Il trasferimento termico è un metodo di stampa monocromatico che utilizza il calore della testina di stampa per fondere un nastro inchiostrante (chiamato ribbon) e trasferirlo sull’etichetta.
È la tecnologia di stampa più veloce, performante ed economica per stampare etichette con codici a barre, lo scopo per cui è nata e che sa fare meglio di qualsiasi altra.
Cosa è possibile stampare a trasferimento termico?
Una stampante a trasferimento termico è un piccolo investimento con un panorama di utilizzi sorprendente, malgrado la semplicità tecnologica.
Le stampanti termiche possono produrre stampe nitide e resistenti su quasi tutti i materiali: carta, carta patinata, polipropilene, poliestere, polietilene, pellicole trasparenti e perfino fettucce tessili in TNT o raso.
L’ampia scelta di colori di stampa, sia opachi sia metallizzati, trasforma questa tecnologia monocromatica in uno strumento utilissimo per creare etichette accattivanti, vivaci o eleganti.
I ribbon metallizzati più comuni sono color oro e argento (disponibili sia in cera che in resina), rosso metal e blu metal (disponibili solo in resina).
Una stampa metallizzata in oro o argento è una nobilitazione irrinunciabile per etichette che esprimono lusso ed eleganza, mentre il rosso e il blu metal danno un’impronta moderna e decisa.
Nastro di stampa in cera o in resina?
La composizione del ribbon di stampa va selezionata in base al materiale su cui stampare.
Esistono ribbon in 3 composizioni: cera, resina e misto cera-resina.
In generale per stampare sulla carta e sui nastri in raso occorre un ribbon in cera, per stampare su materiali sintetici occorre un ribbon in resina.
La composizione mista cera-resina è un ibrido abbinabile a vari supporti.
Come impostare i parametri di stampa per ottenere stampe perfette
Nelle stampanti termiche i fattori che influiscono sulla qualità di stampa sono la temperatura e la velocità di stampa.
Con i ribbon metallizzati la temperatura va calibrata in modo che la fusione del ribbon non sia eccessiva al punto da generare striature cangianti e spalmature disuniformi del colore, a meno che l’effetto cangiante non sia un risultato desiderato.
Generalmente la qualità diminuisce all’aumentare della velocità di stampa quindi, se devi stampare etichette ricche di dettagli e testi con font arzigogolati, è preferibile stampare a velocità intermedie o basse.
Stampanti di etichette a trasferimento termico: non sono tutte uguali
Se vuoi confezionare i tuoi prodotti con etichette minimali ma stampate in modo professionale, devi acquistare una stampante che abbia i giusti requisiti.
Le stampanti a trasferimento termico sono disponibili di varie marche e modelli.
Anche se si sceglie un modello piccolo per stampare poche etichette alla volta (1000 al giorno), una caratteristica che non andrebbe mai sottovalutata per realizzare etichette perfette è la risoluzione di stampa (203 dpi, 300 dpi, 600 dpi).
Per stampare etichette con una grafica raffinata, font sottili o scritti a mano, caratteri ridotti e nitidi, occorre assolutamente una risoluzione di 300 dpi.
Questo perché le testine di stampa hanno dei punti fisici (dot) che entrano in contatto con l’etichetta per trasferire la grafica.
Una testina con risoluzione 203 dpi ha 8 dot per mm mentre una con risoluzione 300 dpi ha 12 dot per mm, una differenza importante per stampare grafiche complesse e ricche di dettagli.
Conclusioni
Il trasferimento termico è la metodologia di stampa più economica per realizzare la laminazione con foil metallici.
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Elisabetta Urbisaglia
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