I nastri a trasferimento termico possono avere inchiostrazione interna (ink in o CSI) o esterna (ink out o CSO).
Assicurarsi quale tipologia di inchiostrazione richiede la stampante che si utilizza per stampare le etichette è un requisito necessario per effettuare un acquisto corretto, diversamente il ribbon non produrrà alcuna stampa.
Alcuni modelli di stampanti, come le Intermec ad esempio, possono alloggiare nastri sia con inchiostrazione interna che esterna, altre, come le stampanti Zebra utilizzano nastri solo ink out, altre ancora come Sato e Datamax richiedono inchiostrazione interna.
La differenza tra un nastro ink in o out risiede nella direzione dell’avvolgimento del lato inchiostrato del nastro.
Un nastro ink out ha la parte inchiostrata rivolta verso l’esterno del nastro (come in FIG.1), mentre un ribbon ink in (come in FIG.2) ha l’inchiostro spalmato sulla parte interna.
Come verificare l’inchiostrazione del nastro?
Visivamente, la parte inchiostrata del nastro ha una finitura più opaca. Un’ altro modo per verificare l’inchiostrazione del nastro è applicare un’etichetta adesiva sul film del ribbon e verificare se una volta staccata ha portato con sé l’inchiostro.
La parte inchiostrata del ribbon è quella che deve essere rivolta verso l’etichetta nel processo di stampa, quindi quando si inseriscono i materiali di consumo nella stampante a trasferimento termico, assicurarsi che il lato inchiostrato del ribbon sia rivolto verso la parte stampabile dell’etichetta, quindi verso il basso
Molte aziende produttrici e/o distributrici di piccole e medie dimensioni non fanno uso di un software di tentata vendita per gli agenti o i distributori.
Facciamo un po’ di chiarezza sui software di tenta vendita, analizzandone i vantaggi, le funzionalità principali e l’aspetto operativo.
Premessa sui punti critici nella gestione della tentata vendita non automatizzata:
La gestione della tentata vendita con una operatività non informatizzata presenta una serie di criticità che si traducono in perdite di tempo, fatturato e qualità del servizio offerto.
Analizziamo gli aspetti principali:
La programmazione degli ordini e il carico del mezzo affidata all’esperienza dell’agente ha come conseguenza un carico non ottimizzato del volume occupato dalla merce e un giro visite non produttivo;
Poiché l’agente non ha la giacenza in tempo reale del furgone, durante il corso della giornata, dopo le prime consegne, può presentarsi la difficoltà nella gestione degli ordini successivi con perdita di tempo notevole;
La gestione dei resi merce, del lotto e della data di scadenza è demandata al magazzino centrale creando inevitabili ritardi e sprechi di merce;
La produzione di documenti di trasporto o fatturazione cartacei comporta un successivo inserimento manuale dei dati nel gestionale aziendale;
La gestione manuale degli incassi aumenta la complessità ed il margine di errore, ottenere una contabilità allineata tra clienti e fornitori diventa un processo laborioso e impegnativo;
Vantaggi:
Ottimizzazione dei costi e delle risorse
2. Emissione richieste di approvvigionamento al magazzino centrale da remoto
Magazzino viaggiante aggiornato in tempo reale
4. Fatturazione ed incassi aggiornati in tempo reale
Funzionalità principali:
Le funzioni standard di un software di tentata vendita sono
Anagrafica cliente, articoli e listini;
Programmazione giri visita;
Ordine e\o pre-ordini al magazzino centrale da remoto;
Consultazione e stampa giacenze magazzino viaggiante in tempo reale;
Gestione e stampa di differenti documenti e causali (Fattura, DDT, Reso cliente, Nota di credito)
Vendite con o senza gestione lotti e data scadenza;
Gestione resi, omaggi o cambio merci contestuali alla vendita;
Incassi e scadenziario;
Statistiche di vendita e magazzino per articolo\cliente
Visualizzazione e stampa di resi e incassi
Carico e scarico merci tramite la lettura di codici a barre
Cosa bisogna sapere prima dell’acquisto di un software di tentata vendita
Il primo aspetto da verificare è se il vostro software gestionale permette l’esportazione e l’importazione delle anagrafiche e dei documenti, perché il software di tentata vendita deve necessariamente interfacciarsi al database aziendale.
Quali sono i dati che vengono scambiati tra gestionale aziendale e sw di tentata vendita?
◼ Documenti: Ordini clienti, DDT, Fatture, documenti di carico e scarico magazzini ( magazzino centrale e viaggiante per singolo autista );
◼ Mastrino clienti e incassi
Il secondo aspetto da analizzare è relativo all’hardware che vogliamo utilizzare:
➡ smartphone e tablet oppure palmari industriali integrati con lettore di codice a barre ;
➡ stampante portatile Bluetooth per la stampa di rivcevute
Aspetto operativo
Dal punto di vista operativo un processo automatizzati di tentata vendita è così strutturato
L’agente inserisce il pre-ordine direttamente sul dispositivo a lui assegnato (tablet, smartphone, etc).
L’agente effettua il carico del mezzo attraverso il lettore di codice a barre: in questo modo si ha una giacenza reale del magazzino viaggiante.
L’integrazione del software con Google Maps garantisce una maggiore ottimizzazione del percorso.
Contestualmente alla vendita l’agente può gestire incassi, eventuali resi, omaggi, cambi merci, stampa dei documenti e inserimento di un nuovo pre-ordine.
Trasmissione in tempo reale del pre-ordine
Trasmissione immediata all’ufficio amministrativo di tutti i documenti: Fatture, DDT, Note di credito e Report incassi della giornata
Rientrato al magazzino centrale l’agente restituisce la merce invenduta con eventuali resi.
Con questo semplice flusso operativo si evince l’ottimizzazione del:
Tempo dell’agente e degli operatori del magazzino e del personale amministrativo,
Attraverso il driver è possibile controllare molte impostazioni della stampante Zebra GK420.
La non corretta configurazione del driver di stampa comporta errori che rallentano o addirittura fermano il processo di produzione delle etichette. Gli errori più frequenti riscontrati sono
layout di stampa non centrato sull’etichetta
stampa troppo chiara o poco nitida
salto di etichette durante il processo di stampa
stampa non allineata
la stampante avanza ma non stampa nulla
Il settaggio dei parametri corretti solitamente risolve la maggior parte degli errori di stampa.
Le impostazioni principali da settare nel driver sono
Velocità di stampa
Temperatura (indicata come Intensità)
Misura dell’etichetta
Modalità operativa
Tipo di materiale
Modalità sensore carta
Nella cartella stampanti selezioniamo con il tasto destro del mouse il driver della GK420 e andiamo su Preferenze di Stampa.
IMPOSTAZIONE DELLA VELOCITA’, DELLA TEMPERATURA, DEL FORMATO ETICHETTA
Nella maschera Opzioni impostiamo i seguenti parametri:
Velocità: consigliamo di settare un valore medio (7,6 o 10,1 cm/sec)
Intensità: l’intensità è un parametro che indica la temperatura di stampa. Questo valore va da 1 a 30. La scelta deve essere effettuata in funzione di alcune linee guida:
Se si stampa in termico diretto (quindi senza uso del nastro di stampa) la temperatura deve essere impostata su un valore medio-alto (da 15 in poi) in correlazione con il tipo di materiale termico che si utilizza. Per un’etichetta in carta termica protetta dovrà essere impostata una temperatura più elevata rispetto ad una carta termica economica
Se si stampa a trasferimento termico le indicazioni generali in funzione della composizione dei nastri di stampa sono: Nastro cera: temperature bassa Nastro cera-resina temperature media Nastro resina: temperatura alta
Nella sezione Formato Foglio impostiamo l’unità di misura dell’etichetta che andremo a stampare e l’orientamento
Misura: impostiamo la larghezza e l’altezza dell’etichetta (attenzione esprimere la misura in funzione dell’unità di misura selezionata precedentemente)
IMPOSTAZIONE DEL METODO DI STAMPA E DEL SENSORE
Ci spostiamo nella schermata Impostazioni stampante avanzate dove dobbiamo settare i parametri:
Modalità di operazione: selezioniamo una tra le opzioni indicate, strappo quando preleviamo a mano l’etichetta stampata, spellicolatore se la stampante è dotata di spellicolatore oppure riavvolgitore se si utilizza un riavvolgitore di etichette
Tipo di materiali: selezioniamo trasferimento termico se utilizziamo un nastro di stampa (ribbon) per la stampa di etichette, diversamente scegliere termico diretto se stampiamo su un supporto termico senza l’uso del nastro di stampa
Modalità sensore carta: scegliere percezione web se si stampano etichette che hanno uno spazio tra un’etichetta e l’altra, modulo continuo se stampiamo su supporti continui (ad esempio un rotolo di carta termico per le ricevute) oppure rivelazione tacca di riferimento per etichette che hanno una linea nera che delinea la fine di ogni etichetta sul retro della siliconata.
A questo punto è possibile stampare un’etichetta di prova
Andiamo nella cartella stampanti e selezioniamo con il tasto destro il driver della GK420 e scegliamo Proprietà stampante, dove in basso a destra si trova il pulsante “stampa pagina di prova“.
A questo punto potete stampare la pagina di prova e verificare la qualità della stampa, se non risponde ai vostri criteri ritornate nelle Preferenze di stampa e modificate i valori impostati fino ad ottenere una stampa nitida e allineata
Il terminale Datalogic Falcon X3+ ha 3 livelli di reset: warm boot, cold boot e clean boot.
WARM BOOT
Il Warm Boot termina l’applicazione che non risponde, cancella i dati della RAM, ma conserva il file system. Il registro viene ripristinato dalla memoria se è disponibile una copia precedentemente salvata oppure viene riportato alle impostazioni di fabbrica.
Per eseguire un warm boot premere contemporaneamente i seguenti tasti
COLD BOOT
Il Cold Boot forza alla chiusura tutte le applicazioni aperte e rinizializza il sistema. Cancella tutti i dati della RAM, ma conserva il file system. Il registro viene ripristinato da una eventuale copia di backup oppure riportato alle impostazioni di fabbrica.
Per eseguire un cold boot procedere come segue:
Spegnere il Falcon premendo il tasto ON/OFF
Estrarre la batteria dal terminale
Premere e mantenere premuto il tasto SCAN mentre si preme il tasto RESET
Rimontare la batteria
Accendere il Terminale premendo il tasto ON/OFF
CLEAN BOOT
Il Clean Boot fa un reset completo del Falcon, quindi sia il registro che il file system vengono riportati alle impostazioni di fabbrica
Per procedere con il clean boot, eseguire i seguenti passi:
Eseguire un cold boot
Premere e mantenere premuti contemporaneamente i tasti 0 e ESC e quindi premere il tasto ON/OFF
A questo punto comparirà una finestra di dialogo: premere il tasto ENTER per confermare
Ci sono 3 metodi diversi per resettare un terminale Datalogic Memor X3
1.WARM BOOT
Il warm boot termina un’applicazione che non risponde e cancella i dati della RAM, ma conserva sia il file system che il registro di sistema.
Per eseguire un WARM BOOT, bisogna premere simultaneamente i tasti Power e ESC
2. COLD BOOT
Il cold boot è un reset completo del Memor, forza tutte le applicazioni alla chiusura, cancella i dati nella RAM e i file non residenti sulla flash. Il registro viene ripristinato dalla memoria permanente se è stata precedentemente salvata una copia, altrimenti ritorna alle impostazioni di fabbrica.
Quando eseguire un cold boot?
Procedere con un cold boot quando il sistema operativo si blocca e il warm boot non è riuscito a ripristinare il funzionamento del terminale.
Per eseguire il cold boot premere contemporaneamente i tasti ESC, ENTER e POWER
3. CLEAN BOOT
Il clean boot è un cold boot che riporta il Memor alle impostazioni di fabbrica, quindi sia il registro che i file di sistema vengono ripristinati al “facory default”.
ATTENZIONE: con il clean boot andranno perse tutte le applicazioni e i dati memorizzati nella memoria FLASH.
Al riavvio del terminale il sistema chiederà di calibrare lo schermo.
Per eseguire un Clean Boot procedere con i seguenti passi:
Eseguire un Cold Boot (come spiegato nel punto 2)
Appena lo schermo diventa nero, rilasciare rapidamente tutti e tre i tasti premuti nel cold boot
Premere i pulsanti ESC e 0 finchè non compare la finestra di conferma del Clean Boot
Rilasciare i tasti ESC e 0
Premere il tasto 1 per procedere con il Clean Boot. Altrimenti premere 0 per annullare il Clean Boot e procedere con l’esecuzione del Cold Boot
Se devi acquistare una stampante di card è facile confondersi tra i termini relativi alla tecnologia di stampa.
Le stampanti di card implementano due diverse tecnologie di stampa:
> stampa a sublimazione
> stampa a ritrasferimento
Facciamo chiarezza fra le differenze esistenti tra le due tecnologie per poter scegliere la soluzione più idonea alle proprie esigenze di stampa, ma anche di badget.
Le differenze nel processo di stampa creano differenze visibili sull’aspetto finale della carta e quindi è fondamentale fare delle valutazioni preliminari sul tipo di card che vogliamo stampare.
La tecnologia a sublimazione (Direct-to-card) è il metodo più comune adottato dalle stampanti di card di fascia economica.
Le stampanti a sublimazione utilizzano il calore della testina per fondere l’inchiostro della cartuccia direttamente sulla superficie plastica della card.
Con il processo di sublimazione del colore non si avrà una copertura completa della card, ma ci sarà sempre un piccolo bordo bianco lungo il perimetro della carta.
Questo metodo di stampa produce carte di buona qualità, è un processo veloce e il costo di stampa per card è inferiore rispetto alla tecnologia a ritrasferimento.
Riassumendo, i vantaggi principali della stampa a sublimazione:
Economica
Veloce
Qualità medio-buona
Sono la soluzione ideale per card con codici a barre, testi e una grafica semplice (come un logo)
STAMPA A RITRASFERIMENTO
Il metodo a ritrasferimento è una tecnologia di stampa di fascia alta. Produce carte nitide, con colori vivaci ad alta definizione.
La stampa a ritrasferimento è un processo in due fasi: il layout della card viene prima stampato su un film trasparente. Successivamente il film viene fuso termicamente sulla superficie della carta. Questo processo in due fasi produce card ad una velocità leggermente inferiore rispetto al metodo a sublimazione, ma offre una qualità di stampa eccellente.
I principali vantaggi offerti dalla stampa a ritrasferimento sono:
Qualità fotografica dell’immagine
Possibilità di stampare su card con superfici non omogenee, come ad esempio le smart card
Stampa da bordo a bordo, sull’intera superficie della card, a differenza delle stampanti a sublimazione che lasciano un bordo bianco lungo i contorni della card
Possibilità di stampare su card in PVC e non in PVC, a differenza delle stampanti per card a tecnologia diretta, che richiedono una superficie porosa per la sublimazione, disponibile soltanto nelle card in PVC
Card più durature e resistenti alle abrasioni
La stampa a ritrasferimento allunga la durata del ciclo di vita della testina della stampante, perché la testina non tocca mai la carta durante il processo di stampa.
Le stampanti a ritrasferimento sono più costose rispetto alle stampanti a sublimazione e inoltre, il costo di stampa della singola card è più elevato a causa del film aggiuntivo che viene utilizzato nel processo di stampa.
Il processo di stampa a ritrasferimento rappresenta la soluzione ideale per le aziende che devono stampare fotografie e hanno esigenze di standard grafici più elevati rispetto alla media
Se vuoi approfondire i modelli di stampanti id card, vai sul nostro sito alla sezione STAMPANTI DI CARD
Z-Perform 1000T: etichetta in carta a trasferimento termico a basso costo con adesivo permanente. Si stampa con nastro cera
Applicazioni: Etichettatura di materiale per packaging; etichettatura di conformità; etichettatura di semilavorati
Z-Perform 1000T Removable: etichetta in carta a trasferimento termico a basso costo con adesivo rimovibile. Si stampa con nastro cera
Applicazioni: etichettatura semilavorati. Si stampa con nastro cera
Z-Select 2000T: etichetta in carta speciale con adesivo permanente. Offre una qualità di stampa eccezionale. Si stampa a trasferimento termico con nastro cera
Applicazioni: Etichettatura di materiale per packaging; etichettatura di conformità; etichettatura di semilavorati
Z-Select 2000T Removable: etichetta in carta speciale con adesivo rimovibile. Offre una qualità di stampa eccezionale. Si stampa a trasferimento termico con nastro cera o cera-resina per una lunga durata nel tempo. La temperatura di servizio va da – 30°C a + 90°C
Applicazioni: etichettatura semilavorati
8000T Semi-Gloss Deep Freeze: etichetta in carta semilucida con adesivo permanente resistente al congelamento. L’adesivo per basse temperature può essere applicato fino a -25°C. LA temperatura di servizio va da – 70 a + 70 °C.
Si stampa a trasferimento termico con nastro cera o cera-resina
Applicazioni: Etichettatura per la conservazione a basse temperature di prodotti congelati
8000T All-Temp: etichetta in carta con adesivo permanente resistente ad un ampio intervallo di temperature da -40 a + 93°C
Si stampa a trasferimento termico con nastro cera o cera-resina
Applicazioni: Etichettatura di materiale per packaging; etichettatura di conformità; etichettatura di semilavorati, ideale per applicazioni soggette a temperature variabili
ETICHETTE IN MATERIALE SINTETICO
PolyE 3000T Gloss: etichetta in polietilene bianca lucida. Offre una straordinaria resistenza ai graffi. Stampa a trasferimento termico con nastro resina. Temperatura di servizio da -10 a + 60°C
Applicazioni: etichettatura di prodotti semilavorati e che richiedono una stampa resistente nel tempo
Z-Ultimate 3000T White/Silver/Clear: etichetta in poliestere disponibile in 3 diversi colori bianca, argento o trasparente. L’adesivo è permanente e ha un range di temperatura di esercizio da -40 a + 150 °C. Si stampa a trasferimento termico con nastro resina
Applicazioni: tracciabilità dei nei, etichettatura di componenti e circuiti stampati, etichettatura settore automobilistico, etichettatura per prodotti esposti all’esterno
Z-Ultimate 3000T High-Tack: etichetta in poliestere bianca lucida con adesivo permanente ad alta tenuta per applicazione su una vasta gamma di materiali, anche con superfici irregolari. Temperatura di esercizio da -40 a + 150 °C. Si stampa a trasferimento termico con nastro resina
Applicazioni: Etichettatura di superfici difficili nel settore dell’elettronica, ad esempio componenti dipinti e parti in plastica di forma irregolare
Z-Extreme 4000T White: etichetta in poliestere bianco con adesivo permanente. Offre una straordinaria resistenza agli agenti chimici. Temperatura di esercizio da -40 a + 150 °C. Si stampa a trasferimento termico con nastro resina
Applicazioni: Etichettatura di componenti, etichettatura di classificazione
Z-Extreme 5000T White/Silver: etichetta in poliestere bianco o argento con adesivo permanente. Offre un eccellente resistenza agli agenti chimici. Temperatura di esercizio da -40 a + 150 °C. Si stampa a trasferimento termico con nastro resina
Applicazioni: Etichette per automobili e per semilavorati resistenti agli agenti chimici
Z-Supreme 3000T White: etichetta in poliammide bianca lucida con adesivo resistente alle alte temperature e ai solventi. Temperatura di esercizio da -40 a + 350 °C. Si stampa a trasferimento termico con nastro resina
Applicazioni: etichettatura industriale ad alte temperature
Z-Supreme 4000T White: etichetta in poliammide bianca lucida con adesivo resistente a temperature elevatissime e ai solventi. Temperatura di esercizio da -40 a + 575 °C. Si stampa a trasferimento termico con nastro resina
Applicazioni: etichettatura industriale ad altissime temperature
8000T Z-Destruct PE: etichetta in polietilene bianco con strato superiore distruttibile e adesivo aggressivo antimanomissione. Temperatura di esercizio da -40 a + 90 °C. Si stampa a trasferimento termico con nastro resina.
Applicazioni: etichette di garanzia, etichette antimanomissione
Il 28 dicembre 2015 è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale il Decreto del Ministero della Salute sulle “Disposizioni relative ai requisiti di qualità e sicurezza del sangue e degli emocomponenti”
Il nuovo decreto, strutturato in allegati tecnici per facilitare il tempestivo adeguamento della norma al progresso tecnico-scientifico in materia trasfusionale, allinea la medicina trasfusionale italiana agli standard di qualità e sicurezza internazionali e uniforma l’operatività delle strutture trasfusionali
Per garantire un elevato livello di sicurezza della trasfusione tra le varie procedure è stato introdotto anche l’utilizzo di braccialetti identificativi per tutti i pazienti candidati a terapia trasfusionale in regime di ricovero ed ambulatoriale.
I dati obbligatori da riportare sugli appositi braccialetti identificativi sono: cognome, nome, data di nascita, sesso.
La soluzione più efficace da un punto di vista operativo e funzionale per la stampa di braccialetti identificativi del paziente è la stampante Zebra HC100.
E’ una soluzione unica per la stampa di braccialetti, intuitiva da utilizzare grazie ad apposite cartucce di braccialetti da inserire velocemente nella stampante.
La stampante è stata progettata per consentire una facile pulizia con disinfettanti per uso ospedaliero
La stampante ha una risoluzione di 300 dpi e può stampare con tecnologia termica diretta codici a barre, testo e grafica.
Si calibra istantaneamente all’inserimento della cartuccia di braccialetti, senza spreco di materiale di consumo
Ha dimensioni contenute per adattarsi anche agli ambienti di lavoro più ristretti.
La funzione di caricamento semplificato non richiede alcuna interazione da parte dell’utente evitando qualsiasi tipo di complicazione operativa.
E’ dotata di varie interfacce di comunicazione, USB, seriale, opzionalmente Ethernet o WIFI.
Zebra offre una gamma completa di braccialetti per il settore sanitario, disponibili in diversi materiali, colori e dimensioni per adulti, bambini e neonati.
I braccialetti possono avere chiusura a clip o adesiva.
La stampa resiste ad acqua, saponi, alcol e altri solventi comuni che si trovano nel settore sanitario.
Puoi approfondire modelli e materiali dei braccialetti Zebra al seguente articolo
I bollini, strumento di garanzia dell’autenticità dei medicinali in commercio in Italia, contengono le informazioni essenziali per l’identificazione di un medicinale e la tracciabilità di ciascuna confezione.
I bollini farmaceutici conformi al decreto del Ministro della Sanità 2 agosto 2001 consentono l’acquisizione di due informazioni, sintetizzate in due “codici a barre”:
il codice AIC (codice identificativo dei medicinali ad uso umano, attribuito dall’Agenzia Italiana del Farmaco). Il codice AIC appartiene alla famiglia CODICE 39, con sistema di numerazione in base 32
il codice progressivo che identifica la confezione del medicinale codificato con la famiglia interleaved 2 di 5 (assegnato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato che stampa i bollini).
Con il nuovo decreto del Ministro della Salute del 30 maggio 2014, che modifica il decreto del Ministro della Sanità 2 agosto 2001, sul bollino è previsto un terzo codice bidimensionale, il Data Matrix, che riassume le informazioni presenti negli altri due in un unico codice.
Leggendo con un lettore 2D questo terzo codice, si acquisiscono con un’unica scansione le stesse informazioni lette attraverso la scansione dei due codici a barre distinti, semplificando quindi l’operazione di lettura.
Resta inteso che nel nuovo bollino il terzo codice convive con gli altri due, che comunque restano leggibili separatamente. Pertanto, sarà possibile acquisire le informazioni (codice AIC e numero progressivo) sia attraverso la lettura di due codici distinti, sia attraverso la scansione del codice Data Matrix
Come configurare un lettore di codice a barre per la corretta lettura del bollino farmaceutico?
In un lettore di codici a barre monodimensionale devono essere abilitati, tramite opportuna procedura di configurazione del lettore, le due famiglie di codici:
Codice 32 o Codice Farmaceutico per abilitare la lettura del codice AIC
Interleaved 2 di 5 per abilitare la lettura del codice progressivo della confezione, impostando la lunghezza minima e massima del codice pari a 10 per non avere letture errate.
La procedura per entrare in modalità di configurazione del lettore dipende dalla marca e dal modello del lettore scelto, ma i passi fondamentali sono l’abilitazione delle 2 famiglie indicate
Se invece vuoi leggere sia i due codici a barre, sia il codice bidimensionale Data Matrix presente sulla fustella del farmaco, devi optare per un modello di lettore bidimensionale, che permette la scansione sia dei due codici a barre lineari che del Datamatrix
Anche per chi possiede un lettore bidimensionale i passi essenziali per la configurazione sono i medesimi
Abilitare il Codice 32 o Codice Farmaceutico per abilitare la lettura del codice AIC
Abilitare l’Interleaved 2 di 5 per abilitare la lettura del codice progressivo della confezione
Il codice Data Matrix in un lettore 2D è solitamente abilitato di default
Per quanto riguarda la scelta del lettore consigliamo di selezionare un lettore di un brand conosciuto come Honeywell,Zebra, Datalogic perché le grandi case costruttrici mettono a disposizione dell’utente manuali e tool di configurazione software semplici e veloci.
Come puoi vedere in questo video “ LETTURA BOLLINO FARMACEUTICO “abbiamo configurato un lettore bidimensionale per leggere con un’unica scansione i 2 codici a barre monodimensionali
L’impiego di terminali veicolari per le operazioni di magazzino migliora l’efficienza del processo logistico, riduce gli errori, assicura un’accurata tracciabilità e ottimizza i tempi di lavoro.
L’adozione del codice a barre per tracciare le operazioni di movimentazione e lo stoccaggio dei pallet e dei prodotti presenti in un magazzino garantisce un sistema di controllo logistico automatizzato privo di errori durante le fasi di picking , stoccaggio merce e spedizione
I terminali veicolari sono progettati con una forma compatta ed estremamente robusta, sono dotati di molteplici funzionalità, dalle ultime tecnologia radio, all’integrazione con diversi moduli o dispositivi di lettura di codici sia 1D che 2D, supportano l’interfacciamento Bluetooth con le periferiche e rappresentano lo strumento ideale per applicazioni di magazzino, ambienti di produzione e distribuzione, per il settore dei trasporti
VANTAGGI NELL’UTILIZZO DI TERMINALI VEICOLARI
I computer veicolari sono progettati sia per ambienti interni che esterni, sono ingegnerizzati per resistere a condizioni di lavoro impegnative e alle situazioni climatiche più esigenti .
Per temperature estremamente basse degli ambienti di stoccaggio freddi e delle celle frigorifere possono essere dotati di un sistema di sbrinamento dello schermo e di riscaldamento per l’elettronica del dispositivo.
I display sono di grandi dimensioni per una corretta visualizzazione di tutte le informazioni e più luminosi per consentire una nitida visualizzazione dei dati anche all’aperto
Le impostazioni di gestione dell’alimentazione eliminano il rischio di scaricare le batterie del veicolo, evitando così le conseguenti perdite di produttività.
Sono dotati di tasti programmabili che semplificano le operazioni più complesse, touchscreen sostituibili e tastiera utilizzabile anche con guanti spessi.
Sono attrezzati con numerosi accessori per consentire un montaggio veloce e sicuro su muletto, camion, carrello elevatore o qualsiasi altro veicolo industriale, garantendo l’accesso alle informazioni aziendali durante il movimento
Il terminale veicolare indica al conducente del muletto o carrello elevatore in tempo reale quali sono gli elementi da prelevare
Il terminale traccia in tempo reale la movimentazione dei prodotti all’interno del magazzino
L’accuratezza delle informazioni sul posizionamento dei prodotti elimina l’errore umano di prelievo dell’elemento sbagliato
Un computer veicolare può confermare immediatamente che il prodotto venga spostato sul camion giusto per la spedizione
I veicolari, attraverso la rete WIFI, possono accedere al gestionale aziendale stabilendo un “ufficio virtuale” direttamente sul veicolo
TERMINALI VEICOLARI O TABLET?
Una distinzione fondamentale tra un tablet ed un computer veicolare appositamente progettato per i carrelli o i muletti è la resistenza alle vibrazioni e agli urti. Questa caratteristica non è visibile ad occhio nudo, ma certamente i suoi effetti sono misurabili sulla durata del dispositivo. I computer montati su veicoli sono soggetti a continue vibrazioni che logorano i componenti interni se non adeguatamente protetti.
Accessori e protezioni per il montaggio su veicolo non forniscono un’adeguata protezione del computer che può non essere abbastanza robusto per una durata a lungo termine.
Un’altra considerazione sul montaggio deve essere analizzata nelle situazioni in cui i computer devono essere frequentemente rimossi dal muletto per l’utilizzo di operazioni a terra. La continua rimozione a lungo termine può danneggiare i connettori se non sono stati progettati appositamente per queste operazioni
I computer veicolari sono utilizzati per accedere al WMS aziendale o ad altre applicazioni. L’input dei dati viene fatto in diversi modi: scansione di codici a barre, lettori RFID, sistemi vocali e tastiere e frequentemente utilizzano l’emulazione terminale per accedere ai propri sistemi aziendali. Sono dotati di sistemi di gestione di varie periferiche e comunicazioni wireless che supportano qualsiasi interfacciamento. Un tablet come svolgerebbe lo stesso lavoro? Come si interfaccerebbe con tutti i dispositivi di input e con i gestionali aziendali?
Certamente non come un computer veicolare. Supportare diversi dispositivi di input (lettori, RFID, tastiere) significa avere a disposizione varie porte d’interfaccia e riconoscere e processare i dati d’ingresso adeguatamente. I computer veicolari hanno il supporto nativo per i lettori di codici a barre, per lettori RFID, per i sistemi VOICE, per la tastiera, mentre i tablet hanno bisogno di driver e software supplementari per il riconoscimento e la configurazione delle varie periferiche di input.
I terminali veicolari sono ottimizzati per i lavoratori che eseguono la maggior parte delle attività sul veicolo, mentre i tablet sono indicati per operazioni sul campo, nei negozi, negli ambienti office
Se sei interessato ad approfondire i modelli di terminali veicolari vai sulla sezione del nostro sito Terminali veicolari