I motivi per cui un lettore di codice a barre non riesce a decodificare un codice possono essere innumerevoli, ma i più frequenti sono correlati ad errori di stampa del codice, errata struttura dei dati, lettore non correttamente configurato.
Spesso un codice non decodificato da un lettore induce a ipotizzare che la causa sia un malfunzionamento del lettore. In diversi casi è una stampa di scarsa qualità che non consente la decodifica del codice.
Analizziamo i più comuni errori di stampa che rendono il codice non leggibile dai lettori di codice a barre.
CODICE A BARRE STAMPATO TROPPO VICINO AL BORDO DELL’ETICHETTA
I codici a barre richiedono delle quiet zone, ovvero delle zone bianche a destra e a sinistra del codice. La quiet zone dovrebbe essere almeno dieci volte più larga della barra più stretta. Se questo requisito non è rispettato il lettore non riesce a decodificare il codice.
SOLUZIONE: progettare il layout dell’etichetta posizionando il codice in modo che siano rispettate le quiet zone
NEL CODICE E’ PRESENTE UNA LINEA BIANCA ORIZZONTALE O VERTICALE
La presenza di una o più linee sottili bianche che attraversano il codice può generare un errore nella lettura. Linee sottili bianche orizzontali o verticali solitamente indicano la presenza di dot rotti della testina della stampante
SOLUZIONE: cambiare la testina della stampante
DIMENSIONE NON CORRETTA DELLE BARRE CHE RISULTANO TROPPO RAVVICINATE O TROPPO LARGHE
Ogni simbologia di codice è stato progettata secondo uno specifico insieme di regole che stabilisce non solo la codifica (testo trasformato in barre), ma definisce anche le dimensioni delle barre, la distanza tra esse, la dimensione del testo leggibile, le proporzioni e la dimensione complessiva del simbolo utilizzato.
Le barre e gli spazi di un barcode possono avere una certa tolleranza, ma il guadagno o la perdita di larghezza del codice deve comunque rispettare l’insieme di regole della simbologia utilizzata.
CONSIGLIO: se si deve alterare la grandezza del codice non è opportuno ridimensionarlo liberamente ma è preferibile generarlo nuovamente della dimensione necessaria
STAMPA CON POCO CONTRASTO O CON UNA SCELTA ERRATA DEI COLORI
Uno scarso contrasto tra codice e colore dell’etichetta o del materiale sui cui viene stampato il codice può comportare un fallimento della decodifica.
Anche alcune combinazioni di colori possono rendere il codice non leggibile: codice a barre stampato in rosso su sfondo bianco oppure codice a barre rosso su sfondo verde possono produrre errori di lettura.
Anche i codici stampati su superfici riflettenti o substrati metallici possono causare problemi.
SOLUZIONE: la soluzione migliore è sempre stampare un codice nero su sfondo bianco. Qualora non fosse possibile è raccomandabile effettuare dei test di lettura o utilizzare dei verificatori di codici a barre
Solitamente l’acquisto di un marcatore a getto d’inchiostro viene valutato quando i volumi di stampa sono elevati e l’azienda è dotata di una o più linee di produzione.
Quale è la soluzione per le piccole e medie aziende con volumi di produzione bassi? Esiste una soluzione a costo contenuto che possa rispondere ad esigenze di marcatura su dimensione artigianale?
Il marcatore manuale è la soluzione.
Il marcatore manuale consente la stampa a getto d’inchiostro in mobilità ed autonomamente in quanto è alimentato da batterie ricaricabili di grande capacità con ciclo operativo di 6/8 ore
Vantaggi di un marcatore manuale:
Costo contenuto
Installazione semplice e veloce
Alta qualità di stampa
Marcatura in mobilità su oggetti ingombranti
Stampa su superfici porose, semi- porose e non porose
Stampa di codici a barre, caratteri alfanumerici, loghi, data/ora, data di scadenza, lotto, contatori, etc…
Facilità di configurazione e creazione dei messaggi da stampare
Possibilità di creare, salvare e stampare messaggi ovunque e in qualsiasi momento.
La sicurezza alimentare è fondamentale per il nostro benessere: attraverso l’etichettatura il produttore fornisce una corretta e trasparente informazione al consumatore.
Tutta la catena alimentare, dalla produzione alla trasformazione, fino alla distribuzione e vendita degli alimenti, deve garantire il rispetto di una serie di misure previste dalle normative vigenti che preservino la qualità del cibo garantendo al tempo stesso la nostra salute.
I prodotti ittici della pesca e dell’acquacoltura freschi, refrigerati e congelati posti in vendita al dettaglio per il consumo finale debbono essere etichettati con una serie di informazioni obbligatorie per garantire la tracciabilità e la rintracciabilità in tutta la filiera ittica
Vediamo quali sono le informazioni obbligatorie che disciplinano la tracciabilità del prodotto ittico, dal momento della cattura alla prima vendita
Denominazione commerciale e nome scientifico della specie
Tutti i prodotti ittici devono essere commercializzati con un’appropriata identificazione ovvero la DENOMINAZIONE OBBLIGATORIA IN LINGUA ITALIANA accompagnata dal NOME SCIENTIFICO
Metodo di produzione
Deve essere indicato il metodo di produzione: ad esempio “pescato in mare…” oppure ” allevato…”
Per i miscugli di specie identiche ottenute con metodi di produzione diversi occorre indicare il metodo di produzione di ogni partita
Zona di cattura e paese di produzione
Deve essere indicata la zona dove è stato catturato il pesce
Per il pesce allevato deve essere indicato il paese di produzione
Per i miscugli di specie identiche catturate in zone di cattura diverse o raccolte in paesi di allevamento differenti si devono indicare almeno la zona della partita con quantità maggiore e deve essere indicato che i prodotti provengono da zone/ diverse
NotaLa zona di cattura non è più indicata con un codice alfanumerico (es. Zona FAO n 18) ma con la denominazione per esteso della zona di cattura (es Mar Artico), per renderla più comprensibile al consumatore.
Attrezzi da pesca
Per il pesce selvatico si devono indicare gli attrezzi da pesca utilizzati per la cattura: ad esempio «sciabiche», «reti da traino», «reti da imbrocco e reti analoghe», «reti da circuizione e reti da raccolta», «ami e palangari», «draghe» e «nasse e trappole».
Per i miscugli di specie identiche catturate utilizzando categorie di attrezzi da pesca diversi devono essere indicati gli attrezzi utilizzati per ogni partita.
Pesce scongelato
L’etichetta deve indicare se il prodotto è stato scongelato.
Inoltre sull’etichetta deve essere indicato il Termine minimo di conservazione/data di scadenza
Allergeni
Per i prodotti preimballati deve comparire un riferimento chiaro degli eventuali allergeni. Tale riferimento deve essere evidenziato attraverso un tipo di carattere chiaramente distinto dagli altri ingredienti elencati, per esempio per stile o colore di sfondo.
Per i prodotti non preimballati le informazioni sugli allergeni sono ugualmente obbligatorie
Requisiti aggiuntivi per i prodotti preimballati
Le informazioni di seguito riportate devono essere fornite per i prodotti preimballati in aggiunta a quelle sopra citate:
Elenco degli ingredienti:
Accanto alla dicitura «ingredienti» va riportato un elenco di tutti gli ingredienti in ordine decrescente di peso.
Quantità degli ingredienti:
Va espressa in percentuale.
Quantità netta (peso netto):
Va espressa in grammi o chilogrammi.
Va anche indicato il peso netto sgocciolato dell’alimento quando un alimento è presentato in un liquido di copertura (anche congelato o surgelato).
Condizioni di conservazione e impiego:
Occorre indicare le eventuali condizioni particolari di conservazione e/o le condizioni d’impiego.
Il nome o la ragione sociale e l’indirizzo dell’operatore del settore alimentare:
Occorre indicare il nome e l’indirizzo dell’operatore del settore alimentare responsabile delle informazioni sugli alimenti e con il cui nome viene commercializzato il prodotto.
Se tale operatore non è stabilito nell’UE, vanno indicati il nome e l’indirizzo dell’importatore.
Paese d’origine o luogo di provenienza:
Tale indicazione è obbligatoria nel caso in cui la sua omissione possa indurre in errore il consumatore.
Dichiarazione nutrizionale (dal 13 dicembre 2016):
La dichiarazione include il valore energetico e la quantità di grassi, grassi saturi, carboidrati, zuccheri, proteine e sale per 100 g o 100 ml. Possono figurarvi anche le vitamine, i minerali e altri nutrienti specificati.
Tali valori possono inoltre essere espressi «per porzione» o come percentuale dell’«assunzione di riferimento».
I prodotti non trasformati che comprendono un solo ingrediente o una sola categoria di ingredienti sono esenti.
Data di congelamento o data di primo congelamento:
Questo requisito si applica unicamente ai prodotti non trasformati.
La data va indicata come segue: «Congelato il giorno/ mese/anno».
Acqua aggiunta:
L’acqua aggiunta va indicata nell’elenco degli ingredienti
Proteine aggiunte provenienti da altre specie animali:
La denominazione dell’alimento deve recare l’indicazione della presenza di proteine aggiunte e della loro origine animale.
Pesce ricomposto:
I prodotti che possono sembrare costituiti da un unico pezzo di pesce ma che in realtà sono frutto dell’unione di diverse parti legate insieme grazie ad altri ingredienti, tra cui additivi ed enzimi alimentari oppure con altri sistemi, devono indicarlo.
L’operatore è tenuto a utilizzare il termine «pesce ricomposto».
Contrassegno di identificazione:
Il nome del paese, il numero di riconoscimento dello stabilimento di produzione e il marchio CE, o la sua traduzione in altre lingue dell’UE, devono figurare quando l’alimento è prodotto nell’UE.
Per i prodotti importati sono obbligatori soltanto il nome del paese e il numero di riconoscimento dello stabilimento di produzione.
Modalità di presentazione delle informazioni obbligatorie ai consumatori
Le informazioni obbligatorie devono essere rese disponibili e facilmente accessibili.
Sui prodotti preimballati appaiono direttamente sull’imballaggio o su un’etichetta a esso apposta.
Per i prodotti non preimballati disciplinati dal regolamento OCM le informazioni possono essere fornite in vari modi, ad esempio su etichette, cartelloni, poster e simili.
Le informazioni sono apposte in un punto evidente in modo da essere facilmente visibili, chiaramente leggibili ed eventualmente indelebili.
Esse non sono in alcun modo nascoste, oscurate, limitate o separate da altre indicazioni scritte o grafiche o altri elementi suscettibili di interferire.
Le informazioni devono essere stampate sull’imballaggio o sull’etichetta in modo da assicurare chiara leggibilità, in caratteri la cui parte mediana (altezza della x) è pari o superiore a 1,2 mm.
Nel caso di imballaggi o contenitori la cui superficie maggiore misura meno di 80 cm2, l’altezza della x della dimensione dei caratteri è pari o superiore a 0,9 mm.
La denominazione completa dell’alimento e il peso netto devono comparire nello stesso campo visivo