Avete un lettore di codice a barre e non riuscite a leggere il codice di un gratta e vinci?
Il codice a barre dei gratta e vinci è un Interleaves 2/5 a lunghezza fissa pari a 24 numeri, la cui lettura potrebbe non essere abilitata sul vostro lettore.
L’interleaved 2/5 è un codice insidioso e per una corretta acquisizione del codice il lettore deve essere opportunamente programmato.
Quindi come primo passo dovete procurarvi il manuale di programmazione del lettore o il software di configurazione.
Diffidate dai lettori economici e di marche sconosciute: la programmazione potrebbe rivelarsi una impresa complessa se non si dispone di una documentazione adeguata e chiara a supporto del lettore.
I più importanti costruttori di dispositivi di identificazione automatica, come Zebra, Datalogic, Honeywell, Opticon, mettono a disposizione degli utenti manuali e strumenti software di configurazione.
Per la lettura del codice a barre Interleaved 2/5 come primo passo è necessario abilitare la simbologia 2/5 sul lettore.
A questo punto, se ancora non siete riusciti a risolvere il problema della lettura, bisogna impostare la lunghezza minima e massima del codice a barre.
Potete, ad esempio, impostare lunghezza minima 22 e massima 24.
Ultimata la programmazione il codice a barre dovrebbe essere acquisito senza problemi
Ti occorre un lettore di codici a barre pre-configurato per la lettura dei gratta e vinci?
Vi è mai accaduto di utilizzare un lettore di codice a barre che riesce a leggere alcuni codici, mentre altri non li decodifica?
Molto probabilmente il lettore non è configurato per la lettura di alcuni codici.
Anche per gli esperti del settore capire la famiglia del codice a barre da decodificare non è semplice se non si dispone di uno strumento di verifica.
Apparentemente i codici a barre sembrano tutti uguali, una sequenza di barre verticali con spessore differente e in alcuni casi una serie di numeri e lettere riportati sotto il codice.
In realtà, la sequenza di barre e spazi con spessori differenti è la rappresentazione grafica di algoritmi complessi che garantiscono una decodifica corretta.
Esistono differenti decine di codici a barre lineari simili, ma non uguali: ad esempio se un lettore è stato configurato per leggere solamente i codici a barre di tipo Ean 13 e Code 39, anche se emetterà il raggio, non leggerà mai un Interleaved 2 di 5 o il Codice 128.
Pertanto, quando un lettore non legge una specifica tipologia di codici è necessario verificare se il lettore sia stato abilitato per leggere quella determinata famiglia di codici.
Come primo passo dobbiamo identificare la tipologia di codice a barre che dobbiamo scansionare.
Molto spesso alla domanda “Quale codice a barre devi leggere?” la risposta è “non lo so”.
Questo invece deve essere considerato il punto di partenza.
Per scegliere correttamente un lettore è fondamentale conoscere la tipologia del codice che deve essere letto.
I lettori non sono tutti uguali, hanno performance di lettura e di configurazione che potrebbero non adattarsi alle specifiche esigenze.
Vediamo come riconoscere il tipo di codice a barre, anche se non si dispone di un verificatore.
Dobbiamo installare sul nostro smartphone un’app che legga il codice e descriva il contenuto e la famiglia di appartenenza del codice.
Sia per Apple che per Android ne trovate tantissime gratuite.
Una volta avviata l’App, con la fotocamera inquadriamo il codice come in foto.
Attendiamo qualche istante finché l’App non restituisce li valore del codice letto e la famiglia di appartenenza
Nell’esempio raffigurato l’App mostra la decodifica 8025916116418 e restituisce come formato di codice l’ EAN13.
A questo punto, conoscendo la famiglia del codice a barre, attraverso il manuale del lettore potete procedere ad una corretta configurazione dei parametri di lettura
Per maggiori informazioni su lettori di codici a barre o configurazioni potete contattarci ai nostri riferimenti.
Amazon, eBay, Alibaba e altre piattaforme digitali preferiscono lavorare con venditori che utilizzano il codice a barre, perché rende più semplice ed efficiente la gestione logistica dei prodotti.
L’utilizzo del codice a barre sui prodotti porta benefici per i venditori ma anche per gli acquirenti.
Oggi molti consumatori fanno le loro ricerche online tramite codice a barre, di conseguenza apporre un codice univoco comporta la rintracciabilità e l’identificazione del prodotto che si vende con un conseguente aumento di visibilità dei prodotti nei motori di ricerca di vendita online.
Quindi quali sono i passi da seguire per vendere online se non si possiede il codice a barre?
1° PASSO
Verificare che il prodotto che si vuole vendere non sia già dotato di codice a barre.
Solitamente il proprietario del marchio è responsabile del codice a barre del prodotto.
Quindi se ad esempio si rivendono smartphone, tablet, elettrodomestici questi prodotti avranno già assegnato un codice barre dalle case costruttrici: in questo caso non dovrai fare nulla e potrai utilizzare lo stesso codice a barre presente sul bene.
Se il prodotto che devi vendere online ha già un codice a barre GS1 (EAN) e vuoi scoprire a quale azienda è stato assegnato, lo puoi cercare su GEPIR
I codici rilasciati dall’ Indicod-Ecr sono gli unici riconosciuti ufficialmente dal sistema di codifica mondiale GS1 e ti danno garanzia di venire accettati dalla grande distribuzione e online senza problemi.
Puoi richiedere i codici a barre online effettuando l’iscrizione al seguente link
GS1 Italy ti assegnerà un pacchetto di 1000 codici GS1 (EAN) univoci.
A questo punto dovrai assegnare un codice a ciascun prodotto della tua anagrafica, ricordandoti che ogni prodotto e ogni sua variante deve avere un suo codice.
GS1 Italy (nuova denominazione di Indicod-Ecr) è l’unico ente in Italia autorizzato a rilasciare i codici a barre GS1 (EAN)
I codici assegnati da GS1 Italy ti permettono l’univocità dell’identificazione senza errori dei tuoi prodotti in Italia e nel resto del mondo e includono la tua azienda nel registro internazionale delle imprese utilizzatrici dello standard GS1.
Quindi attenzione a comprare pacchetti di codici EAN da società non autorizzate a rilasciare codici EAN.
I codici rilasciati da enti non autorizzati, apparentemente simili a quelli di GS1 Italy, non partecipano al sistema di regole globali standard GS1 e sono numeri inventati senza alcun conoscibile criterio di attribuzione.
2°PASSO
Dopo aver ottenuto i codici dall’Indicod bisogna acquistare gli strumenti hardware e software per la stampa delle etichette con codice a barre da applicare sui prodotti.
Dovrai assegnare un codice a ciascun prodotto della tua anagrafica: ricordati che ogni prodotto e ogni sua variante (per colore, taglia, ingrediente, dimensione) deve avere un suo codice.
Quindi ad ogni tuo prodotto e ad ogni sua variante dovrai associare un codice diverso fornito dall’ Indicod, facendo attenzione a seguire le linee guida dettate dallo standard GS1.
Puoi scaricare la guida al corretto utilizzo dei codici a barre GS1 al seguente link
Per effettuare un acquisto commisurato alle tue esigenze è fondamentale analizzare i requisiti necessari a soddisfare le necessità di stampa che variano in relazione a una serie di fattori specifici dell’applicazione:
tipologia di materiale e dimensione dell’etichetta che si vuole stampare
volume di stampa
layout grafico
ciclo di vita dell’etichetta: quanto deve durare? dove deve essere applicata? l’etichetta viene esposta all’esterno? è soggetta a condizioni climatiche avverse o a solventi e detergenti?
In questa fase è consigliabile farsi guidare nella scelta da figure professionali che abbiano la competenza e l’esperienza per aiutarti a selezionare la soluzione adatta per ottenere una stampa di qualità e durevole.
L’identificazione automatica tramite l’utilizzo del codice a barre è utilizzata in ogni settore dalle piccole e medie imprese alle più importanti strutture industriali.
Esistono diverse tecnologie per la stampa del codice a barre sia per l’imballo primario che secondario.
Analizziamo quale metodologia si adatta meglio alle diverse esigenze operative, in funzione del:
supporto da stampare
durata della stampa
qualità e risoluzione di stampa
volume di stampa
1. Stampa termica
La stampa termica diretta richiede l’uso di un’etichetta in materiale termico, cioè sensibile al calore della testina che provoca un cambiamento di colore sul materiale per creare l’immagine stampata
Vantaggi:
Semplicità nella gestione del materiale di consumo costituito solamente da etichette o ticket in carta termica
Buona qualità di stampa del testo e del codice a barre
Velocità di stampa elevata per qualsiasi esigenza
Disponibilità di modelli sia desktop che industriali per ambienti ostili
Svantaggi:
Scarsa longevità delle etichette a causa della sensibilità al calore, ai raggi UV, all’attrito e ai solventi
Stampa monocromatica solo in colore nero
Poca varietà di materiali
Maggiore usura della testina termica che è a contatto diretto con l’etichetta e quindi richiede una sostituzione più frequente
Conclusione
Un’ottima soluzione per la stampa di informazioni variabili che devono resistere solo per un breve periodo di tempo (da pochi giorni a poche settimane) e che non subiscono l’influenza di fonti di calore, raggi UV e detergenti.
La stampa a “trasferimento termico” è una metodologia che riscalda un nastro inchiostrato e trasferisce l’informazione su un’etichetta o un cartellino.
Vantaggi:
Stampanti progettate per qualsiasi ambiente sia office che industriale
Possibilità di stampare su numerosi supporti di stampa: carta, materiale sintetico o tessile
Maggiore durata della testina di stampa grazie al “back-coating” del nastro che fornisce una protezione ai dot
Ottima qualità di stampa del codice a barre e dei testi anche a velocità elevate
A seconda del nastro selezionato, il trasferimento termico offre eccellenti livelli di resistenza all’abrasione, alla luce, alla temperatura sia alta che bassa e ai solventi
Due materiali di consumo da gestire: l’etichetta e il nastro
Le informazioni stampate sono leggibili sul nastro inchiostrato utilizzato che può dar luogo a problemi sulla privacy
Stampa monocromatica
Conclusione
Il trasferimento termico soddisfa le esigenze di applicazioni molto diverse: dalla soluzione a basso costo con una breve durata di conservazione alla soluzione a lunga durata e ad alta resistenza.
È la tecnologia più utilizzata per la stampa di etichette con codice a barre
3. Stampanti laser multifunzione
Le stampanti laser sono molto diffuse nelle aziende per la stampa di qualsiasi tipo di documento.
La tecnica consiste nell’utilizzare le proprietà elettrostatiche dell’inchiostro in polvere (toner) per trasferirlo sul supporto di stampa.
Questa tecnologia si basa su 3 componenti fondamentali: il laser, il toner ed il tamburo fotosensibile
Vantaggi:
Alta qualità di stampa
Possibilità di stampare a colori
Ampia gamma di modelli disponibili sul mercato
Costo contenuto delle stampanti
I fogli di etichette sono facilmente reperibili
Svantaggi:
Scelta limitata delle etichette, disponibili in pochi formati e con adesivi standard che si staccano facilmente
Costo molto elevato dei materiali di consumo
Spreco di etichette non stampate quando la quantità di stampa non corrisponde al numero di etichette presenti nel foglio
Non adatto all’uso in ambienti industriali
Conclusione
Nelle aziende le stampanti laser possono essere utilizzate per la stampa occasionale di etichette, ma la tecnica non è adatta per la stampa continuativa e sistematica
4. Marcatori ad alta risoluzione
Molti produttori stanno investendo in questa tecnologia che risulta essere vincente ed economica per adattarsi sempre di più a qualsiasi esigenza di mercato.
È una tecnologia molto diffusa per la marcatura di data, lotto, codice a barre e dati variabili
Vantaggi:
Investimento iniziale contenuto
Sistema plug&play
Elevata velocità di stampa
Alta risoluzione con un’ottima qualità e precisione di stampa di codici a barre, loghi e testi alfanumerici
Stampa diretta su imballi primari e secondari, sia su superfici porose che non porose (carta, alluminio, film flessibile, astucci plasticati, etichette pre-stampate)
Svantaggi:
Stampa a contatto
Tecnologia di stampa non adatta su superfici polverose e umide
Scarsa resistenza ai solventi e alle abrasioni
Conclusione
È una tecnologia particolarmente adatta per la stampa diretta di codici a barre e piccoli caratteri su numerosi supporti. Tuttavia, è consigliabile effettuare dei test di stampa sulla superficie per verificare la qualità e la resistenza
5. Marcatori laser
Questa tecnologia utilizza il calore prodotto da un raggio laser per incidere il materiale irradiato. Questa tecnica è ampiamente usata per marcare bottiglie di plastica e oggetti di metallo.
Se il codice a barre sull’etichetta non viene letto, uno dei problemi potrebbe essere l’orientamento della stampa.
A volte i codici a barre, per questioni di spazio o di layout grafico, vengono stampati verticalmente (ladder style) e questo potrebbe compromettere la corretta decodifica del codice da parte del lettore.
Perché il codice non viene letto?
A causa del modo in cui funziona una stampante per etichette l’orientamento del codice a barre sull’ etichetta incide sulla qualità e la leggibilità del codice.
I codici stampati verticalmente possono presentare una bassa qualità di stampa perché gli elementi riscaldanti della testina termica si riscaldano e si raffreddano in modo molto rapido, ma non simultaneamente e non uniformemente, creando delle irregolarità sulle barre del codice
Invece, quando il codice a barre viene stampato orizzontalmente (picket fence style) le linee del codice sono nitide e uniformi, rendendo il codice più facile da scansionare.
Questo problema si amplifica quando si deve stampare un codice ad elevata densità e con le barre molto ravvicinate tra loro.
Per evitare problemi di lettura la pratica più indicata è ovviamente la stampa orizzontale del codice.
Qualora non fosse possibile si può cercare di ottenere una stampa più risoluta e nitida agendo su tre fronti:
regolare temperatura e velocità di stampa opportunamente
utilizzare dei materiali di stampa più nobili. La qualità del materiale utilizzato per le etichette incide sulla qualità di stampa, ma anche sulla durata della testina di stampa
utilizzare ribbon di qualità cera-resina o resina
Conclusioni
Quando si stampano codici a barre con orientamento verticale, prima di procedere con la stampa definitiva, è consigliabile effettuare dei test di lettura del codice o, ancora meglio, utilizzare dei verificatori di codice a barre.
L’EAN 13 è un codice a barre lineare utilizzato per l’identificazione dei prodotti nella grande distribuzione.
La funzione del codice EAN 13 è quella di rappresentare il codice numerico di ogni articolo in un formato leggibile automaticamente da un lettore di codice a barre, quindi rappresentato da una successione di barre e spazi.
COME È COMPOSTO L’ EAN 13
Un simbolo EAN è composto da un codice di identificazione a 13 cifre e rappresenta in modo univoco il prodotto.
Le cifre che compongono i codici EAN 13 riportano le informazioni su:
lo stato di provenienza del prodotto
l’azienda produttrice
la referenza del prodotto
L’ultima cifra è la cifra di controllo calcolata automaticamente dal software di generazione del codice a barre
In sintesi, l’EAN 13 è una famiglia di codice a barre che rappresenta 13 cifre così distinte:
9 cifre per il prefisso aziendale (prefisso aziendale GS1)
3 cifre per il codice prodotto
1 cifra di controllo
COME E DOVE ACQUISTARE L’EAN
Per ottenere l’EAN per i prodotti della propria azienda bisogna richiedere il prefisso aziendale iscrivendosi all’organizzazione GS1 Italy.
Il prefisso aziendale GS1, costituito dalle prime 9 cifre del codice a barre, è un numero univoco che identifica internazionalmente il proprietario del marchio.
Queste prime 9 cifre saranno la parte fissa del codice EAN 13 e rappresentano la propria azienda. A queste 9 cifre si aggiungono 3 cifre, da 000 a 999, che identificano 1.000 prodotti differenti.
L’ultima cifra è la cifra di controllo che serve per verificare la correttezza del codice
GS1 è l’organismo internazionale che coordina la diffusione e la corretta implementazione dello standard GS1 e rappresenta l’unico ente in Italia autorizzato a rilasciare i codici a barre GS1
L’iscrizione può essere fatta direttamente sul sito compilando il form online al seguente indirizzo https://gs1it.org/iscriviti/
Dopo l’adesione GS1-Italy invierà per e-mail un pacchetto base di 1000 numeri GS1 (EAN) da assegnare ai prodotti.
Ogni prodotto e le sue varianti devono avere codici EAN differenti.
Ad esempio se produciamo marmellata di albicocche e la distribuiamo in vasetti da 500 gr e da 750 gr dobbiamo attribuire due codici EAN 13 differenti, uno al vasetto da 500 gr e l’ altro al vasetto da 750 gr
DIMENSIONI EAN 13
Affinché il codice a barre venga letto correttamente lungo tutte le fasi del suo passaggio nella filiera distributiva, deve essere generato e stampato rispettando le dimensioni richieste per la simbologia.
I simboli EAN hanno una relazione fissa tra base ed altezza. Quando una dimensione è modificata, l’altra dimensione deve essere alterata in misura proporzionale.
È sempre consigliabile verificare che il layout grafico e la stampa non introducano una deformazione dimensionale che comprometta la scansione del codice
Quiet Zone Sinistra (Zona bianca sinistra) = 3,63 mm
Quiet Zone Destra (Zona bianca destra) = 2,31 mm
Sono consentiti fattori d’ingrandimento compresi tra l’80% ed il 200% delle dimensioni nominali.
COME GENERARE E STAMPARE L’EAN 13
Una volta ottenuto dal GS1 Italy il pacchetto di 1000 numeri bisognerà rappresentarli con il codice a barre EAN 13.
La generazione del codice a barre partendo dalle 13 cifre può essere fatta con dei programmi appositi di generazione del codice o con i programmi utilizzati per la stampa delle etichette.
Se dobbiamo stampare etichette contenenti le informazioni di prodotto e il codice a barre, il metodo più diffuso è il trasferimento termico per le etichette monocromatiche.
I vantaggi della tecnologia di stampa a trasferimento termico sono molteplici e certamente è la soluzione più idonea quando si deve stampare un ‘etichetta ad un solo colore.
Se la stampa è a colori esistono soluzioni altrettanto efficaci a getto d’inchiostro con inchiostri pigmentati che garantiscono una stampa duratura e resistente nel tempo.
In questa fase è fondamentale selezionare la tecnologia di stampa migliore in relazione ad una serie di parametri:
materiale su cui si deve stampare
volume di stampa
dati da stampare
resistenza e durata della stampa
È inoltre importante verificare se il software di stampa è incluso nella stampante e se soddisfa i requisiti di stampa richiesti dalla propria applicazione.
Diversamente se si desidera un’automazione completa del processo di stampa e l’utilizzo di funzioni avanzate per risparmiare tempo e migliorare l’efficienza è necessario considerare un software professionale.
Puoi approfondire l’argomento al seguente articolo
POSIZIONAMENTO DEL CODICE A BARRE SULLA CONFEZIONE
Affinché il codice stampato possa essere letto senza problemi dai comuni lettori è buona norma rispettare alcune linee guida relative al posizionamento del codice sulla confezione
rispettare sempre le quiet zone (zone bianche) ai lati del codice
non posizionare il codice sull’angolo della confezione
assicurarsi che il codice non venga coperto o parzialmente oscurato da altre parti della confezione
posizionare il codice su una superficie regolare in modo che le barre non vengano deformate
È buona norma effettuare dei test di lettura del codice stampato, prima di procedere con la stampa definitiva.
Conclusioni
Quando si deve adottare una soluzione di identificazione automatica con stampa e lettura del codice a barre, vale la pena spendere un po’ di tempo sull’analisi delle proprie esigenze.
Una valutazione corretta di quello che occorre e di come procedere deve essere accompagnata dal consiglio di professionisti del settore, in grado di valutare tecnicamente le esigenze specifiche del vostro processo produttivo.
Un codice a barre è un’immagine leggibile da un lettore usata per rappresentare una serie di dati. Uno scanner di codici a barre decodifica l’immagine e invia i dati a un software dove viene interpretato ed elaborato.
I codici a barre possono essere utilizzati per identificare articoli / prodotti commerciali, ubicazioni, unità di imballo, pallet logistici, cespiti aziendali e beni in una vasta gamma di settori, dalla vendita al dettaglio all’assistenza sanitaria dal magazzino alla produzione.
La maggior parte dei codici a barre vengono utilizzati per identificare un articolo.
I numeri e / o le lettere memorizzate nel codice a barre sono identificatori univoci che, quando letti, possono essere utilizzati da un softwareper ottenere ulteriori informazioni sull’elemento. Il prezzo e la descrizione dell’articolo non sono generalmente memorizzati nel codice a barre. I dati vengono letti dal lettore, inviati a un PC dotato di un software di gestione che controlla il prezzo e la descrizione dell’elemento nel database.
Esistono codici a barre 1D (lineari), come il comune codice EAN13 e codici a barre 2D, come il QR e il Datamatrix
Perché utilizzare il codice a barre?
L’utilizzo di una soluzione di identificazione automatica per la gestione dei processi aziendali porta una serie di vantaggi indiscussi:
migliore accuratezza dei dati e riduzione degli errori
efficienza operativa e rapidità dei processi automatizzati
standardizzazione delle procedure
tracciabilità, rintracciabilità e localizzazione in tempo reale
sicurezza del prodotto e del consumatore
Quanti caratteri possono essere inseriti in un codice a barre?
In funzione del tipo di codice a barre utilizzato, i codici a barre 1D o lineari possono contenere poche decine di caratteri, mentre i codici 2D arrivano a contenere oltre 2.000 caratteri.
Nei codici a barre 1D più si aumentano le informazioni codificate e più la lunghezza del codice aumenta.
Per questo motivo, quando il codice deve contenere molte informazioni è consigliabile utilizzare un codice 2D, come il QR code o il DataMatrix, che possono contenere fino a 2000 caratteri in una dimensione molto contenuta.
Quali devono essere le dimensioni di un codice a barre?
I codici a barre possono avere anche dimensioni molto piccole, se utilizziamo un codice 2D è possibile arrivare ad una dimensione minima di 3 mm quadrati. Tuttavia, sui codici di dimensioni molto ridotte bisogna tenere presente alcune considerazioni determinanti:
un codice di dimensioni piccole limiterà la quantità di caratteri utilizzati
la stampa di un codice molto piccolo richiederà l’utilizzo id stampanti ad alta risoluzione per mantenere la leggibilità del codice. La risoluzione delle stampanti di codice a barre è un’opzione che ha un costo maggiore
il codice più è piccolo e più è difficile da leggere da un lettore standard e si dovrà ricorrere ad ottiche più performanti come le ottiche HD (High Density)
Quanti tipi di codici esistono?
Sono state create centinaia di simbologie di codici a barre, ma sono comunemente utilizzate meno di due decine. Ogni simbologia ha il proprio modello di barre e spazi e le proprie regole per la codifica dei dati. Esistono due categorie fondamentali di codici: lineari o 1D e bidimensionali o 2D.
I codici lineari codificano i dati in barre e spazi in una singola riga, come il codice 128, l’EAN13, il codice 39, l’interleaved 2 di 5, etc
I codici bidimensionali codificano i dati in una dimensione aggiuntiva. I due tipi principali di codici 2D sono simbologie impilate e matriciali. Le simbologie impilate assomigliano a più simboli lineari impilati uno sopra l’altro. Le simbologie a matrice sono rappresentate da blocchi o linee disposte in una griglia.
Quale tipologia di codice è meglio utilizzare?
La varietà di famiglie di codici a barre disponibili consente di trovare una simbologia che soddisfi le proprie esigenze. Le variabili più importanti che determinano la simbologia più idonea sono:
la quantità di dati che devono essere codificati
lo spazio disponibile per stampare il codice a barre
il tipo di dati da codificare
Ad esempio, se si deve gestire il processo logistico del proprio magazzino, allora la scelta della famiglia di codice da utilizzare è soggettiva. In questo caso è necessario analizzare le esigenze individuali per quanto riguarda il tipo di dati da codificare (stringa numerica o alfanumerica) e lo spazio a disposizione per stampare il codice.
Consiglio
Il codice 128 codifica tutti i 128 caratteri ASCII, ovvero lettere e numeri, ma anche punteggiatura, simboli e molto altro. E’ un codice adatto a rappresentare stringhe di dati in una forma molto compatta e permette di inserire una quantità superiore di dati nello stesso spazio rispetto ai codici a barre standard lineari.
Se invece bisogna rispettare uno standard richiesto dal settore o da un cliente, allora è necessario uniformarsi alle specifiche del codice a barre richiesto.
Se vuoi vendere i prodotti nella grande distribuzione devi aderire al sistema GS1 (EAN) effettuando un’iscrizione al seguente link http://gs1it.org/iscriviti/
I codici a barre GS1 (EAN) assegnati da GS1 Italy (nuova denominazione di Indicod-Ecr) sono gli unici riconosciuti ufficialmente dal sistema di codifica mondiale GS1 e che ti danno la garanzia di venire accettati dalla grande distribuzione e online senza problemi.
Qualora si debbano codificare molte informazioni ma lo spazio è ristretto, si può valutare l’utilizzo di un codice 2D. Quando si utilizza un codice bidimensionale è necessario utilizzare lettori 2D in grado di scansionare i codici bidimensionali.
È necessario l’utilizzo di un software specifico per utilizzare uno scanner?
Gli scanner di codici a barre non richiedono alcun software o driver per funzionare correttamente. I lettori possono essere configurati per lavorare in emulazione tastiera e verranno riconosciuti dal PC come un dispositivo di input e quindi il dato scansionato dal lettore è come se fosse digitato dalla tastiera
Quanto deve essere grande il volume di affari della tua azienda per introdurre un sistema di identificazione automatica attraverso il codice a barre?
Cosa occorre per implementare una soluzione automatica per fare un inventario o per velocizzare le operazioni in cassa? Quali sono i benefici?
Vediamo quali sono i primi passi per iniziare per introdurre il codice a barre nei tuoi processi aziendali
Come ottenere il codice a barre per la tua azienda?
A meno che tu non debba vendere i tuoi prodotti nella grande distribuzione, l’utilizzo del codice a barre non è una scelta obbligatoria, ma che puoi certamente prendere in considerazione se:
Gestisci un’attività basata sulla vendita dei prodotti
Hai un magazzino di prodotti da gestire
Hai bisogno di conteggi precisi dell’inventario
Hai più locazioni di vendita o più magazzini
Devi tenere traccia della movimentazione dei prodotti
Lavori con altri fornitori
Vuoi prepararti per la crescita
Vuoi apparire più professionale
> Se vuoi vendere i prodotti nella grande distribuzione devi aderire al sistema GS1 (EAN) effettuando un’iscrizione al seguente link http://gs1it.org/iscriviti/
I codici a barre GS1 (EAN) assegnati da GS1 Italy (nuova denominazione di Indicod-Ecr) sono gli unici riconosciuti ufficialmente dal sistema di codifica mondiale GS1 e che ti danno la garanzia di venire accettati dalla grande distribuzione e online senza problemi.
> Se vendi i prodotti direttamente ai consumatori e ti occorre un codice per gestire il tuo magazzino, puoi utilizzare qualsiasi codice generato con il programma di creazione delle etichette venduto insieme alla stampante o generato dal tuo gestionale aziendale.
Crea una convenzione di codifica personalizzata e applicala ad ogni codice a barre creato. Scegli un codice compatto e che possa rappresentare la codifica che hai scelto per i tuoi prodotti.
Come ti aiuta il codice a barre? Quali sono i benefici?
Eliminazione degli errori
La digitazione manuale di una serie di numeri e lettere che identificano i tuoi prodotti è un’operazione vulnerabile che espone la tua azienda ad imprecisioni ed errori.
Ogni volta che devi tracciare un prodotto, fare un carico o uno scarico di magazzino o fare un inventario si corre il rischio di premere sul PC il tasto sbagliato.
L’immissione manuale dei dati porta in media ad un errore ogni 300 caratteri inseriti. Se la sequenza di numeri e/o lettere codificata con un codice barre la leggi con un lettore, riduci drasticamente la probabilità di errore
Risparmio di tempo
L’immissione manuale dei dati richiede molto tempo e attenzione. L’utilizzo di strumenti come lettori di codice a barre e stampanti di etichette velocizzano tutti i processi di gestione dei prodotti
Di cosa hai bisogno per implementare un sistema di tracciabilità e gestione magazzino?
La diffusione del codice a barre come sistema di identificazione e tracciabilità ha portato ad una riduzione dei costi dei dispositivi necessari ad implementare una soluzione completa.
Stampanti di etichette e cartellini a trasferimento termico desktop sono la soluzione ideale per iniziare ad etichettare i prodotti di una piccola-media attività.
È consigliabile scegliere un dispositivo di un brand conosciuto e affidabile, in grado di fornire driver aggiornati per qualsiasi sistema operativo, tutorial, manuali, assistenza e pezzi di ricambio.
Solitamente le stampanti sono dotate di un software per la generazione del codice a barre, la creazione del layout dell’etichetta e la stampa
Etichette e/o cartellini
Le etichette e i cartellini esistono in una gamma praticamente infinita di dimensioni e materiali.
È fondamentale effettuare una scelta idonea alla propria applicazione, selezionando la tipologia di materiale più adatto alle specifiche esigenze.
Esiste una soluzione di etichettatura per qualsiasi applicazione e settore: etichette per magazzino, etichette per prodotti esposti all’esterno o all’acqua e a sostanze aggressive, etichette resistenti al calore, etichette di spedizione o per il settore food.
Nella prima fase è importante farsi consigliare da personale esperto che possa guidarci nella scelta migliore
Le stampanti di marchi leader del settore, come Zebra, Intermec, Toshiba forniscono con la stampante la versione base di un software di etichette. Per una piccola/media attività le funzioni offerte dal software sono sufficienti per gestire tutto il processo di stampa delle etichette:
generazione del codice a barre
creazione del layout dell’etichetta con inserimento di testi, loghi, immagini
stampa delle etichette
Qualora fossero necessarie funzioni avanzate come l’accesso ad un database esterno si può acquistare la versione Professional o Enterprice
Lettori di codice a barre
Il costo dei lettori di codici a barre negli ultimi anni si è notevolmente abbassato.
Sul mercato ci sono lettori di codici a barre 1D o 2D per qualsiasi esigenza operativa:
Anche per la scelta del lettore è consigliabile acquistare un modello di un brand leader di mercato in grado di garantire performance di lettura ottimali su qualsiasi tipologia di codice, assistenza, manuali di configurazione e documentazione.
Risparmiare pochi euro per trovarsi con un dispositivo che non riesce a decodificare correttamente le letture o che crea problemi di installazione rallenterà i vostri processi aziendali generando perdita di tempo e denaro.
Li vediamo non solo sui prodotti in vendita al supermercato e nei negozi, ma anche sui computer, sulle stampanti e qualsiasi attrezzatura tecnologica che troviamo nelle aziende e nelle nostre case, all’interno di qualsiasi capo di abbigliamento nell’etichetta di composizione dell’indumento, sulle bottiglie di vino e su qualsiasi altra bevanda.
I codici a barre sono praticamente ovunque e su qualsiasi oggetto: sono indispensabili per la tracciabilità e la rintracciabilità ma sono noiosi e anonimi!!!
Allora perché non dargli anche un connotato estetico oltre che funzionale?
Un codice a barre artistico e originale dona alla confezione un’immagine unica, personalizzata, mantenendo l’aspetto funzionale legato alla tracciabilità del prodotto.
Un codice creativo deve essere però realizzato rispettando lo standard della famiglia di codice utilizzato, in altre parole deve essere creato in modo che sia scansionabile da qualsiasi lettore di codice a barre.
Un codice a barre creativo e personalizzato rende la confezione attraente e comunicativa.
Bisogna però porre un’attenzione particolare alla qualità del codice stampato
Infatti la stampa dei codici a barre sulle confezioni o sulle etichette dei prodotti richiede la generazione di un codice a barre di qualità eccelsa.
A prescindere dal tipo di stampa che si utilizzerà è necessario il rispetto di determinati parametri specifici del codice utilizzato: struttura del simbolo e dei dati, larghezza ed altezza del codice, quiet zone, fattore d’ingrandimento.
È necessario quindi generare un file vettoriale del codice a barre utilizzabile per la successiva creazione grafica senza perdita di qualità e conforme agli standard internazionali.
Successivamente si procede all’ideazione ed elaborazione grafica per la stampa.
Come ultimo passo la qualità del codice deve essere certificata da un”verificatore” di codice a barre.
Il verificatore ci assicurerà che la qualità del codice stampata sarà leggibile da qualsiasi lettore
Un codice 1D o monodimensionale è composto da una sequenza di linee parallele di diverso spessore. Per ottenere prestazioni ottimali di lettura il codice dovrebbe essere stampato con il massimo contrasto, quindi codice nero su sfondo bianco. Inoltre devono essere rispettate le quiet zone (zone bianche) ai lati del codice per consentire una corretta interpretazione del codice da parte del lettore.
Esempi di codici a barre 1D sono: Codice 128, EAN,UPC, Interleaved 2 di 5, codice 39, GS1
Un codice bidimensionale ha solitamente la forma di un quadrato costituito da un insieme di piccoli quadrati bianchi e neri, un po’ come una scacchiera con una trama irregolare. Simbologie comuni di codici 2D sono: Datamatrix, QR Code, PDF417
I codici 2D sono in grado di memorizzare molti più dati di un codice a barre lineare. Un elemento chiave di differenziazione nella scelta tra i due è la provenienza del dato da codificare. I codici a barre 1D sono limitati alla codifica di una stringa di massimo 20-25 caratteri e per associare le informazioni sul prodotto specifico hanno bisogno di fare riferimento a un database.
Diversamente i codici 2D sono in grado di memorizzare fino a 2.000 caratteri e quindi il codice stesso può contenere tutte le informazioni del prodotto senza fare riferimento a un database. Questo aspetto lo rende estremamente comodo per la tracciabilità e il controllo in applicazioni stand- alone, in cui non è possibile effettuare un accesso a database e al software gestionale dell’azienda.
E’ meglio l’utilizzo di un codice 2D o 1D? Dipende dall’applicazione. A seconda del compito che deve svolgere il codice, queste 2 forme di codici soddisfano esigenze diverse e ognuno ha i suoi vantaggi.
I codici 1D sono adatti per l’identificazione di prodotti le cui informazioni cambiano frequentemente. In questo caso il codice 1D che identifica il prodotto sarà l’elemento di collegamento al database che contiene i dati dinamici variabili sul prodotto, come ad esempio il prezzo, la descrizione,ecc…
I codici 2D invece, in virtù della capacità di codificare una gran quantità di caratteri, possono essere dei codici “parlanti” e quindi contenere tutte le informazioni necessarie all’identificazione del prodotto
Vediamo alcune applicazioni in cui può essere conveniente l’utilizzo di un codice 2D
> Spesso si vedono etichette che contengono molti codici lineari, oppure sullo stesso prodotto diverse etichette ognuna con il suo codice lineare.
Invece di utilizzare codici a barre multipli può essere opportuno utilizzare un singolo codice bidimensionale che rappresenti tutti i dati. I vantaggi di questa soluzione sono molteplici:
scansione di un singolo codice
operazione veloce e priva di errori: la scansione di codici lineari molto vicini richiede più attenzione nel puntamento del lettore
dimensione del codice estremamente ridotta
Nel settore medico, farmaceutico, elettromedicale dove la tracciabilità richiede molte informazioni l’implementazione di un codice 2D offre sicuramente un vantaggio
> Poco spazio disponibile sul prodotto per la stampa di un’etichetta con codice lineare: in questo caso l’utilizzo di un codice 2D risolve certamente il problema legato alla dimensione del codice
> Programmi di fidelizzazione o campagne pubblicitarie. Un codice 2D non si limita a codificare informazioni alfanumeriche, ma può contenere indirizzi web, immagini, testi, quindi può veicolare una grande quantità e varietà di dati utili al consumatore che può leggere facilmente il codice con la telecamera del proprio smartphone
Come probabilmente vi siete già accorti, i codici QR sono diventati uno strumento di marketing onnipresente. Riviste, annunci pubblicitari, eventi, brochure hanno un codice QR che porta gli utenti al sito dell’azienda o ai link dei social media per fornire un’esperienza di visualizzazione che crea coinvolgimento, aspettativa e curiosità
> Inventario di magazzino. L’utilizzo di un codice 2D che codifica il prodotto, il lotto, la data, l’ubicazione del prodotto e qualsiasi altra informazione necessaria riduce gli errori e migliora la capacità di gestione dell’inventario. Inoltre la scansione con un lettore omnidirezionale consente agli addetti l’acquisizione del codice da qualsiasi angolazione velocizzando le operazioni logistiche
Per quanto riguarda la lettura di un codice è fondamentale considerare che un lettore di codice a barre laser o con tecnologia linear imager si limita a leggere solamente codici 1D.
Un lettore per codici bidimensionali è in grado di acquisire sia codici bidimensionali che codici monodimensionali, pertanto non dimenticate di selezionare per la lettura un dispositivo che sia in grado di decodificare il codice scelto