodotti preimballati appaiono direttamente sull’imballaggio o su un’etichetta a esso apposta.
Per i prodotti non preimballati disciplinati dal regolamento OCM le informazioni possono essere fornite in vari modi, ad esempio su etichette, cartelloni, poster e simili.
Le informazioni sono apposte in un punto evidente in modo da essere facilmente visibili, chiaramente leggibili ed eventualmente indelebili.
Esse non sono in alcun modo nascoste, oscurate, limitate o separate da altre indicazioni scritte o grafiche o altri elementi suscettibili di interferire.
Le informazioni devono essere stampate sull’imballaggio o sull’etichetta in modo da assicurare chiara leggibilità, in caratteri la cui parte mediana (altezza della x) è pari o superiore a 1,2 mm.
Nel caso di imballaggi o contenitori la cui superficie maggiore misura meno di 80 cm2, l’altezza della x della dimensione dei caratteri è pari o superiore a 0,9 mm.
La denominazione completa dell’alimento e il peso netto devono comparire nello stesso campo visivo
“E’ qualunque marchio commerciale o di fabbrica, segno, immagine o altra rappresentazione grafica scritto, stampato, stampigliato, marchiato, impresso in rilievo o a impronta sull’imballaggio o sul contenitore di un alimento o che accompagna tale imballaggio o contenitore.”
(Art. 1 Reg. 1169/2011)
Il Reg. 1169/2011 stabilisce le norme per la corretta compilazione dell’etichetta, regole che tutelano la sicurezza del consumatore, la trasparenza e la leggibilità delle informazioni per garantire il consumo di alimenti sani ma anche per aiutarci a fare scelte consapevoli e sicure
Vediamo quali sono le novità introdotte dal Regolamento 1169/2011
Dichiarazione nutrizionale obbligatoria
Questa norma nasce dalla necessità di contrastare obesità, sovrappeso ma anche molte malattie riconducibili ad una dieta squilibrata
L’etichettatura nutrizionale è obbligatoria per tutti i prodotti alimentari preconfezionati (salvo alcuni prodotti soggetti al solo processo di maturazione, l’acqua, altri prodotti non trasformati, e le mini-confezioni la cui superficie più ampia sia inferiore a 25 cm2) che dovranno riportare in un unico campo visivo una tabella nutrizionale con i valori di energia (kcal o kj) e le indicazioni relative a grassi, acidi grassi saturi, carboidrati, proteine, zuccheri, sale
Allergie in evidenza
La necessità di informare i consumatori riguardo ad ingredienti che possano causare disturbi dovuti ad intolleranze alimentari ha portato all’obbligo di evidenziare gli allergeni mediante un carattere, uno sfondo o stile diverso in modo da renderli chiaramente distinguibili dagli altri ingredienti
L’obbligo si estende anche ai prodotti alimentari venduti nel circuito della ristorazione
Migliore leggibilità delle informazioni obbligatorie
Allo scopo di migliorare la leggibilità dell’etichetta vengono riconsiderate le dimensioni del carattere, lo spessore, il colore e il contrasto tra scritta e sfondo
Origine e provenienza espresse in modo chiaro
L’indicazione del paese di origine o del luogo di provenienza è obbligatoria ed è importante che le informazioni contenute nell’etichetta non inducano a credere che l’alimento abbia un differente paese d’origine o luogo di provenienza
Denominazione di vendita
La denominazione dell’alimento comprende, o è accompagnata, da un’indicazione dello stato fisico nel quale si trova il prodotto, o dello specifico trattamento che ha subito (ad es. “liofilizzato, surgelato, concentrato”)
Vengono introdotte le seguenti denominazioni:
Prodotto decongelato
Carne o pesce ricomposto
Acqua aggiunta a carne o pesce
Ingrediente sostitutivo
Involucro non edibile (per gli insaccati)
Responsabilità degli operatori
Vengono introdotte le responsabilità dei vari operatori del settore alimentare lungo l’intera catena di approvvigionamento
Le informazioni riportate sul prodotto o sull’imballaggio o trasmesse in pubblicità:
non devono indurre in errore i destinatari;
devono essere precise, chiare e facilmente comprensibili;
non devono attribuire proprietà di guarigione o prevenzione di malattie
Estensione del campo di applicazione
Il regolamento estende l’obbligo a tutti i prodotti destinati al consumatore finale
Sono compresi anche i prodotti che vengono preparati da ristoranti, mense e catering o venduti a distanza
Software per la stampa di etichette alimentari
Il processo di gestione dell’etichetta come abbiamo visto è molto articolato, la compilazione della tabella nutrizionale prevede il ricorso ad analisi di laboratorio o a banche dati pubbliche, il layout di stampa deve avere una grafica precisa e trasparente per il consumatore.
Esistono diversi software che assistono le procedure per la corretta progettazione e composizione di un’etichetta alimentare conforme alla normative 1169/2011. Questi software consentono un’ottimizzazione dei costi pur garantendo un rigoroso protocollo di creazione dell’etichetta
Stampanti di etichette
Oltre a riportare le informazioni indispensabili al rispetto del Regolamento 1169/2011, le etichette dei prodotti alimentari devono essere personalizzate con marchi ed immagini, codici a barre, numerazioni progressive, date di produzione e di scadenza, codici relativi al lotto ed altri dati variabili.
Le stampanti a trasferimento termico o termiche permettono la stampa di etichette alimentari in modo autonomo ed in quantità necessaria a soddisfare le proprie esigenze produttive senza ricorrere a spese tipografiche eccessive
Qui trovate una guida per l’acquisto di una stampante di etichette.
La grande varietà di materiali disponibili per la stampa di etichette consente di effettuare un’etichettatura di qualità e durevole nel tempo